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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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guarda, che subbito che veruno nemico de l'anima, cioè il peccato, volesse intrare dentro (non tanto<br />

l'affetto, ma el pensiero), subbito la coscienzia come cane abbaia con stimolo, tanto ché desta la<br />

ragione. E però non commecte ingiustizia, però che colui che ha coscienzia ha giustizia. E però<br />

questi cotali iniqui, non degni d'essere chiamati non tanto ministri ma creature ragionevoli, perché<br />

sonno facti animali per li loro difecti, non hanno cane (perché si può dire per la debilezza sua che<br />

essi non l'abbino), e però non hanno la verga della sancta giustizia. E tanto gli hanno facti timidi e'<br />

difecti loro, che l'ombra lo' fa paura, non di timore sancto, ma di timore servile. Eglino si debbono<br />

dispónare a la morte per trare l'anime delle mani delle dimonia, ed essi ve le mectono, non dando lo'<br />

dottrina di buona e sancta vita, né volendo sostenere una parola ingiuriosa per la salute loro.<br />

E spesse volte sarà l'anima del subdito inviluppata in gravissimi peccati, e avara a satisfare<br />

ad altre ; e per l'amore disordinato che egli avara a la sua fameglia, per none spropriarli, non renderà<br />

il debito suo. La vita sua sarà nota a grande quantità di gente e anco al misero sacerdote; e<br />

nondimeno anco gli sarà facto sapere, acciò che, come medico che egli debba essere, curi quella<br />

anima. El misero ministro andarà per fare quello che (279) debba fare; e una parola che gli sia decta<br />

ingiuriosa o una mala miratura che gli sia facta, per timore non se ne impacciarà piú. E alcuna volta<br />

gli sarà donato; unde, fra el dono e il timore servile, lassarà stare quella anima nelle mani delle<br />

dimonia, e daragli el sacramento del Corpo di Cristo, unigenito mio Figliuolo. E vede e sa che<br />

quella anima non è sviluppata dalla tenebre del peccato mortale; e nondimeno, per compiacere agli<br />

uomini del mondo e per lo disordinato timore e dono che ha ricevuto da loro, gli ha ministrato e'<br />

sacramenti e sepellitolo a grande onore nella sancta Chiesa, colà dove, come animale e membro<br />

tagliato dal corpo, el dovarebbe gictare fuore. Chi n'è cagione di questo? l'amore proprio e le corna<br />

della superbia. Però che, se egli avesse amato me sopra ogni cosa e l'anima di quel tapinello, e fusse<br />

stato umile e senza timore, avarebbe cercata la salute di quella anima.<br />

Vedi dunque quanto male séguita di questi tre vizi, e' quali Io t'ho posti per tre colonne unde<br />

procedono tucti gli altri peccati: la superbia, avarizia e inmondizia delle menti e corpi loro.<br />

L'orecchie tue non sarebbero sufficienti a udirli, quanti sonno e' mali che di costoro escono si come<br />

membri del dimonio. E per la superbia, disonestà e cupidità loro fanno che alcuna volta (e tu hai<br />

veduto coloro a cui egli toccò) saranno cotali semplicelle di buona fede che si sentiranno cotali<br />

difecti di paura nelle menti loro. Temendo di non avere il dimonio, vannosene al misero sacerdote,<br />

credendo che egli le possa liberare; e vanno perché l'uno diavolo cacci l'altro. E egli, come cupido,<br />

riceve il dono, e, come disonesto, bructo, lascivo e miserabile, dirà a quelle tapinelle: — Questo<br />

difecto che voi avete non si può levare se non per lo tale modo; — e cosí, miserabilemente, Io' farà<br />

fiaccare il collo con lui insieme.<br />

O dimonio sopra dimonio ! in tutto se' facto peggio che il dimonio. Molti dimòni sonno che<br />

hanno a schifo questo peccato; e tu, che se' facto peggio di lui, vi t' involli dentro come il porco nel<br />

loto. O immondo animale, è questo quel ch' Io ti richiego, che tu con la virtú del Sangue, del quale<br />

Io t’ho facto ministro, cacci le dimonia da l'anime e da' corpi; e tu ve li metti dentro? Non (280)<br />

vedi che la scure della divina giustizia è giá posta a la radice de l’arbore tuo? E dicoti che elle ti<br />

stanno a usura e a l'ora e al tempo suo, se tu non punisci le tue iniquità con la penitenzia e<br />

contrizione del cuore: tu non sarai riguardato perché tu sià sacerdote, anco sarai punito<br />

miserabilemente e portarai le pene per te e per loro. E piú crudelmente sarai cruciato che gli altri:<br />

staracti a mente alora di cacciare il dimonio col dimonio della concupiscenzia. E l'altro misero, che<br />

andarà la creatura a lui che l'absolva perché sarà legata in peccato mortale, e egli la legarà in cotale<br />

e maggiore, e per nuove vie e modi cadrà in peccato con lei. E se ben ti ricorda, tu vedesti la<br />

creatura con gli occhi tuoi, a cui egli toccò. Bene è dunque pastore senza cane di coscienzia: anco<br />

affoga la coscienzia altrui non tanto che la sua.<br />

Io gli ho posti perché cantino e psalmeggino la nocte, dicendo l'officio divino; e essi hanno<br />

imparato a fare malie e incantare le dimonia, facendosi venire per incanto di demonio, di mezza

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