DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista
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allegrano, vedendosi vestire delle pene e obrobri di Cristo crocifixo. Unde, se lo' fusse possibile<br />
d'avere virtú senza fadiga, non la vorrebbero, ché piú tosto si vogliono dilectare in croce con Cristo<br />
e con pena acquistare le virtú, che per altro modo avere vita etterna.<br />
Perché? perché sonno affogati e annegati nel Sangue, dove truovano l'affocata mia carità; la<br />
quale caritá è uno fuoco, che procede da me, che rapisce il cuore e la mente loro, acceptando el<br />
sacrificio de' loro desidèri. Unde si leva l'occhio de l'intelletto specolandosi nella mia Deitá, dove<br />
l'affetto si notrica e si unisce, tenendo dietro a l'intelletto. Questo è uno vedere per grazia infusa che<br />
Io fo ne l'anima che in veritá ama e serve me.<br />
LXXXV. Come quelli che sono gionti al predetto stato unitivo, sono illuminati<br />
nell'occhio dell'intelletto loro di lume sopranaturale infuso per grazia; e come è<br />
meglio andare per consiglio de la salute dell'anima ad uno umile con sancta<br />
coscienzia, che a uno superbo licterato.<br />
— Con questo lume, il quale è posto ne l'occhio de l' intellecto, mi vidde Tomaso, unde<br />
acquistò el lume della molta scienzia. Agustino, Ieronimo e gli altri dottori e sancai miei, illuminati<br />
dalla mia veritá, intendevano e cognoscevano nelle tenebre la mia veritá; cioè che la sancta<br />
Scriptura, che pareva tenebrosa perché non era intesa, non per difetto della Scriptura ma dello<br />
intenditore che non intendeva. E però Io mandai queste lucerne ad illuminare gli accecati e grossi<br />
intendimenti. Levavano l'occhio de l'intelletto per cognoscere la veritá nella tenebre, come detto è.<br />
E Io, fuoco acceptatore del sacrificio loro, gli rapivo, dando lo' lume non per natura ma sopra ogni<br />
natura, e nella tenebre ricevevano el lume cognoscendo la veritá per questo modo.<br />
Unde, quella che alora appareva tenebrosa, appare ora con perfectissimo lume a' grossi e a'<br />
sottili di qualunque maniera gente si sia. Ogniuno riceve secondo la sua capacità e secondo che esso<br />
si vuole disponere a cognoscere me, perch'Io none spregio le loro disposizioni. Si che vedi che<br />
l'occhio de l'intellecto ha ricevuto lume infuso per grazia sopra del lume naturale, nel quale i dottori<br />
e gli altri sancai cognobbero la luce (164) nella tenebre, e di tenebre si fece luce, però che lo<br />
'ntellecto fu prima che fusse formata la Scriptura; unde da l' intellecto venne la scienzia, perché nel<br />
vedere discerse.<br />
Per questo modo discersero e intesero e' sancti padri e profeti che profetavano de<br />
l’avenimento e morte del mio Figliuolo. Per questo modo ebbero gli apostoli doppo l’avenimento<br />
dello Spirito sancto, che lo' donòe questo lume sopra el lume naturale. Questo ebbero evangelisti,<br />
doctori, confessori, vergini e martiri; e tutti sono stati illuminati da questo perfetto lume; e ogniuno<br />
avutolo in diversi modi, secondo la necessità della salute sua e della salute de le creature, e a<br />
dichiarazione della sancta Scriptura. Si come fecero e' sancti doctori, nella scienzia dichiarando la<br />
dottrina della mia Verità, la predicazione degli appostoli, le sposizioni sopra e' vangeli de'<br />
vangelisti; e' martiri, dichiarando nel sangue loro el lume della sanctissima fede, el frutto e il tesoro<br />
del sangue de l'Agnello; le vergini, ne l’affecto della caritá e purità; negli obedienti è dichiarata<br />
l’obedienzia del Verbo, cioè mostrando la perfeczione de l'obedienzia, la quale riluce nella mia<br />
Verità, che, per l’obedienzia ch' Io gl'imposi, corse a l’obrobriosa morte della croce.<br />
Tutto questo lume e' si vede nel vecchio e nel nuovo Testamento. Nel vecchio, le profezie<br />
de' sancti profeti, fu veduto e cognosciuto da l'occhio de l'intelletto col lume infuso per grazia da me<br />
sopra el lume naturale, come detto t'ho. Nel nuovo Testamento della vita evangelica, con che è