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Nel giorno 21 di febbraio, e primo di Quaresima, noi pure qui in s. Bernardino per ubbidire al<br />
vescovo nostro Pietro di Thunn, che non ammise le nostre suppliche, cominciammo a non dire<br />
in coro il Mattutino per lodar Iddio su la mezza notte. Nella sera dunque de' 21 dopo l'Avemaria<br />
dicemmo in coro il Mattutino de' 22. Oh Dio! Poi lo dicemmo la mattina a buona ora. Il<br />
medesimo vescovo si gloria di aver suggerito ciò anche all'imperatore. Lo ha detto anche a me<br />
gloriandosi.<br />
Nel medesimo giorno primo di Quaresima il P. predicatore del Duomo pubblicò la dispensa<br />
vescovile della carne in tutta la Quaresima, eccettuati tutti li venerdì, e sabati, il mercoledì dalle<br />
Tempora e la settimana Santa, con obbligo di recitare cinque Pater ed Ave a chi mangia carne, e<br />
coll'esortazione di far limosina. Quindi si vedono le beccarie aperte come nel giovedì grasso di<br />
carnevale. Le maschere furono al solito scandalose. Tra le altre un giorno girò per Trento un<br />
carro di uomini nudi in figura di Bacco, con un ritratto di Bacco, e con una brentella di vino.<br />
23 febbraio 1787<br />
Nel giorno 23 nella chiesa curata di s. Leonardo in Momtevaccino, o sia Monte della Vacca, fu<br />
rubato un calice e la sacra Pisside, e buttato per terra il ss. Sacramento. Ancor di peggio dicesi<br />
esser accaduto in Mattarello, cioè che in un giorno del carnevale una maschera 44 nella chiesa ha<br />
dall'altar maggiore distribuito a dei ragazzi tanti pezzetti di lucaniche fingendo di loro dare la<br />
sacra comunione.<br />
26 febbraio 1787<br />
Nel giorno 26 ho veduto un compiendietto del sinodo diocesano di Pistoia celebrato nel<br />
settembre del 1786 dai 18 sino ai 29. Che orrore! Mette tutto sossopra. Non fu però soscritto da<br />
tutti quelli, che v'intervennero. Promette un nuovo rituale per la s. Messa. Permette un altar solo<br />
per la chiesa. Non vuole che dicansi Messe per privati, e che non diasi la comunione a' fedeli<br />
sani con particole preconsecrate. Abbolisce i conventi nelle città. Riprova le immagini del Padre<br />
eterno, e dello Spirito Santo. Sottomette il Papa ai Concili. Ma non voglio perder altro tempo.<br />
27 febbraio 1787<br />
Nel giorno 27 martedì, alle quattro di sera nel palazzo Pretorio e Civico di Roveredo, è morto<br />
d'anni 65 asmatico il nobile signor Giovanni Pompeo Besenella da Pressano, fratello del nostro<br />
P. Provinciale, e attuale borgomastro di Roveredo. Egli fu l'ultimo podestà di Roveredo,<br />
impossessato al fine dell'anno 1782. Fu seppellito con un apparato, ed accompagnamento<br />
straordinario, essendovi 198 torcie; è lodato nella Gazzetta roveretana.<br />
Ho inteso, che il suddetto pessimo sinodo pistoiese fu soppresso per opera di Luisa Gran<br />
Duchessa di Toscana, e figlia di Carlo terzo re di Spagna; e che questo re ha ordinato, che nelle<br />
chiese del suo regno sia insegnato cattolicamente quid sit Papa, contro gl'insegnamenti luterani<br />
dell'Eybel austriaco.<br />
2 marzo 1787<br />
Ai due di marzo d'ordine del Magistrato alla sanità di Trento si sono congregati sette medici<br />
nella cassa de' due medici Zucchelli, ed hanno consultato sopra i mali correnti, li quali anche a<br />
Riva infieriscono, ed in Povo.<br />
Nel medesimo giorno in Avis è stato ammazzato un putto feltrino di 17 anni con un'archibuso<br />
da un per altro suo collega, che avea ferito un altro un mese prima in sua compagnia.<br />
6 marzo 1787<br />
Ai sei leggo, che i livelli perpetui, ed infrancabili e le decime del soppresso convento di s. Maria<br />
di Lizzana de' Padri Carmelitani, saranno messi all'incanto in Roveredo li 26 e segg. di questo, e<br />
che ognuno potrà comperargli senza differenza di religione, eccettuati li soli ebrei. Leggo, che<br />
44 Il Gnesetto.