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generale del traffico. Sarà quindi tassato il grano, il pane, le farine ecc. Leggo, che il Papa ha<br />
spedito una lettera circolare ai vescovi di Francia, colla quale comanda, esorta, e prega, e dice<br />
che in caso di aperta persecuzione vengano pure a rifugiarsi in Roma, dove saranno provveduti<br />
secondo il loro carattere, e grado. Leggo, che il medesimo Papa assistette esemplarmente alle<br />
sacre funzioni del suo Giubileo, e dell'Epifania. Che ha spedito un suo Breve al re di Francia in<br />
risposta intorno agli affari ecclesiastici, ed in particolare rapporto al decreto francese de' 27<br />
novembre che ingiunge il giuramento civico. Il medesimo Papa lascia la libertà ai membri<br />
impiegati nel ministero della Chiesa gallicana di pronunziare il detto giuramento, e di persistere<br />
nella negativa; cosa che piace ai patriotti. Nel menzionato Breve insinua come necessario un<br />
Concilio nazionale francese, e desidera che sia convocato. Leggo, che le parrocchie di Parigi<br />
sono state ultimamente ridotte ad una sola trentina, con dispiacere degli altri parrochi soppressi.<br />
Leggo, che il Conte d'Artois con numeroso d seguito d'illustri personaggi francesi partito da<br />
Torino, e passato per Milano, è giunto a Venezia gli otto gennaio, e che dal Senato gli sono stati<br />
deputati secondo lo stile solito due patrizi savi di terra ferma, cioè gli eccell.mi signori Alvise<br />
Mocenigo, ed Antonio Giustiniani. Leggo, che partono da Torino il principe di Condé, il Duca<br />
di Borbone, ed il Duca d'Enghien per passare nella Svizzera.<br />
21 gennaio <strong>1791</strong><br />
Li 21 leggo, che l'imperatore Leopoldo ha rimesso le due provincie di Gorizia, e Gradisca<br />
sull'antico piede di governo. Che pretendesi essere stato decretato dal medesimo, attese le giuste<br />
preghiere de' sudditi tirolesi, di nuovamente erigere in Insprugg per il prossimo mese di maggio<br />
un tribunale di appello, come esisteva sotto Maria Teresa. Queste cose non fanno onore a<br />
Giuseppe secondo. Che il re di Francia è molto abbattuto, e che nel giorno del santo Natale non<br />
tenne tavola grande. Che il Padre Fra Giovanni Dobretich francescano parroco in vicinanza di<br />
Novi ha scoperto agli austriaci un tradimento, e così salvò Novi. Poi fuggì a Carlstadt e vi sta<br />
pensionato dell'imperatore Leopoldo. Che il famoso Machmud Bassà di Scutari è romano di<br />
nazione, e che da giovane fu curiale in Roma. Che ha deputato per suo agente in Roma il signor<br />
abate Rossi.<br />
25 gennaio <strong>1791</strong><br />
Li 25 ho ricevuto il catalogo de' predicatori quaresimali dell'anno corrente, destinati dal nostro<br />
vescovo. Egli è questo.<br />
Aldeno, e Garniga, don Domenico Steffenelli di Trento cappellano di Besenello d'anni 29.<br />
Avio, il P. Borsa Domenicano in Verona.<br />
Arsio, e Castelfondo, don Giorgio Cristofolini da Madrano d'anni 30.<br />
Banale, don Salvatore Catani da Termone d'anni 32.<br />
Brentonico, don Francesco Battisti da Brentonico d'anni 53.<br />
Blegio, don Francesco Ravelli di Trento d'anni 32.<br />
Calavino, don Federico Tabarelli da Tassullo cappellano di Calavino d'anni 31.<br />
Calceranica, e Vigolo, don Antonio Bertini da Cimego d'anni 39.<br />
Cavedine, don Michele Franceschini da Treso d'anni 33.<br />
Civezzano, e Cognola, don Giuseppe Erspan da Pinedo d'anni 39.<br />
Condino, don Vincenzo Nella da Carisolo d'anni 36.<br />
Corredo, e Smarano, don Giacomo Gilli da Beccecca 267 curato al Varone d'anni 51.<br />
Denno, e Flavon, don Giuseppe Sizzo da Trento d'anni 42.<br />
Livo, don Giovanni Battista Pellegrini da Tione curato di Bolbeno d'anni 65.<br />
Lizzana, e Isera, don Carlo Birti da Roveredo d'anni 39.<br />
Malé, don Francesco Sluca maletano d'anni 34.<br />
Mori, don Michele Caliari da Volano d'anni 50.<br />
Ossana, don Martino Catturani da Rendena d'anni 60.<br />
Pergine, don Felice Menapace cappellano di Tassullo, da Rallo d'anni 43.<br />
267 *Bezzeca.