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Tovazzi diario 3 1785-1791

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principes fallere studuit. Heterodoxos, schismaticos, eorumque liturgiam admisit, tolleravit,<br />

fovit. Catholicos vero, aspostolico, quo indigne gaudebat titulo, homo bigamus reformare<br />

praesumpsit. Plenis buccis sibi blandientibus perversis, ac nullius religionis hominibus. Quique<br />

tandem a Deo, ecclesiasticorum, claustralium, et sacrarum virginum lacrymis moto,<br />

flagellumque secundum de medio tollere volente, nondum expletis decem aetatis suae lustris, e<br />

vivis sublatus est, lapidibus, quos sibi vivens promeruerat, solius christianae patientiae gratia<br />

denegatis, hunc solum extincto suo destructori diris devoto, in execramdam eius memoriam,<br />

liberi belgae, ac superstites miseri subditi, seu potius mancipia, orbisque catholicus ingemiscens<br />

posuere decimo kalendas martii anno Domini MCCCXC.<br />

4 maggio 1790<br />

Li quattro maggio, leggo, che la contea d'Avignone minaccia di sottrarsi dalla giurisdizione del<br />

Papa, e che il Papa spedisce là il giurisperito Gio. Celestini per capitolare colla medesima.<br />

Leggo pure, che don Abbondio Rezzonico senatore di Roma, ed il principe Ruspoli colla sua<br />

principessa si dispongono per partire da Roma per andare a vedere la Dieta di Francfort, che<br />

sarà tenuta per l'elezione d'un nuovo imperatore.<br />

5 maggio 1790<br />

Li cinque leggo, che la vita di Giuseppe II, di gloriosa ricordanza, la quale si stampa in Venezia<br />

dal Zatta, è scritta da una penna libera, pregiata da tutta l'Italia. Sarà divisa in 4 tomi in 8°,<br />

ognuno de' quali agli associati si darà per 4 Lire venete, o sia paoli 4 romani.<br />

6 maggio 1790<br />

Li sei di quasi mezzogiorno sono venuti a questo nostro convento di s. Bernardino gl'ill.mi<br />

signori Capolini, e Formenti sindici della magnifica Comunità della città di Riva, e mi hanno<br />

dimandato, che subito andassi a Riva a fare il registro del loro archivio civico. Ricusai<br />

scusandomi come insufficiente, e troppo in altre cose indispensabilmente occupato,<br />

specialmente per li direttori diocesano, e provinciale, sopra de' quali avrò da lavorare sino al<br />

fine di quest'anno. Dissero, che m'avrebbero fatto dispensare dal vescovo, e Provinciale. Ma<br />

finalmente sonosi contentati, che vada a Riva dal Natale. Questo mi riesce assai gravoso. Ma<br />

Iddio così vuole, così sia.<br />

7 maggio 1790<br />

Li sette venerdì leggo, che Leopoldo ha eletto il consigliere barone de' Martini, come presidente<br />

della commissione incaricata di modificare le leggi. Che ai 25 d'aprile, giorno di domenica il<br />

nunzio pontificio di Vienna è andato dal medesimo Leopoldo con una solennissima pompa, e<br />

che gli ha presentato le sue nuove credenziali. Egli è mons. Gio. Battista Caprara bolognese<br />

arcivescovo d'Iconio. Che Leopoldo ha creato nobile de' Paesi ereditari il sig. Gioacchino Poper<br />

ebreo di Boemia con tutti li di lui discendenti legittimi, a riguardo de' meriti del di lui padre, e<br />

per essersi egli reso benemerito dello Stato come interessato negli appalti del tabacco, e<br />

negoziante promotore delle fabbriche di Boemia. Che fu abolito il regolamento del catasto, e<br />

degli urbari anche nell'Austria superiore sulle istanze degli Stati; e che il primo di maggio<br />

saranno rimessi sul piede di prima. Che in Vienna ritrovansi più di 300 villani della Stiria, i<br />

quali a nome di tutta quella provincia hanno presentato diverse suppliche al re. Che in Varsavia<br />

si trovano stanziati 28.000 ebrei.<br />

Li sette, giorno di venerdì, avanti le dodici di mattina da Roveredo sono giunti a Trento quattro<br />

Arciduchi seniori provenienti dalla Toscana, con tre carrozze, sonosi fermati due ore nel volto<br />

della posta, perché dovettero far fare un nuovo timone ad una di esse, e senza punto mangiare,<br />

ossequiati dal nostro vescovo, e da altri, proseguirono il loro viaggio verso Bolgiano.<br />

9 maggio 1790

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