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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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me, e non desiderano se non quel ch' Io voglio.<br />

Se Io lo' do pena da parte delle dimonia, permettendo lo' le molte temptazioni per provarli<br />

nella virtú, si come lo ti dixi di sopra, essi resistono con la volontà, la quale hanno fortificata in me,<br />

umiliandosi e reputandosi indegni della pace e quiete della mente e reputandosi degni della pena. E<br />

cosí passano con allegrezza e cognoscimento di loro senza pena affliggitiva.<br />

Se ella è tribolazione dagli uomini, o infermità, o povertà, o mutamento di stato nel mondo,<br />

o privazione di figliuoli o de l’altre creature le quali molto amasse (le quali tutte sonno spine che<br />

germinò la terra doppo el peccato), tutte le porta col lume della ragione e della fede sancta,<br />

raguardando me che so' somma bontá e non posso volere altro che bene; e per bene le concedo: per<br />

amore e non per odio.<br />

E cognosciuto che hanno l'amore in me, ed essi raguardano loro, cognoscendo e' loro difecti.<br />

E vegono col lume della fede che ‘l bene debba essere remunerato e la colpa punita. Ogni piccola<br />

colpa vegono che meritarebbe pena infinita, perché è facta contra me che so'infinito Bene; e recansi<br />

a grazia che lo in questa vita gli voglia punire e in questo tempo finito. E cosí insiememente<br />

scontiano el peccato con la contrizione del cuore, e con la perfecta pazienzia meritano, e le fadighe<br />

loro sonno remunerate di bene infinito.<br />

Poi cognoscono che ogni fadiga di questa vita è piccola per la piccolezza del tempo. El<br />

tempo è quanto una punta d'aco e non piú; ché passato el tempo è passata la fadiga. Adunque<br />

vedi che .è piccola. Essi portano con pazienzia e passano le spine actuali e non lo' tocca el cuore,<br />

perché ‘l cuore loro è tracto di loro per amore sensitivo e posto e unito in me per affecto d'amore.<br />

Bene è dunque la veritá che costoro gustano vita etterna, ricevendo l'arra in questa vita. E<br />

stando ne l'acqua non s'immollano, passando sopra le spine non si pongono (come decto t'ho),<br />

perché hanno cognosciuto me, sommo Bene, e cercatolo colà dove egli si truova, cioè nel Verbo de<br />

l'unigenito mio Figliuolo.

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