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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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promesso della povertà. Essi ne vengono nella superbia, portando il capo ricto della volontà loro; e,<br />

convenendo lo' alcuna volta pure obbedire, essi non il chinano per umilità, ma passanla con<br />

superbia, chinando il capo per forza. La quale forza rompe il capo a la volontà, facendo quella<br />

obbedienzia con dispiacimento de l'ordine e del prelato loro. A mano a mano essi si vedrebbero<br />

ruinare ne l'altro, trapassando il voto della continenzia; però che colui, che non ha ordinato<br />

l'appetito suo, né spogliatosi della substanzia temporale, piglia le molte conversazioni e truova degli<br />

amici assai, che l'amano per propria utilitá. Dalle conversazioni vengono alle strecte amistà. Il corpo<br />

loro tengono in delizie, perché non hanno la baglia de l’umilità, non hanno la sorella sua della viltà;<br />

e però stanno nel piacere di loro medesimi, stando agiatamente e dilicatamente, non come religiosi,<br />

ma colpe signori; non con la vigilia e orazione. Per queste e molte altre cose, le quali l’adivengono e<br />

fanno perché hanno che spendere (ché, se non avessero che spendere, non l’adiverrebbe), caggiono<br />

nella inmondizia corporale o mentale: ché, se alcuna volta, per vergogna o per non avere il modo,<br />

essi se n'astengono corporalmente, non si asterranno mentalmente. Ché inpossibile sarebbe a quegli<br />

che sta in molta conversazione, in dilicatezza di corpo, in prendere disordenatamente i cibi e senza<br />

la vigilia e orazione, conservare la mente sua pura.<br />

E però il perfecto obbediente vede dalla longa, col lume della sanctissima fede, il male e il<br />

danno che ne gli verrebbe del possedere la substanzia temporale, e l'andare col peso della propria<br />

volontà. E vede bene che pure passare gli conviene (380) per questo sportello, e che egli el<br />

passarebbe con morte e non con vita, perché non l’avarebbe diserrato con la chiave de<br />

l’obbedienzia. Perché ti dixi che pure passare gli conveniva, e cosí è: cioè che, non partendosi dalla<br />

navicella de l'ordine, pure, voglia egli o no, gli conviene passare per la strectezza de l'obbedienzia<br />

del prelato suo. E però il perfecto obbediente leva sé sopra di sé e signoreggia la propria sensualità.<br />

Levandosi sopra e' sen. timenti suoi con fede viva, ha messo l'odio nella casa de l'anima sua, come<br />

servo perché cacci il nemico de l'amore proprio, perché non vuole che la sposa sua de l'obbedienzia<br />

(la quale gli fu data dalla madre della carità, sposata col lume della fede) sia offesa. E però ne<br />

caccia il nemico, e mectevi la compagna e la nutrice della sposa sua, e l'odio ha cacciato il nemico.<br />

L'amore de l’obbedienzia vi mecte dentro gli amatori della sposa sua, che amano la sposa de<br />

l’obbedienzia: ciò sonno le vere e reali virtú e costumi e l’observanzie de l'ordine. Unde questa<br />

dolce sposa entra dentro ne l'anima con la sorella della pazienzia e con la nutrice de l’umilità,<br />

acompagnata con la viltà e dispiacere di sé. Poi che ella è intrata dentro, ella possiede la pace e la<br />

quiete, perché ha messi di fuore i nemici suoi. Sta nel giardino della vera continenzia col sole del<br />

lume de l' intellecto dentrovi la pupilla della fede, ponendosi per obiecto la mia Verità, perché<br />

l’obiecto suo è veritá. Avi el fuoco che rende caldo a tucti e' servi e compagni suoi, perché observa<br />

l'observanzie de l'ordine con fuoco d'amore.<br />

Quali sonno e' nemici suoi che stanno di fuore? El principale è l'amore proprio, che produce<br />

superbia, nemico della caritá e umilità, la inpazienzia contra la pazienzia, la disobbedienzia contra<br />

la vera obbedienzia. La infidelità è contraria alla fede, il presummere e sperare in sé non s'acorda<br />

con la speranza vera, che l'anima debba avere in me. La ingiustizia non si conforma con la giustizia,<br />

né la inprudenzia con la prudenzia, né la intemperanzia con la temperanzia, né il trapassare e'<br />

comandamenti de l'ordine con l'observanzia de l'ordine, né le gattive conversazioni di coloro che<br />

scelleratamente vivono con la buona conversazione (anco so' nemici), né escire de' (381) costumi e<br />

delle buone consuetudini de l'ordine. Questi sonno i nemici crudeli suoi: èvi l'ira contra la<br />

benivolenzia, la crudeltà contra la pietà, l' iracundia contra la benignità, l'odio delle virtú contra<br />

l'amore d'esse virtú, la inmondizia contra la purità, la negligenzia contra la sollicitudine, la<br />

ingnoranzia contra al cognoscimento, e il dormire contra la vigilia e continua orazione.<br />

E perché col lume della fede cognobbe che questi erano tucti nemici, che avevano a<br />

contaminare la sposa sua della sancta obbedienzia, però mandò l'odio che gli cacciasse, e l'amore<br />

che mectesse dentro gli amici suoi. Unde l'odio col coltello suo uccise la propria perversa volontà;<br />

la quale volontà, notricata da l'amore proprio, dava vita a tucti questi nemici della vera obbedienzia.

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