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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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Che fructo riceve l'anima di questo terzo stato delle lagrime? Dicotelo: riceve una fortezza<br />

fondata in odio sancto della propria sensualità, con uno fructo piacevole di vera umilità, con una<br />

pazienzia che tolle ogni scandalo, e priva l'anima d'ogni pena, perché col coltello de l'odio ucise la<br />

propria volontà, dove sta ogni perìa: ché solo la volontà sensitiva si scandalizza delle ingiurie, delle<br />

persecuzioni e delle consolazioni temporali o spirituali, come di sopra ti dixi, e cosí viene ad<br />

impazienzia. Ma, perché la volontà è morta, con lagrimoso e dolce desiderio comincia a gustare il<br />

fructo della lagrima della dolce pazienzia.<br />

O fructo di grande soavità, quanto se' dolce a chi ti gusta, e piacevole a me, che stando ne<br />

l'amaritudine gusta la dolcezza! Nel tempo de l'ingiuria ricevi la pace; nel tempo che se' nel mare<br />

tempestoso che i venti pericolosi percuotono con le grandi onde la navicella de l'anima, tu se'<br />

pacifica e tranquilla senza veruno male, ricoperta la navicella con la dolce, etterna mia (189)<br />

volontà divina. Unde hai ricevuto vestimento di vera e ardentissima carità, perché acqua non vi<br />

possa intrare. O dilectissima figliuola, questa pazienzia è reina, posta nella ròcca della fortezza: ella<br />

vince e non e mai vinta; essa non è sola, ma è acompagnata con la perseveranzia; ella è il mirollo<br />

della carità; ella è colei che manifesta il vestimento d'essa caritá se egli è vestimento nupziale o no;<br />

se egli è rocto d' imperfeczione, ella el manifesta, sentendo subbito el contrario della inpazienzia.<br />

Tucte le virtú si possono alcuna volta occultare, mostrandosi .perfecte essendo imperfecte, excepto<br />

che a te non si possono nascondere: ché, se ella è ne l'anima questa dolce pazienzia, mirollo di<br />

carità, ella dimostra che tucte le virtú sonno vive e perfecte; e se ella non v'è, manifesta che tucte le<br />

virtú sonno imperfecte e non sonno gionte ancora alla mensa della sanctissima croce, dove essa<br />

pazienzia fu conceputa nel cognoscimento di sé e nel cognoscimento della mia bontá in sé, e<br />

parturita da l'odio sancto e unta di vera umilità. A questa pazienzia non è denegato el cibo de l'onore<br />

di me e salute de l'anime: anco essa è quella che ‘l mangia continuamente, e cosí è la veritá.<br />

Raguarda, carissima figliuola, ne' dolci e gloriosi martiri, che col sostenere mangiavano el<br />

cibo de l'anime. La morte loro dava vita: resuscitavano e' morti e cacciavano le tenebre de' peccati<br />

mortali. El mondo con tucte le sue grandezze e i signori con la loro potenzia non si potevano<br />

difendere da loro, per la virtú di questa reina, dolce pazienzia. Questa virtú sta come lucerna in sul<br />

candelabro. Questo è il glorioso fructo che die' la lagrima gionta nella caritá del proximo suo,<br />

mangiando con lo svenato e immaculato Agnello, unigenito mio Figliuolo, con crociato e ansietato<br />

desiderio e con pena intollerabile de l’of--. fesa di me, Creatore suo: non pena afliggitiva, ché<br />

l'amore con la vera pazienzia ucise ogni timore e amore proprio che dá pena; ma pena consolativa,<br />

solo de l'offesa mia e danno del proximo, fondata in carità, la quale pena ingrassa l'anima. Godene<br />

in sé, perché ella è uno segno dimostrativo che dimostra me essere per grazia ne l'anima.<br />

XCVI. Del fructo de le quarte e unitive lagrime.<br />

— Decto t'ho del tructo delle terze lagrime. Séguita el quarto e ultimo stato della lagrima<br />

unitiva, lo quale non è separato dal terzo, come decto è, ma uniti insieme, si come la caritá mia con<br />

quella del proximo l'una condisce l'altra. Ma è in tanto cresciuto, gionto al quarto, che, non tanto<br />

che porti con pazienzia (si come di sopra ti dissi), ma con allegrezza le desidera; in tanto che<br />

spregia ogni recreazione, da qualunque lato le viene, pure che si possa conformare con la mia<br />

Verità, Cristo crocifixo.<br />

Questa riceve uno fructo di quiete di mente, una unione, facta per sentimento, nella natura<br />

mia dolce divina, dove gusta el lacte. Si come il fanciullo, che pacificato si riposa al pecto della<br />

madre, traie a sé il lacte col mezzo della carne; cosí l'anima, gionta a questo ultimo stato, si riposa al

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