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12 dicembre 1788<br />
Li 12 leggo, che il comando interinale della Transilvania è stato conferito al tenente maresciallo<br />
Conte Cristani de Rall 112 . Leggo altresì, che gli ebrei di Londra per ottenere da Dio sanità, e vita<br />
al re d'Inghilterra, hanno fatto un pubblico digiuno nel novembre; e che l'imperatore ha indetta<br />
una straordinaria contribuzione per li bisogni guerreschi ai suoi sudditi, tassando i dinasti il<br />
sessanta per cento, altri il 40, altri il 30 ecc. Onde può dirsi, che fa guerra eziandio ai suoi<br />
sudditi.<br />
13-16 dicembre 1788<br />
Li 13, sabato è capitato in Trento il nuovo podestà.<br />
Li 14, domenica, su la sera è venuta la seconda neve.<br />
Li 15 ho inteso, che il Cagliostro ha rifiutato l'andare a pranzo dal nostro vescovo, e che per<br />
l'opposito egli tratta i cavalieri suoi amici. Ho pur inteso, che non va mai alle case degl'infermi,<br />
eccettuate soltanto alcune poche de' suoi fautori; e che ricusa di pigliare alcuna cura di quelli,<br />
che sono nelle mani del medico Francesco Borsieri di Trento.<br />
Li 16 ho letto, che ai cinque l'imperatore è ritornato a Vienna.<br />
19 dicembre 1788<br />
Li 19 da un signore di Trento ho inteso, che il Cagliostro si ha fatto pagare 25 fiorini dodici<br />
cartelle di polvere, benché forse non costassero 25 traieri.<br />
20 dicembre 21788<br />
Li 20 l'Adice mena ghiaccio.<br />
Ho inteso, che il Capitolo, ed il Magistrato di Trento, ed il capitano di Trento hanno presentato<br />
al vescovo le loro opposizioni contra il nuovo Codice giudiciario, e nominatamente la<br />
transazione del 1635, che tengo io pure Compendium diplomaticum, num. 257. Di più, che il<br />
Capitolo ha chiesto conto al vescovo de' beni, che ha ricavato dalla soppressione de' conventi<br />
del Marchesato di Castellaro mentovati in citato Compendium num. 256.<br />
21 dicembre 1788<br />
Nel giorno 21, domenica alle sei di mattina in Mattarello sul suo letto da febbre infiammatoria<br />
sovraggiuntagli nel giorno quindicesimo quando stava in procinto di andare a Termeno<br />
nell'Atesia, è morto il sig. Matteo Antonio Zamboni di Mattarello, nativo però di Vigol Vattaro,<br />
agrimensore, computista regio, ed agente del castello di Mattarello per li Conti di Thunn di<br />
Boemia, già rammentato di sopra al 13 aprile <strong>1785</strong> e ottobre 1788. Ha lasciato dopo di sé la sua<br />
seconda moglie con dei figliuoli della prima e seconda. Egli fu molto industrioso, e guadagnava<br />
molto. Ma dall'invidia ultimamente fu salutato con un'archibusata su la strada presso Mattarello,<br />
e con un'altra fra Roveredo e Volano. Sono ancora nelle carceri di Trento que' due fratelli, che<br />
ad instanza di lui furonvi posti nel settembre, come fu detto di sopra all'ottobre 1788. Fu<br />
seppellito il di lui cadavero nel giorno 22.<br />
Nel predetto giorno 21, domenica il nostro vescovo nel castello di Trento ha ordinato<br />
suddiacono il sig. Francesco Conte Kuen barone di Bellasio, canonico di Trento dall'anno 1780,<br />
nato nel 1767 ed ordinato minorista nella domenica precedente, essendo studioso nel seminario<br />
trentino, dopo che studiò un anno in Pavia. Con lui fu ordinato diacono il sig. don Giambattista<br />
Calderoni di Fiemme, che fu ammogliato, ed ha figli e figlie, di cui sopra al 10 marzo. Il<br />
vescovo non ha voluto ordinare altri, quantunque pregato; e non ha ordinato nel sabato delle<br />
Tempore perché quella Messa di feria è molto lunga.<br />
112 Rallo nella Valle di Non.