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Tovazzi diario 3 1785-1791

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Li 15 leggo, che l'affare del Cagliostro prende una piega per lui poco favorevole. Ogni giorno<br />

viene costituito per lo spazio di cinque ore almeno dal fiscale di Roma, dal luogotenente, e da<br />

due membri dell'Inquisizione. Nella stanza degli esami è stata alzata la corda per lui. Leggo<br />

pure, che nel prossimo luglio andranno a Vienna l'Arciduca di Milano, e la regina di Napoli con<br />

due sue figlie. Aggiugne una lettera scritta da Napoli ai 4, che una di dette figlie sposerà<br />

l'Arciduca Francesco, e l'altra l'Arciduca Ferdinando di lui fratello, cui verrà data la Toscana.<br />

In questi giorni fu fatto un ponte nuovo, e spazioso di muro sopra la roza di città di rimpetto alla<br />

Portella, dove innanzi eravi un ponte stretto di sole tavole.<br />

In occasione del passaggio de' suddetti principi è accaduto un caso degno di memoria. Un<br />

canonico di Trento è andato per avere accesso, e udienza. Il portiere gli dimandò chi egli fosse:<br />

udendosi rispondere, ch'era un canonico di Trento, gli soggiunse, che l'abito non lo mostrava<br />

tale, e che però con quell'abito laicale non poteva lasciarlo entrare. Ritornò dunque vestito da<br />

canonico, ed ebbe accesso. Così ho inteso. Ho pur inteso, che ai primi Arciduchi, benché per<br />

mero accidente siano stati due ore alla posta col nostro vescovo, non fu dato alcun rinfresco,<br />

quantunque l'abbiano chiesto, con dire al vescovo: Signor abate qui non si mangia. Onde per gli<br />

ultimi ebbe l'attenzione il canonico barone Gentilotti, mandato avendo in castello a dire, che se<br />

non dava loro alcun rinfresco il vescovo, l'avrebbe dato loro esso.<br />

16 maggio 1790<br />

Li 16 domenica sesta dopo Pasqua in Trento la Compagnia del ss. Rosario trasferita da s.<br />

Lorenzo nella chiesa della Madonna del Carmine, ha celebrato solennemente la festa del<br />

Rosario con Messe, esposizione, predica, vespri, e processione; e così farà eziandio<br />

nell'avvenire in tal domenica, perché nella prima di ottobre i nobili sono fuori di città, e nelle<br />

ville.<br />

Nella seguente notte il nostro vescovo è partito da Trento per Salisburgo.<br />

17 maggio 1790<br />

Li 17 ho letto in una lettera scritta dall'Ungheria, che sinora nella guerra coi turchi sono morti<br />

tra gli austriaci 137.000 soldati, 1.400 chirurghi, e 70 cappellani militari, li quali tutti uniti fanno<br />

la somma di 138.470 uomini. Leggo pure, che Leopoldo ha rimessa la censura de' libri al<br />

cardinale Migazzi arcivescovo di Vienna.<br />

18 maggio 1790<br />

Li 18, martedì leggo, che Leopoldo va rimettendo tutte le cose come sotto il regno dell'augusta<br />

genitrice. Va dunque disfacendo quanto fece l'illuminatissimo Giuseppe secondo 224 . Che ai nove<br />

i cleri delle parrocchie viennesi per la prima volta si videro portarsi processionalmente alle<br />

orazioni, che si fecero nella metropolitana di Santo Stefano per impetrare da Dio la necessaria<br />

pioggia, con inesprimibile gioia di tutti li cittadini, perché sino dall'anno 1782 tali processioni<br />

erano state proibite da Giuseppe secondo. Leggo replicata la memoria più volte fatta del gran<br />

tremuoto seguito li sei di aprile nella Vallacchia, nella Crimea, ed altrove. Che è stato abolito il<br />

regolamento urbariale, e del catasto anche nella Moravia e nella Slesia austriaca comandato da<br />

Gioseppe secondo. Che Leopoldo sarà coronato a Buda li sei di luglio. Che la corona di quel<br />

regno è d'oro, di lavoro, e figura greca; pesa nove marche, e tre oncie d'oro puro. Contiene 338<br />

perle orientali, e 153 zaffiri, cinquanta rubini, ed un grosso smeraldo. Leggo che gli avignonesi<br />

hanno fatto una visita riverente a monsignor vice Legato, e che hanno soppresso il tribunale<br />

della sacra Inquisizione, lodando però assai nello stesso tempo l'attuale inquisitore Padre Mabile<br />

Domenicano.<br />

19 maggio 1790<br />

224 Ma poi ha fatto come Giuseppe, anzi peggio.

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