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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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CV. Repetizione in somma de le predecte cose, con una agiunta sopra la<br />

reprensione del proximo.<br />

— Ora t'ho decto, carissima figliuola, satisfacendo al desiderio tuo e dichiaratati di quello<br />

che mi dimandasti, cioè in che modo tu debbi riprendere il proximo tuo, acciò che tu non sia<br />

ingannata dal dimonio né dal tuo basso vedere. Cioè che tu debbi riprendere in generale e non in<br />

particulare (se giá per expressa revelazione tu non l'avessi da me), ma con umilità, per lo modo che<br />

decto t'ho, riprendere te e loro.<br />

Anco t'ho decto e dico che in veruno modo del mondo t'è licito ci giudicare in alcuna<br />

creatura, né in comune né in particulare, ne le menti dei servi miei, né trovandola disposta né non<br />

disposta. E decta t'ho la cagione per la quale tu non puoi giudicare, e giudicando rimarresti<br />

ingannata nel tuo giudicio; ma compassione debbi avere tu e gli altri, e il giudicio lassare a me.<br />

E anco t'ho decta la doctrina e il principale fondamento che tu debbi dare a coloro che<br />

venissero a te per consiglio e che volessero escire delle tenebre del peccato mortale e seguitare la<br />

via delle virtú: cioè che tu lo' dia per principio e fondamento l’affecto e l'amore delle virtú nel<br />

cognoscimento di loro e della (212) mia bontá in loro; e ucidano e annieghino la loro propria<br />

volontà, acciò che in neuna cosa ribellino a me. E la penitenzia lo' dá come strumento e non per<br />

principale affecto, come decto è non a ogniuno equalmente, ma secondo che sonno apti a portare e<br />

secondo la loro possibilità e stato suo, chi poco e chi assai, secondo che può di questi strumenti di<br />

fuore.<br />

E perch' Io ti dixi che la riprensione non t'era licito di farla altro che in generale per lo modo<br />

che decto t'ho (e cosí è la veritá), non vorrei però che tu credessi che, vedendo tu<br />

actualmente uno expresso difecto, tu noi possa correggere fra te e lui: anco puoi, e anco, se egli<br />

fusse obstinato che non si correggesse, el puoi fare manifesto a due o a tre; e se questo non giuova,<br />

farlo manifesto al corpo mistico della sancta Chiesa. Ma hotti decto che licito non è per tuo vedere o<br />

sentire dentro nella mente tua: né anco, per ogni vedere di fuore, non ti debbi cosí tosto mutare: se<br />

tu non vedessi expressamente la veritá o che nella mente tua l'avessi per expressa mia revelazione,<br />

non debbi usare la reprensione se non per lo modo che Io ti dissi. Quella è piú sicura per te, da non<br />

potere il dimonio ingannarti col mantello della caritá del proximo.<br />

Compíto t'ho ora, carissima figliuola, di dichiararti sopra questa parte quello che bisogna a<br />

conservare e crescere la perfeczione ne l'anima tua.<br />

CVI. De' segni da cognoscere quando le visitazioni e visioni mentali sono da Dio<br />

o dal demonio.<br />

— Ora ti dichiararò di quello che tu mi dimandasti sopra el segno che Io ti dixi che Io davo<br />

ne l'anima a cognoscere la visitazione che riceve l'anima o per visioni o altre consolazioni che le<br />

paia ricevere. E dissiti el segno per lo quale ella si potesse cognoscere quando fusse da me o no. El<br />

suo segno era l'allegrezza che rimaneva ne l'anima doppo la visitazione, (213), e la fame delle virtú,<br />

e spezialmente unta della virtú della vera umilità, e arsa nel fuoco della divina caritá.

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