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Tovazzi diario 3 1785-1791

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3 marzo <strong>1791</strong><br />

Li tre, giovedì grasso, una compagnia di Chiusi Gobbi mascherati è stata nella piazza de' due<br />

leoni nel castello di Trento a fare la polenta per dar piacere a monsig. vescovo, che li guardò<br />

dalla finestra.<br />

Ho inteso, che Andrea Tron empio veneto, amicissimo di Gioseppe, è morto alle preste in<br />

Padova già alcuni anni, nel giorno in cui era per abboccarsi col detto Gioseppe. Che fu con lui<br />

un parroco quattro ore, senza sapersi cosa abbia fatto in tal tempo. Che morì senza li soliti<br />

Sacramenti, che il di lui cadavero fu seppellito nella tomba Trona 279 nella chiesa di s. Geminiano<br />

di Venezia senza esequie, ed alla sordina, e che dal Senato fu proibito ai di lui parenti il fargli<br />

suffragi pubblici.<br />

4 marzo <strong>1791</strong><br />

Li quattro nella Gazzetta di Trento intitolata Il Postiglione num. 9, venerdì 4 marzo <strong>1791</strong>, in un<br />

NB fu avvisato che il posto di maestro di Cappella, vacante per la morte del sig. Giambattista<br />

Runcher fu conferito da questo ill.mo, e rev.mo Capitolo al virtuoso sig. Francesco Berrera, il<br />

qual è stato per tre anni in Bonna 280 alla Corte di Clemente Augusto de' serenissimi Duchi di<br />

Baviera, fu arcivescovo ed elettore di Colonia, ed fa delle nuove sue composizioni. Aggiungo<br />

io, che il detto arcivescovo è morto in Bonna li cinque di febbraio del 1761 che il Berera è figlio<br />

di Antonio violinista di Trento, che ha moglie, e che fu eletto ad annum tantum per metterlo<br />

all'impegno di portarsi bene. Dura anche nel 1795, 1803.<br />

In queste sere in Trento un gentiluomo è andato in maschera vestito da badiotta bizzarra. Diede<br />

negli occhi ad un altro gentiluomo effeminato, il quale gli tenne dietro, ed arrivato sotto il<br />

portico di casa Battaglia, gli espose i suoi ardori carnali supponendo, che fosse una femmina.<br />

Allora la badiotta con un nervo di bue, che portava seco, diede tante sferzate all'impudico, che<br />

l'obbligò a giacere sul letto in tutto il giorno seguente. Io per altro condanno l'uno, e l'altro, cioè<br />

anche il primo, perché ha eccitato l'altro al male.<br />

6 marzo <strong>1791</strong><br />

Li sei il nostro P. Provinciale ha ricevuto da Insprugg un dispaccio regio disgustoso, perché<br />

avendo egli presentato memoriale in favore de' conventi trentini, che avevano delle questue in<br />

paesi austriaci, dove andavano, e vanno ancora a predicare, ascoltare Confessioni, e far altre<br />

opere di pietà religiosa, gli fu risposto, che non vogliono altre questue, e che ai detti conventi<br />

provegga il vescovo principe di Trento.<br />

Ho letto, che il sig. Annibale della Genga in occasione dell'esequie già tempo celebrate a<br />

Giuseppe secondo nella cappella pontificia di Roma, ha recitato un'orazione funebre, la quale fu<br />

stampata. Fu recitata li 22 settembre. Vedi sotto al 22 settembre 1794.<br />

Leggo, che in Francia si tratta di formare una Crociata contro la rivoluzione, e che una gran<br />

quantità di popolo si munisce del Crocifisso, e che un ebanista in quindici giorni ha venduto più<br />

di quindici mila Crocifissi. Che la spesa della guerra coi turchi costa agli austriaci più di cento<br />

milioni di fiorini. Che li brabanzesi non sono ancora quietati. Che in Calabria continuano i<br />

terremoti dannosi. Che in Bologna li 26 febbraio fu decapitato il famoso ladro Conte Girolamo<br />

Ridolfi, o sia Luchini veronese. Che Pio sesto ha soppresso in Roma il monastero delle Oblate<br />

Camaldolesi col pretesto della loro povertà. Che per la scarsezza dell'olio in Roma sarà lecito<br />

ogni cibo nella prossima Quaresima, salvo però il digiuno.<br />

9 marzo <strong>1791</strong><br />

Li nove ho sentito pubblicare dal pulpito del Duomo di Trento la suddetta licenza delle carni.<br />

Ho pur sentito, che trovansi moribondi de' carnevalisti in Trento, uno de' quali si è il Tanaglia<br />

servidore di castello. Ho inteso eziandio, che in Vienna furono soppressi li Padri Paolotti, e che<br />

279 *Della famiglia Tron.<br />

280 *Bonn.

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