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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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pazienzia, il cacciò da sé con rimproverio, dicendo: — Tu, bestia, hai menata legata la bestia. —<br />

E se tu raguardi il fuoco, medesimamente. Unde tu hai nella sancta Scriptura che molti, per<br />

non trapassare l’obbedienzia mia (399) o per obbedire a me promptamente, essendo messi nel<br />

fuoco, e1 fuoco non lo' noceva, si come quelli tre fanciulli che stavano nella fornace, e di molti altri<br />

e' quali si potrebbe contiare.<br />

L'acqua sostenne Mauro, essendo mandato da l’obbedienzia a campare quello discepolo che<br />

se n'andava giú per l'acqua. Egli non pensò di sé; ma pensò, col lume della fede, di compire<br />

l’obbedienzia del prelato suo. Vassene su per l'acqua come andasse su per la terra, e campa il<br />

discepolo.<br />

In tucte quante le cose, se tu apri l'occhio de l' intellecto, trovarrai che t'è mostrata<br />

l'excellenzia di questa virtú. Ogni altra cosa si debba lassare per l’obbedienzia. Se fussi levata in<br />

tanta contemplazione e unione di mente in me, che ‘l corpo tuo fusse sospeso dalla terra, essendoti<br />

inposta l’obbedienzia (parlandoti generalmente e non cosa particulare, che non pone legge),<br />

potendo, tu ti debbi sforzare di levarti per compire l'obbedienzia imposta. Pensa che da l'orazione tu<br />

non ti debbi levare, quando egli è l'ora, se non per necessità o per caritá e obbedienzia. Questo ti<br />

dico, perché tu vegga quanto lo voglio che la sia prompta ne' servi miei e quanto ella m'è piacevole.<br />

Ciò che fa, l'obbediente si merita: se egli mangia, mangia l’obbedienzia; se dorme,<br />

l'obbedienzia; se va, se sta, se digiuna e se veghia, tucto fa l’obbedienzia; se egli serve il proximo,<br />

l'obbedienzia; se egli è in coro o in refectorio o sta in cella, chi vel guida o fa stare? L'obbedienzia,<br />

col lume della sanctissima fede, col quale lume si gittò, morto a ogni sua propria volontà, umiliato e<br />

con odio, nelle braccia de l'ordine e del prelato suo. Con questa obbedienzia, riposandosi nella nave,<br />

lassatosi guidare al prelato suo, ha navigato nel mare tempestoso di questa vita con grande<br />

bonaccia, con mente serena e tranquilità di cuore, perché l’obbedienzia, con la fede, ne trasse ogni<br />

tenebre. Egli sta forte e sicuro, perché s'ha tolta la debilezza e timore tollendosi la propria volontà,<br />

dalla quale viene ogni debilezza e disordenato timore.<br />

E che mangia e beie questa sposa de l'obbedienzia? Mangia cognoscimento di sé e di me,<br />

cognoscendo sé non essere, e il difecto suo, e me che so' Colui che so', in cui gusta e mangia (400)<br />

la mia veritá, cognosciutala nella mia Verità, Verbo incarnato, E che beffe? Sangue: nel quale<br />

Sangue el Verbo gli ha Irto, strata la veritá mia e l'amore ineffabile che lo gli ho. In esso Sangue<br />

mostrala obbedienzia sua posta a lui, per voi, da me, suo Padre etterno, e però si innebria; e poi che<br />

è ebbra del Sangue e de l’obbedienzia del Verbo, perde sé e ogni suo parere e sapere, e possiede me<br />

per grazia, gustandomi per affecto d'aurore col lume della fede nella sancta obbedienzia.<br />

Tucta la vita sua grida pace; e nella morte riceve quello che nella professione gli fu<br />

promesso dal prelato suo, cioè vita etterna, visione di pace e di somma ed etterna tranquilità e<br />

riposo: uno bene inextimabile, che neuno è che ‘l possa stimare né comprendere quanto egli è.<br />

Perché egli è infinito, da cosa minore non può essere compreso questo bene infinito, se non come il<br />

vasello che è messo nel mare, che non comprende tucto il mare, ma quella quantità che egli ha in se<br />

medesimo. El mare è quello che si comprende; e cosí lo, mare pacifico, so' solo Colui che mi<br />

comprendo e mi stimo, e del mio stimare e comprendare godo in me medesimo. Il quale godere e<br />

bene, che lo ho in me, participo a voi, a ogniuno secondo la misura sua. Io l'empio e non la tengo<br />

vòta. Dandole perfecta beatitudine, comprende e cbgnosce dalla mia bontá tanto quanto ne l'è dato a<br />

cognoscere da me.<br />

L'obbediente, dunque, col lume della fede nella veritá, arso nella fornace della carità, unto<br />

d'umilità, inebriato di Sangue, con la sorella della pazienzia, e con la viltà avilendo se me

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