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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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Adunque vedi, carissima figliuola, che in ogni creatura che ha in sé ragione Io distendo e<br />

uso la providenzia mia in molti e infiniti luoghi, con modi admirabili non cognosciuti dagli uomini<br />

tenebrosi, perché la tenebre non può conprendere la luce. Solo da quegli che hanno lume sonno<br />

cognosciuti perfettamente e inperfectamente, secondo la perfeczione del lume ch'egli hanno. El<br />

quale lume s'acquista nel cognoscimento che l'anima ha di sé, unde si leva con perfectissimo odio<br />

della tenebre.<br />

CXLVI. Repetizione breve de le predette cose. Poi parla sopra quella parola che<br />

dixe Cristo a sancto Pietro, quando dixe: « Mette la rete da la parte dextra de la<br />

nave».<br />

— Hotti narrato e hai veduto, meno che l'odore d'una sprizza che è non cavelle a<br />

comparazione del mare; come Io proveggo le mie creature, avendoti parlato in generale e in<br />

particulare. E ora per questi stati, contandoti prima del Sagramento, come Io proveggo e per che<br />

modo a fare crèsciare la fame ne l'anima, e come Io procuro dentro nel sentimento de l'anime,<br />

ministrando lo' la grazia col mezzo del servidore dello Spirito sancto: allo iniquo per riducerlo in<br />

stato di grazia, allo inperfecto per farlo giognere a perfeczione, al perfetto per augmentare e<br />

crescere la perfeczione in lui, perché sète atti a crescere, e per farli buoni e perfetti mezzi tra l'uomo,<br />

che è caduto in guerra, e me. Perché giá ti dixi, se ben ti ricorda, che col (338) mezzo de' servi miei<br />

Io farei misericordia al mondo e col molto sostenere riformarei la sposa mia.<br />

Veramente questi cotali si possono chiamare un altro Cristo crocifixo unigenito mio<br />

Figliuolo, perché hanno preso a fare l’offizio suo. Egli venne come tramezzatore, per levare la<br />

guerra e reconciliare in pace con meco l'uomo, col molto sostenere infino a l'obbrobriosa morte<br />

della croce. Cosí questi cotali vanno crociati, facendosi mezzo con l'orazione, con la parola e con la<br />

buona e sancta vita, ponendola per exempro dinanzi a loro. Rilucono le pietre preziose delle virtú<br />

con pazienzia, portando e sopportando i loro difecti. Questi sonno e' lami con che essi pigliano<br />

l'anime. Essi gictano la rete da la mano dricta e non da la manca, come dixe la mia Verità a Pietro e<br />

agli altri discepoli doppo la resurreczione; però che la mano manca del proprio amore è morta in<br />

loro, e la mano dricta è viva d'uno vero e schiecto, dolce e divino amore, col quale gictano la rete<br />

del sancto desiderio in me, mare pacifico. E giugnendo la storia che fu inanzi a la resurreczione con<br />

quella che fu doppo, sappi che, tirando a loro la rete, richiudendola nel cognoscimento di loro,<br />

pigliano tanta abondanzia di pesci d'anime, che si conviene che chiamino il compagno perché gli<br />

aiti a trarli della rete, però che solo non può. Perché nello strignere e nel gittare gli conveniva la<br />

compagnia della vera umilità, chiamando il proximo per dileczione, chiedendo che gli aiti a trare<br />

questi pesci de l'anime.<br />

E che questo sia vero, tu il vedi ne' servi miei e pruovi ché si grande peso lo' pare a tirare<br />

queste anime che sonno prese nel sancto desiderio loro, che chiamano compagnia, e vorrebero che<br />

ogni creatura che ha in sé ragione gli aitasse, con umilità reputandosi insufficienti. E però ti dixi che<br />

chiamavano l’umilità e la caritá del proximo, ché gli aitasse a trare questi pesci. Tirando, ne trae in<br />

grandissima abondanzia: poniamo che molti per li loro difecti n'escono, che non stanno rinchiusi<br />

nella rete. La rete del desiderio gli ha ben tucti presi, perché l'anima, affamata de l'onore mio, non si<br />

chiama contenta a una particella, ma tucti gli vuole: e' buoni dimanda perché gli aitino (339) a<br />

niectere e' pesci nella rete sua, acciò che si conservino e crescano la perfeczione. Gl'imperfecti<br />

vorrebbe che fussero perfecti, e' gattivi vorrebbe che fussero buoni, gl'infedeli tenebrosi vorrebbe<br />

che tornassero al lume del sancto baptesimo. Tucti gli vuole: di qualunque stato o condizione si

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