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Tovazzi diario 3 1785-1791

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con autorità fu dichiarato una mera invenzione per far vedere il nero per bianco alle persone<br />

troppo credule. Che in Roma più non si parla del Cagliostro, e de' di lui amici carcerati numero<br />

dicidotto. Che il Rettore del Collegio greco D. Luigi Alvisini non fu mai uno de' carcerati. Che<br />

li fiamminghi persistono nella loro risoluzione, anche dopo le proteste di Leopoldo secondo.<br />

Che in Francofort il dì primo di luglio l'assemblea per la elezione d'un nuovo imperatore aprirà<br />

le sue sessioni. Che perciò dall'arcivescovo elettore arcicancelliero di Magonza Federigo barone<br />

di Erthal sono stati inviati de' commissari ad invitare gli elettori, tra' quali non si nomina punto<br />

il re di Boemia. Né pure al Papa dicesi ancora mandato l'avviso della morte dell'imperatore e<br />

della futura elezione.<br />

Nel medesimo giorno 30 alle dieci di notte appresso s. Bernardino è morto<br />

miserabilissimamente un certo putto Francesco da Bosentino d'anni circa 50. Egli venne a<br />

Trento circa l'anno 1777 e servì ai molinari Barbazza, e Fraccalossi, e Fabri e Brida. Dai<br />

medesimi fu ripreso più volte, e denunziato ai parrochi, perché non adempiva al precetto della<br />

comunione pasquale, e fu perciò anche licenziato, e cacciato dal servizio. In vano sonosi<br />

adoperati per ridurlo a dovere i parrochi Michelotti, Pini, e Ghezzi. Si sa, ch'egli fu dato al vino,<br />

e che ha detto essere sette anni, che non faceva Pasqua. Fu però vizioso in ciò anche avanti<br />

l'anno 1780, al cui principio è morto il suddetto Michelotti 215 . Nella scorsa settimana è diventato<br />

pazzo furioso. Fu nella nostra chiesa, e vi fece delle pazzie. Molestò la nostra porta nella notte<br />

precedente al dì 29 ed ai molinari della Busa. Nello stesso giorno 29 fu legato bene dal<br />

Fracalosso, ma ruppe i legami. Nella mattina dei trenta fu posto in libertà, e mandato a Trento.<br />

Là entrò nella rozza Crosina, ritornò ai molini di s. Bernardino tutto bagnato, cadde in terra<br />

presso la nostra fontana posta vicino alla Via Crucis. Fu subito portato nella casa del ferraro<br />

Tambosi, e posto sotto al tetto sopra un mucchio di paglia, dove non diede mai alcun segno di<br />

sentimento per quanto sia stato chiamato; ma soltanto si mostrò ansante, ed agonizzante. Venne<br />

il sig. Gramola cancelliero criminale per vedere se sia stato maltrattato da altri; ma non si poté<br />

rilevarlo. Vi è stato il Padre Piovano Ghezzi, e gli ha dato l'assoluzione condizionata. Io sono<br />

stato a visitarlo tre volte alle dieci, alle sei, ed alle nove di sera, ma non potei mai cavare alcun<br />

segno di cristianità, né di sentimento. Quindi soltanto gli ho insinuato degli atti cristiani, ed ho<br />

fatto delle orazioni per lui, e gli ho recitato le solite preci della raccomandazione dell'anima.<br />

Non ho voluto dargli l'Olio Santo, benché lo tenessi meco, perché tutti parlavano male di lui.<br />

Ciò mi venne approvato anche dal piovano. Si disse, che sarebbe stato seppellito come un asino<br />

sulle ghiaie. Il detto piovano è andato in castello a consultare. Monsignor Vicario contra il<br />

sentimento del piovano Ghezzi e contra la istanza del medesimo, rispose, che si seppellisse in<br />

terra sacra, bensì senza solennità, e strepito. Quindi il detto piovano con un altro cottato lo ha<br />

levato e condotto a s. Maddalena nella sera tardi del giorno trentuno. Mentre voglionsi evitare<br />

gli scandali si moltiplicano. Non c'è più come si suol dirsi né legge, né fede. Oh Dio! Oh Dio!<br />

1 aprile 1790<br />

Il primo di aprile, giovedì Santo, il nostro vescovo ha consecrato gli Oli Santi nel castello di<br />

Trento, per la diocesi trentina, ed anche per la bressanonese, il di cui vescovo è ancora invalido,<br />

e senza Suffraganeo.<br />

Ho inteso, che la chiesa della Madonna del Monte di Lizzana ora viene officiata, e che li divoti<br />

vanno a gara nel provederla de' necessari utensili, e adobbi. Il Grandi, che l'aveva comprata coi<br />

beni annessi, ha fatto della gran resistenza, benché sia stato rimborsato dai parrocchiani.<br />

2 aprile 1790<br />

Li due leggo, che le intenzioni del re Leopoldo paiono dirette a ripristinare le cose così<br />

com'erano sotto Maria Teresa; ma che non tutto è rimediabile. Leggo, che ha soppresso il<br />

Gabinetto particolare del defunto imperatore; e che ha congedato il consigliere referendario del<br />

medesimo. Che chiamò, e parlò due ore col cav. e proto-chirurgo militare Alessandro Brambilla,<br />

ad onta de' di lui nemici. Che ha intimato la resa de' conti agli amministratori de' beni camerali,<br />

215 Morto nel febbraio del 1780.

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