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partiti da Trento, insieme con due barcaioli 152 . Nello stesso giorno il sig. Giambattista Ferrando<br />
cittadino di Trento, e daziale alla Porta di s. Croce, andò con un cavallo verso Campo Trentino<br />
per vedere cosa ne fosse d'un suo figlio, che stava là uccellando. Prima di uscire dalla città ne fu<br />
dissuaso, col supposto, che già il detto suo figlio era capace di guarentarsi dai pericoli. Onde<br />
ritornò a casa coll'approvazione de' suoi amici. Sebbene avanti notte contra il sentimento degli<br />
stessi amici volle andare in cerca del suo figlio. Giunto a s. Martino né pure col cavallo poté<br />
passare più oltre. Quindi si fece condurre con un barchetto e finalmente ritrovò l'amato suo<br />
figlio sopra il casotto dell'uccelliera in mezzo all'acqua, e così lo condusse a casa. Questo si è<br />
quanto ho veduto, provato, ed inteso sino a tutto questo giorno tredicesimo. Noterò sotto il resto<br />
quando l'intenderò. La pioggia continua, ma non forte. Si dice nella Messa la colletta per<br />
impetrare la serenità. In Duomo furono fatte pubbliche orazioni nella domenica, in s. Maria<br />
Maggiore nel lunedì, in san Pietro oggidì, e domani si faranno in s. Maddalena, e si<br />
continueranno sino al dì 31 del corrente per turnum.<br />
Le vendemmie furono cominciate ai nove; ma furono disturbate dalle dette acque.<br />
14 ottobre 1789<br />
Li quattordici dalla mattina sino alla sera ebbimo un cielo sereno. L'Adige ritornò nel suo letto,<br />
e sloggiò dalla città, lasciandola però molto fangosa. In questo giorno dunque li poveri detenti<br />
cominciarono ad uscire di casa. Finché fu in città l'acqua furonvi due battelli li quali d'ordine del<br />
Magistrato consolare continuamente girarono per le Contrade adacquate a fine di porger aiuto e<br />
conforto ai detenti, e per portare al ponte i curiosi. Eglino servirono anche per portare il sacro<br />
Viatico patentemente ad un infermo della casa di correzione oltre il ponte, e ad un altro in città.<br />
La forza dell'Adige fu tanta, che arrivò a rompere la catena grossa, che sopra il ponte lo<br />
traversa, poc'anzi rimessavi d'ordine del nostro vescovo dolo, che in quest'anno ha creato suo<br />
capitano dell'Adige il nobile sig. notaio Vincenzo de' Bernardi Zetta cittadino di Trento. Le<br />
strade di Cognola, e Povo sono rovinate.<br />
15 ottobre 1789<br />
Li quindici dalla notte antecedente sino alla notte seguente ha piovuto tanto, che ci ha fatto<br />
temere un'altra piena. Ho inteso, che fu assai maltrattato il ponte della Rocchetta, la chiesa, e la<br />
canonica di Volsana 153 , e la villa di Pellizzano. La Fersina è cresciuta, così pure la Saluga, ma<br />
non han fatto mali.<br />
16 ottobre 1789<br />
Li 16 leggo, che l'imperatore ha un pò di tosse, che ha dato un gran pranzo in Hazendorff al<br />
Lasci, al conte di Rosemberg, ed a molte dame. Che ha regalato al suo cameriere 1.000 fiorini,<br />
ad ogni suo servidore 300 fiorini, allo speciale di Corte 400 zecchini, ed al primo giovane della<br />
speciaria 200 zecchini.<br />
Leggo, che li 16 agosto in Lisbona furono sentite due scosse di terremoto, per le quali fuggirono<br />
all'aperta campagna tutti que' cittadini. Che poscia fu un gran terremoto a Città di Castello nella<br />
Toscana, con mortalità di moltissime persone, e rovina di quasi tutte le fabbriche, e che ora li<br />
cittadini sono tutti in campagna, dove cibansi d'uva, avendo perduto quanto avevano nelle case.<br />
Leggo, che gli artisti partono da Parigi, per guadagnarsi il pane in paesi esteri, da tre in<br />
quattrocento al giorno.<br />
16-17 ottobre 1789<br />
Li 16 e 17 non ha punto piovuto. Ho inteso che l'Avisio ha portato via tutti li ponti di Fiemme,<br />
eccettuato soltanto quello di Panchiatto, e che ha portato via moltissime borre fiemmasche, le<br />
152 Due altri barcaioli sonosi salvati. Uno de' sette signori fu una signora.<br />
153 *Ossana.