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Tovazzi diario 3 1785-1791

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Ho inteso che il popolo di Vienna è stato dall'imperatore a dirgli, che l'imposizione per la guerra<br />

è troppo grande, ma non ebbe altra risposta, se non che è necessaria.<br />

Ho letto che al corriere russo, di cui sopra, il detto imperatore ha donato, oltre il suo anello<br />

valutato mille zecchini, mille altri zecchini; e che ciò non ostante sta male in Vienna per essersi<br />

troppo sforzato nel suo corso.<br />

L'Adige ora è scoperto; ma dai lati vedesi ancora il ghiaccio grosso più di una gamba, o sia più<br />

alto di un ginocchio. Lovorasi a sgombrare dal ghiaccio le strade della città di Trento.<br />

23 gennaio 1789<br />

Li 23 leggo, che l'imperatore ha derogato con suo decreto ad un paragrafo del suo Codice<br />

criminale, che obbligava i genitori, zii, fratelli, moglie, figli e cognati ad accusare i malfattori<br />

propri. Leggo, che in Vienna, in una sola notte furono arrestate 127 serve, e rinserrate parte<br />

nella casa di correzione, e parte nello spedale, a filare stoppa per pan nero, acqua fresca, e<br />

legumi. Leggo, che nell'Ungheria lo scorso dicembre diversi soldati sono morti dal freddo, e che<br />

altri sono stati condotti allo spedale, perché si dovettero loro amputare il naso, le dita de' piedi, o<br />

le orecchie gelate. Leggo, che ne' contorni di Oczakow città della Bessarabia in una sola notte<br />

rimasero induriti dal freddo 40 soldati russi, e 148 cavalli. Leggo che li 21 dicembre il palazzo<br />

ducale di Miltau nella Curlandia è restato tutto incenerito.<br />

27 gennaio 1789<br />

Li 27 leggo in data di Roma 17 gennaio che sabato 10 del corrente nel palazzo del signor<br />

principe Doria Pamphili nell'appartamento abitato da sua eminenza il signor cardinale Antonio<br />

Doria adunatosi il Collegio de' prelati protonotari apostolici partecipanti, fu dal prelodato<br />

eminentissimo dato il rocchetto, e le altre insegne onorifiche distintive del Collegio, a<br />

monsignor Giuseppe Stefano Zambelli di Trento, già ammesso in Collegio sin dal dì 19<br />

novembre dell'anno 1786. In tale occasione il degnissimo porporato fece godere alla nobile<br />

adunanza un lauto trattamento de' gelati. Così la Gazzetta monauniana foglio 4, 27 gennaio<br />

1789. Nella medesima data leggo, che ne' giorni scorsi due miglia fuori della Porta Settignana di<br />

Roma fu ritrovato morto di freddo l'avvocato Colombi di Montepulciano, e colle dita delle mani<br />

morsicatesi dalla fame. Egli essendosi ridotto in miserie uscì di senno, e si portò in quella<br />

campagna senza sapersi il come.<br />

Leggo, che li brabantini sono molto conturbati per un dispaccio cesareo ricevuto ai dieci di<br />

questo.<br />

Leggo pure in data di Berlino 9 gennaio come segue: "Dacché il re frequenta la chiesa dello<br />

spedale detta di santa Gertrude, vi si veggono sovente dei principi, ministri, ciamberlani,<br />

uffiziali, ed altre persone di rango, che non si vedevano giammai in alcuna chiesa. Quanto può<br />

mai sullo spirito de' sudditi il buon esempio del monarca"! Così la Gazzetta.<br />

30 gennaio 1789<br />

Li 30 gennaio ho inteso, che il consigliere Lodovico Lutti di Trento sta molto male per aversi<br />

lasciato medicare da certo suo antico incomodo dal sedicente Conte Cagliostro, che avea<br />

promesso di guarirlo presto. Ho pur inteso, che sta molto male anche un altro da me visitato per<br />

aver fatto uso del Cagliostro. Che il medesimo Cagliostro ora è disgustato col Bacca, e che fu<br />

maltrattato dai baroni Cresseri.<br />

1 febbraio 1789<br />

Nella sera del giorno primo di febbraio ha finito di vivere il suddetto consigliere Lutti, assistito<br />

dal nostro P. Epifanio di Roncone, e da quattro medici Turcato, Zucchelli, Vescovi, e Gabrielli.<br />

Dicesi, che tirava cinque mila fiorini all'anno dai suoi offici principeschi. Ha vissuto anni 76. Fu<br />

luogotenente a Stenico, podestà di Riva, capitano di Brentonico, assessore di Cles, e finalmente<br />

consigliere aulico, commissario insieme delle Giudicarie e della giurisdizione d'Isera. Vive la di<br />

lui moglie Francesca Bonelli di Cavalese con due figliuoli preti, e Carlantonio coniugato, padre<br />

di più figlie soltanto. Fu cittadino di Trento, ed abitò appresso s. Maddalena in una casa da lui

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