DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista
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Costoro hanno perduti loro medesimi, e spogliatisi de l'uomo vecchio, cioè della propria<br />
sensualità, e vestitisi de l'uomo nuovo, Cristo dolce Iesú, mia Verità, seguitandolo virilmente.<br />
Questi sonno quelli che si pongono a la mensa del sancto desiderio: che hanno posta piú la<br />
sollicitudine loro in ucidere la propria volontà che in ucidere e mortificare il corpo. Essi hanno bene<br />
mortificato el corpo, ma non per principale affetto, ma come strumento che egli è ad aitare ad<br />
ucidere la propria volontà, si come lo ti dixi dichiarandoti sopra quella parola « ch'Io volevo poche<br />
parole e molte operazioni ». E cosí dovete fare, però che ‘l principale affetto debba essere d'ucidere<br />
la volontà, che non cerchi né voglia altro che seguitare la mia dolce Verità, Cristo crocifixo,<br />
cercando l'onore e gloria del nome mio e salute de l'anime.<br />
Questi che sonno in questo dolce lume il fanno; e però stanno sempre in pace e in quiete, e<br />
non hanno chi gli scandalizzi, perché hanno tolta via quella cosa che lo' dá scandalo, cioè la propria<br />
volontà. E tutte le persecuzioni che’l mondo (202) può dare e il dimonio, tucte corrono sotto e' piedi<br />
loro. Stanno ne l'acqua delle molte tribolazioni e temptazioni, e non lo' nuoce perché stanno staccati<br />
al tralcio de l'affocato desiderio. Questo gode d'ogni cosa, e non è facto giudice de' servi miei né di<br />
veruna creatura che abbi in sé ragione; anco gode d'ogni stato e d'ogni modo che vede, dicendo:<br />
-Grazia sia a te Padre etterno, che nella Casa tua ha molte mansioni. — E piú gode de' diversi modi<br />
che vede, che se gli vedesse andare tucti per una via, perché vede manifestare piú la grandezza della<br />
mia bontá. D'ogni cosa gode e traie l'odore della rosa. E non tanto che del bene, ma di quella cosa<br />
che vede che expressamente è peccato, non piglia giudicio, ma piú tosto una vera e sancta<br />
compassione, pregando me per loro; e con umilità perfecta dicono: — Oggi tocca a te, e domane a<br />
me se non fusse la divina grazia che mi conserva.—<br />
O carissima figliuola, inamórati di questo dolce ed excellente stato, e raguarda costoro che<br />
corrono in questo glorioso lume e la excellenzia loro, però che hanno menti sancte e mangiano a la<br />
mensa del sancto desiderio; e con lume sonno gionti a notricarsi del cibo de l'anime per onore di<br />
me, Padre etterno, vestiti del vestimento dolce de l'Agnello, unigenito mio Figliuolo, cioè della<br />
doctrina sua, con affocata caritá. Questi non perdono el tempo a dare i falsi giudici né verso de'<br />
servi miei né verso de' servi del mondo, e non si scandalizzano per veruna mormorazione né per<br />
loro né per altrui: cioè che verso di loro sono contenti di sostenere per lo nome mio; e quando ella è<br />
facta in altrui, la portano con compassione del proximo e non con mormorazione verso colui che dá<br />
e verso colui che riceve, perché l'amore loro è ordinato in me, Dio etterno, e nel proximo, e non<br />
disordinato. E perché egli è ordinato, questi cotali, carissima figliuola, non pigliano mai scandalo<br />
verso coloro che essi amano né in alcuna creatura che ha in sé ragione, perché il loro parere è morto<br />
e non vivo, e però non pigliano giudicio di giudicare la volontà degli uomini, ma solo la volontà<br />
della clemenzia mia.<br />
Questi observano la doctrina, la quale tu sai che al principio della vita tua ti fu data da la<br />
Verità mia, dimandando tu con (203) grande desiderio di volere venire a perfecta purità. Pensando<br />
tu in che modo vi potessi venire, sai che ti fu risposto, es sendo tu adormentata, sopra questo<br />
desiderio: non tanto che nella mente, ma nel suono de l'orecchia tua rinsonò la voce, in tanto che, se<br />
bene ti ricorda, tu ritornasti al sentimento del corpo tuo, dicendoti la mia Verità: — Vuoli tu venire<br />
a perfecta purità ed essere privata degli scandali, e che la mente tua non sarà scandalizzata per<br />
veruna cosa? Or fa' che tu sempre ti unisca in me per affecto d'amore, però che Io so' somma ed<br />
etterna purità, e so' quel fuoco che purifico l'anima: e però quanto piú s'acosta a me, tanto diventa<br />
piú pura; e quanto piú se ne parte, tanto piú è immonda. E però caggiono in,tante nequizie gli<br />
uomini del mondo, perché sonno separati da me; ma l'anima, che senza mezzo si unisce in me,<br />
participa della mia purità.<br />
Un'altra cosa ti conviene fare a giognere a questa unione e purità: che tu non giudichi mai, in<br />
alcuna cosa che tu vedessi fare o dire, da qualunque creatura si fusse, o verso di te o verso d'altrui,<br />
la volontà de l'uomo, ma la volontà mia in loro e in te. E se tu vedessi peccato o difecto expresso,