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Ai 17 dalla mattina sino alla sera nevicò, e venne la neve alta più d'un ginocchio.<br />
18 dicembre 1789<br />
Ai 18 leggo, ch'è morto di febbre putrida il tenente colonnello Laudohn, nipote, ed erede del<br />
maresciallo Laudon. Che il principe Kauniz ha detto, ch'egli morirebbe contento qualora potesse<br />
persuadere ai Brabantini, che l'imperatore ha per unico oggetto la loro felicità. Che il Conte<br />
Filippo Cobenezel vice gran cancelliere di Corte e Stato, inviato a Brusselles, è figlio del Conte<br />
Guidobaldo Cobenzel di Gorizia. Che il convento de' PP. Francescani di Buda fu già soppresso,<br />
e che le di lui campane saranno trasportate a Belgrado. Che l'imperatore da qualche giorno si<br />
trova indisposto di salute per un gagliardo raffreddore. Che la Corsica è quasi tutta sul pié di<br />
Francia. Che in Brusselles furono fatte solenni processioni col SS. Sacramento, ed altre<br />
pubbliche preci per ottenere dal signor Iddio la pace. Che i tumulti belgici hanno per iscopo<br />
primario i privilegi, e la purità della religione cattolica. Che in Anversa il popolo il primo di<br />
dicembre ha saccheggiato e bruciato sedici palazzi. Che ivi ai 4 fu fatta una solenne processione<br />
per ottenere la pace. Tralascio altre cose.<br />
In questo Avvento hanno predicato li nostri Padri seguenti:<br />
Trento nel Duomo l'annualista P. Cirillo da Revò Vicario.<br />
Cognola il P. Lattanzio Petenati da Moyena 167 .<br />
Povo il P. Giovanni Evangelista Torresanelli da Stenico.<br />
Meano il P. Illuminato Gritti da Cleso.<br />
Romagnano il P. Patrizio Tonina da Vigol Baselga.<br />
Aldeno il P. Agostino Rigotti da Vigo tonese 168 .<br />
19 dicembre 1789<br />
Li 19 ed in altri giorni in Trento vi è stata una gran compagnia di giocolieri con cavalli da<br />
giuoco.<br />
Ho inteso, che il maresciallo Conte Lascy è stato rilegato dall'imperatore nel castello di<br />
Cuffstein 169 su' confini del Tirolo, perché ha scritto a certi officiali militari, che non prestino<br />
intera sommissione ai comandi del maresciallo barone Laudon. Così ho inteso; ma vedi sotto.<br />
Intendo, che li suddetti cavalli sono 24, e li giocolieri più di 30, tra' quali vi è una donna vestita<br />
da uomo, ed una ragazza di sette anni, che co' suoi giuochi reca stupore. Tutti sono vestiti<br />
ricchissimamente, e spesso variano le loro livree 170 , sempre assai sfarzose, e spendono circa<br />
cento fiorini al giorno. Fanno i loro giuochi nel cortile del palazzo nominato del Galasso in<br />
Contrada Lunga, dove s'è degnato d'andare ed esserne spettatore anche sua altezza monsignor<br />
vescovo, e principe nostro Pietro Vigilio. Ciascheduno spettatore comodo, e distinto dive pagar<br />
subito venticinque carentani per volta. Ognuno poi di quelli, che si contentano di stare a basso<br />
colla plebaglia dieci carentani e mezzo. Sono venuti da Vienna, dove hanno portato via quattro<br />
mila fiorini, e sono aspettati in Venezia, dove cominceranno i loro giuochi nella prossima festa<br />
di santo Stefano. Niuno si lagna di così fatte spese, ma tutti vanno a farle molto volentieri. Per<br />
far limosine ai poveri, per pagare i debiti, e per far cose tendenti alla gloria del Signor Iddio,<br />
non c'è danaro; gli anni sono penuriosi, non si può vivere. Oh che cecità! Su questo proposito<br />
qui voglio notare, che un prete, figlio di un Conte del sacro romano impero nativo, ed abitante<br />
di Trento, portatissimo per le commediantesse, e Beneficiato vivente senza segno<br />
d'ecclesiastico, ha venti mila fiorini di debiti. Egli poco fa in Vicenza s'è ammalato, e trovandosi<br />
senza danaro, per mezzo d'un nostro Religioso ingannato dal lustro del casato, ricevette venti<br />
zecchini da un nipote del detto Religioso, ed ora niuno vuol pagarli al galantuomo, che se gli ha<br />
cavati dagli occhi.<br />
167 *Moena.<br />
168 *Vigo di Ton.<br />
169 *Kufstein.<br />
170 Avevano nove livree differenti.