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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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LXXIV. De' segni a' quali si cognosce che l'anima sia venuta all'amore perfecto.<br />

— Ora ti resto a dire in che si vede che essi sieno gionti a l'amore perfecto: per quello segno<br />

medesimo che fu dato a' discepoli sancti poi che ebbero ricevuto lo Spirito sancto, che esciro fuore<br />

di casa e, perduto el timore, anunziavano la parola mia, predicando la doctrina del Verbo de<br />

l'unigenito mio Figliuolo. E non temevano pene, anco si gloriavano nelle pene; non curavano<br />

d'andare dinanzi a' tiranni dei mondo ad anunziar lo' e dir lo' la veritá per gloria e loda del nome<br />

mio.<br />

Cosí l'anima che ha aspectato per cognoscimento di sé, nel modo che decto t'ho, lo so'<br />

tornato a lei col fuoco de la caritá mia. Nella quale carità, mentre che stette in casa con<br />

perseveranzia, concepé le virtú per affecto d'amore, participando della potenzia mia, con la quale<br />

potenzia e virtú signoreggiò e vinse la propria passione sensitiva.<br />

E in essa caritá participai in lei la sapienzia del Figliuolo mio, nella quale sapienzia vide<br />

e.cognobbe con l'occhio de l’ intellecto la mia Verità e gl'inganni de l'amore sensitivo spirituale,<br />

cioè l'amore imperfecto della propria consolazione, come decto è. E cognobbe la malizia e l'inganno<br />

del dimonio, che dá a l'anima che è legata in quello amore imperfecto. E però si levò con odio d'essa<br />

imperfeczione e amore della perfeczione.<br />

In questa carità, che è esso Spirito sancto, el participai nella volontà sua, fortificando la<br />

volontà a volere sostenere pena, ed escire fuore di casa per lo nome mio, e parturire le virtú sopra el<br />

proximo suo. Non che esca fuore della casa del cognoscimento di sé, ma escono della casa de<br />

l'anima le virtú concepute per affecto d'amore, e parturiscele, al tempo del bisogno del proximo suo,<br />

in molti e diversi modi; perché ‘l tintore è perduto, el quale teneva, che non manifestava per timore<br />

di non perdere le proprie consolazioni, si come di sopra ti dixi. Ma poi che sonno venuti a l'amore<br />

perfecto e liberale, escono fuore per lo modo decto.<br />

E questo gli unisce col quarto stato, cioè che dal terzo stato, el quale è stato perfecto (nel<br />

quale terzo stato gusta e parturisce la caritá nel proximo suo), riceve uno stato ultimo di perfecta<br />

unione in me. E' quali due stati sonno uniti insieme, che non è l'uno senza l'altro, se non come la<br />

caritá mia senza la caritá del proximo, e quella del proximo senza la mia non può essere separata<br />

l'una da l'altra.<br />

Cosí di questi due stati non è l'uno senza l'altro, si come ti verrò dichiarando e mostrando per<br />

questo terzo.

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