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l'abbandonare la mia santa, e cara Madre Provincia; tanto più, che tutto il mondo è<br />
inquietissimo.<br />
Negli scorsi giorni furono qui a Trento il signore Scario ed altri rappresentanti della valle di<br />
Fiemme per aggiustarsi col vescovo principe, ma nulla poté conchiudersi, e venne differito il<br />
negozio ad altro tempo.<br />
8 dicembre 1789<br />
Gli otto leggo, che il fu Bassà di Belgrado alcuni giorni dopo di essere partito da tal città, è<br />
morto di dissenteria. Che l'imperatore mal soddisfatto della condotta severa del Conte di<br />
Trautmansdorff ministro plenipotenziario ne' Paesi Bassi, li 27 novembre ha destinato di<br />
mandare colà il Conte Filippo Cobenzel vice cancelliere suo di Corte e di Stato, il quale ai 30<br />
partì per Brusselles col Conte di Schlick nipote del card. arcivescovo di Malines, e per amicizia<br />
anche il barone di Herbert già internunzio cesareo a Costantinopoli. Leggo, che il generale Proli<br />
ora dimorante in Londra non ha avuto alcuna parte nella recente sollevazione della Corsica<br />
contra la Francia. Leggo, che i soldati austriaci hanno dovuto evacuare la Fiandra. Che la sorella<br />
dell'imperatore Cristina è partita da Brusselles piangendo, e di notte tempo. Che la ribellione ora<br />
è in tutte le provincie de' Paesi Bassi austriaci 166 .<br />
Leggo una dichiarazione dell'imperatore data li 20 novembre 1789 ai popoli de' predetti Paesi,<br />
colla quale sopprime affatto il seminario suo di Lovanio, e di leggi canoniche a Brusselles<br />
fintanto, che sopra tali oggetti avrà concertato con le persone a cui s'aspetta. Leggo, che il<br />
Consiglio sovrano del Brabante fu ristabilito, e rivocato l'editto dei 18 giugno, e ristituite le cose<br />
come furono nello scorso febbraio. Leggo finalmente, che ai 19 novembre li turchi per<br />
capitolazione hanno cesso ai russi la fortezza di Bender. Tralascio altre cose.<br />
11 dicembre 1789<br />
Gli undici leggo, che Bender s'è reso non ai 19 ma bensì ai 15 novembre. Che l'imperatore ha<br />
ordinato di sospendere la misurazione de' terreni, e la numerazione degli abitanti, che da<br />
qualche anno in qua erasi cominciata nell'Ungheria. Che li patriotti brabantini fanno rapidi<br />
progressi, e che non sonosi arresi alle dichiarazioni dell'imperatore. Nulla dicesi della<br />
sollevazione dell'Ungheria e della Boemia, che hassi da lettere, perché non si riferisce nella<br />
Gazzetta di Vienna. Leggo, che Orsova sta soda, e non vuole arrendersi agli austriaci.<br />
12 dicembre 1789<br />
Li dodici ho inteso, che la Contea d'Avignone in Francia, soggetta per altro al Papa eziandio nel<br />
temporale, ha scritto al medesimo Papa, che vuol esser governata a norma de' suoi vicini<br />
francesi. Come pure, che il Conte canonico d'Arsio commissario vescovile alla Dieta<br />
provinciale d'Insprugg ha portato alla medesima Dieta, che il danno recato alle sole valli di Non<br />
e Sole dalle inondazioni di quest'anno, ascende alla somma di circa un millione, e venti mila<br />
fiorini.<br />
15 dicembre 1789<br />
Li 15 leggo, che li sollevati de' Paesi Bassi hanno fatto de' gran progressi; che vogliono ergere<br />
una Repubblica, la quale non ceda all'olandese; e che non vogliono creder sincere le<br />
dichiarazioni spedite de' 20, 21, 25 novembre, cui danno il titolo di promesse senza effetto, e<br />
vigenti soltanto finché il governo trovasi privo di forze. Sono succeduti de' massacri. Intendo<br />
poi esse venuta lettera da Vienna colle notizie, che l'imperatore sta male, sputando ancora<br />
sangue. Altri dicono ch'è morto.<br />
Nella sera de' 15 cominciò a nevicare la seconda volta, e nella mattina de' 16 vidi una gamba di<br />
neve.<br />
17 dicembre 1789<br />
166 Scritta in Brusselles dal Trautmansdorff ministro plenipotenziario siccome egli poi confessò.