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Tovazzi diario 3 1785-1791

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sono stati trasportati nel loro convento li nostri Padri Riformati dal loro convento di s.<br />

Girolamo.<br />

11 marzo <strong>1791</strong><br />

Gli undici leggo in data di Vienna 4 marzo correr voce, che in breve verranno soppressi diversi<br />

conventi, massime quelli delle piccole città, e del piano del paese, i di cui individui possono con<br />

maggior profitto essere in vece impiegati nella cura delle anime, nell'educazione della gioventù,<br />

e nell'assistere agl'infermi. Così la Gazzetta.<br />

Leggo pure, che nel Brabante sonovi ancora de' tumulti. Che il Conte d'Artois è partito da<br />

Venezia per Torino li quattro marzo, perché Leopoldo non gli ha permesso d'andare a Vienna.<br />

Che a Girolamo Ridolfi fu amministrata la Cresima dal card. arcivescovo di Bologna innanzi<br />

che venisse decapitato solamente.<br />

Che il Conte di Mercy-Argenteau ha none Florimondo.<br />

15 marzo <strong>1791</strong><br />

Li 15 leggo, che Vienna da quattro anni geme nella maggiore carestia d'ogni genere di prima<br />

necessità.<br />

18 marzo <strong>1791</strong><br />

Li 18 leggo, che Leopoldo imperatore per dotare il nuovo vescovado di Lintz nell'Austria<br />

superiore ha soppressa un'abbazia. Che il re di Prussia Federco Guglielmo secondo ha assegnato<br />

all'ambasciatore turco per il di lui mantenimento 200 risdalleri per giorno, inoltre il castrato,<br />

vitello, riso, le spezierie ecc., ed il palazzo, che costa 300 risdalleri al mese di affitto; e ciò sino<br />

dal primo giorno, in cui ha fatto il suo ingresso nel dominio prussiano. Leggo, che finalmente il<br />

Papa uscì dal suo ritiro, ed a piedi s'è portato a visitare il ss. Sagramento esposto dai Padri<br />

Domenicani a s. Maria sopra Minerva.<br />

Leggo, che in Firenze ai 7 di questo fu solennemente pubblicata la rinunzia della sovranità della<br />

Toscana fatta in Vienna dall'imperatore Leopoldo al di lui figlio Ferdinando in vigore di<br />

accordo stipolato in Vienna li 21 luglio 1790, e nello stesso tempo fu commesso da Ferdinando<br />

al senatore Antonio Serristori presidente della reggenza il pigliarne il possesso interinalmente.<br />

Che il sig. Carlo de' Martini primo tenente del secondo reggimento Szekler d'infanteria, divenne<br />

prigioniero de' turchi li 17 giugno 1788 presso Terzburg, che fu in Costantinopoli rinserrato<br />

nelle sette Torri, e che ora è ritornato al suo reggimento in vigore del cambio de' prigionieri. Io<br />

suppongo, che sarà figlio del consigliere barone Carlo Martini di Revò, oppure parente. Ma se<br />

fosse figlio del barone sarebbe stato detto barone. Non è figlio.<br />

19 marzo <strong>1791</strong><br />

Li 19, sabato, e festa di s. Giuseppe nella sala grande del castello di Trento il nostro vescovo ha<br />

benedetto il nuovo preposito mitrato de' Canonici Regolari Lateranesi di Gries anonimo Nagele<br />

Canonico Regolare griesino, e figlio d'un oste di Stainach. Furono assistenti li due prepositi<br />

mitrati di Bolgiano, e di san Michele. Presero alloggio in un'osteria. Stettero però al pranzo nel<br />

castello nel giorno della funzione, ed il benedetto col bolgianese anche nella seguita domenica,<br />

partito essendo il michelitano.<br />

21 marzo <strong>1791</strong><br />

Li 21 ho inteso da uno, ch'è tornato da Ala d'Insprugg, dove è stato più di un anno, che là fu<br />

seppellito un tristo coi pianti di molti corvi comparsi all'improvviso per indizio a tutti gli astanti<br />

del mal fine, che ha fatto quel disgraziato. Ha pur detto, che nella santissima notte di Natale di<br />

N. S. Gesù Cristo li tristi hanno riempiuto d'inchiostro l'avello dell'acqua Santa nella chiesa; che<br />

per volte hanno buttato a terra l'effigie del santo Bambino, e che hanno sparso delle frasche per<br />

le strade acciocché i fedeli pii andando alla chiesa, e ritornando dalla medesima inciampassero,<br />

e si facessero male. Ha detto in oltre, che là nelle caffetterie, nelle osterie, ed altri luoghi sempre

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