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Tovazzi diario 3 1785-1791

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Li 30 leggo, che la nobiltà ungara ha stabilito di regalare al suo nuovo re Leopoldo<br />

cinquantamila zecchini in vece de' cento mila fiorini, che solevansi dargli. Che intervenne alla<br />

di lui coronazione in abito ungarico anche il re di Napoli di lui cognato. Che Leopoldo ha creato<br />

cavaliere dell'Ordine di s. Elisabetta il tenente maresciallo Barco con la pensione di 600 fiorini.<br />

Che ha regalato al Conte di Podewils già ministro della Corte prussiana alla viennese, una<br />

tabacchiera con ritratto di Leopoldo brillantata pel valore di sei in sette mila fiorini. Che nella<br />

Dieta di Francfort furono aboliti li nunzi apostolici in Germania. Che i vescovi tedeschi in<br />

moltissime cose voglionsi indipendenti da Roma. Che il re sardo sta per sopprimere molti<br />

conventi. Che vuol esso nominare i vescovi di conquista, e che tutte le dispense matrimoniali<br />

passino pel canale della sacra Penitenzieria di Roma. Che il processo del Cagliostro è terminato,<br />

e che gli fu assegnato per difensore l'avvocato Bernardini coll'assistenza di monsig. Costantini<br />

avvocato de' poveri. Che in breve saranno creati cardinali mons. Caprara nunzio a Francfort, e<br />

monsig. Diodato Turchi vescovo di Parma, il qual è Cappuccino, e chiaro per le sue orazioni<br />

stampate.<br />

1 dicembre 1790<br />

Nella notte venendo il primo del dicembre cadde la prima neve in questo nostro convento, e<br />

restò alta.<br />

Leggo, che in Uzes di Francia certe persone armate di un cordone, pugnali, e scialbe minacciano<br />

d'impiccare tutti quelli, che osassero comperare dei beni ecclesiastici.<br />

3 dicembre 1790<br />

Li tre leggo, che il clero di Francia reclama altamente contro i decreti ecclesiastici<br />

dell'assemblea, e che specialmente i vescovi sostengono la voce sparsa di un prossimo Concilio<br />

generale, che deve esser convocato dal Papa. Leggo, che l'assemblea francese ha vietato il<br />

ricorrere al vescovo di Roma per ottenere dispense matrimoniali. Che al card. de Bernis francese<br />

fu insinuato l'eleggersi 261 o di ritornare in Francia, lasciando Roma, dov'è ministro regio, o di<br />

lasciare l'arcivescovado d'Albi francese. Che li brabanzesi sono ancora risoluti di non atrrendersi<br />

al re Leopoldo, cui obbiettano, che nell'ultimo suo manifesto non ha detto, né promesso alcuna<br />

cosa in riguardo alla religione. Che il Conte Mercy-Argenteau ministro austriaco ha risposto a<br />

ciò, che già contiensi nella Costituzione belgica, che la religione cattolica, apostolica e romana<br />

sia la dominante in tutte le provincie belgiche austriache, e che la sola notoria pietà del monarca<br />

dovrebbe assicurare tutte le classi de' cittadini; e che lascierà in potere de' vescovi tutto ciò, che<br />

concerne il dogma, ed il culto, e conserverà la religione cattolica, apostolica e romana in tutta la<br />

sua purezza. Così ha scritto li 12 novembre. Leggo decretato dai belgi, che tutta la nazione<br />

prenda le armi.<br />

Intendo, che il nostro vescovo ai sei è ritornato da Castelton a Trento parte in lettica, e parte in<br />

carrozza, perché ha una piaga. Intendo pure, che pregato dai padri Cappuccini della licenza di<br />

poter vestire novizzi, la ha loro negata.<br />

7 dicembre 1790<br />

Li sette, che l'imperatore Leopoldo con un suo biglietto ha chiesto e ottenuto dagli ungari<br />

un'amnistia generale per tutti quelli, che come troppo parziali del passato governo, erano odiati,<br />

e privati de' loro impieghi; ed in secondo luogo, una perfetta tolleranza, e libero esercizio di<br />

religione per li protestanti del regno. Che li 13 novembre in Brusselles il canonico Van Eupen<br />

segretario di Stato, ed il sig. Van der Noot, hanno giurato sopra di un Crocifisso avanti il<br />

congresso nazionale di non voler unquemai cooperare, e tener mano ad un accomodamento con<br />

Leopoldo secondo; ma non furono imitati dagli altri. Che li 21 novembre l'assemblea decretò di<br />

chiedere a Leopoldo l'Arciduca terzogenito Carlo in Gran-Duca ereditario del Belgio, Duca del<br />

Brabante, e sovrano delle sette provincie de' Paesi Bassi, al qual decreto si soscrisse in primo<br />

261 *Scegliere.

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