DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista
DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista
DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
dichiarata a' fedeli cristiani? con questo lume medesimo. E perché ella procedeva da uno medesimo<br />
lume, non ruppe la legge nuova la legge vechia, anco si legò insieme; ma tolsele la imperfeczione,<br />
perché ella era fondata solo in timore. Venendo el Verbo de l'unigenito mio Figliuolo, con la legge<br />
de l'amore la compí, dandole l'amore, levando el timore della pena e rimanendo el timore sancto. E<br />
però dixe la mia Verità a' discepoli per dimostrare che Egli non era rompitore della legge: « lo non<br />
so' venuto a dissolvere la legge, ma adempirla ». Quasi dicesse la mia Verità a loro: — La legge è<br />
ora imperfetta, ma col sangue mio la farò perfetta, e cosí la riempirò di quello che (165) ora le<br />
manca, tollendo via el timore della pena e fondandola in amore e in timore sancto.<br />
Chi la dichiarò che questa fusse la veritá? El lume che fu dato ed è dato a chi el vuole<br />
ricevere per grazia sopra el lume naturale, come detto è. Si che ogni lume che esce della sancta<br />
Scriptura è uscito ed esce da questo lume. E però gl'ignoranti superbi scienziati aciecano nel lume,<br />
perché la superbia e la nuvila de l'amore proprio ha ricoperta e tolta questa luce: però intendono piú<br />
la Scriptura licteralmente che con intendimento; e però ne gustano la lettera rivollendo molti libri, e<br />
non gustano il merollo della Scriptura, perché s'hanno tolto el lume con che è formata e dichiarata la<br />
Scriptura. Unde questi cotali si maravigliano e cadranno nella mormorazione vedendo molti grossi e<br />
idioti nel sapere la Scriptura sancta, e nondimeno sonno tanto illuminati nel cognoscere la veritá<br />
come se longo tempo l'avessero studiata. Questa non è maraviglia neuna, perché egli hanno la<br />
principale cagione del lume unde venne la scienzia. Ma perché essi superbi hanno perduto el lume,<br />
non veggono né cognoscono la bontá mia, né el lume della grazia infusa sopra de' servi miei.<br />
Unde Io ti dico che molto è meglio andare per consiglio della salute de l'anima a uno umile<br />
con sancta e dritta coscienzia, che a uno superbo letterato studiante nella molta scienzia, perché<br />
colui non porge se non di quello che elli ha in sé, unde, per la tenebrosa vita, spesse volte el lume<br />
della sancta Scriptura porgerà in tenebre. El contrario trovarà ne' servi miei, ché el lume che hanno<br />
in loro, quello porgono con fame e desiderio de la salute sua.<br />
Questo t'ho detto, dolcissima figliuola mia, per farti cognoscere la perfeczione di questo<br />
unitivo stato, dove l'occhio de l' intellecto è rapito dal fuoco della caritá mia, nella quale caritá<br />
ricevono el lume sopranaturale. Con esso lume amano me, perché l'amore va dietro a l' intellecto, e<br />
quanto piú cognosce, piú ama, e quanto piú ama, piú cognosce. Cosí l'uno nutrica l'altro.<br />
Con questo lume giongono a l'etterna mia visione, dove veggono e gustano me in veritá,<br />
separata l'anima dal corpo, si (166) come Io ti dixi quando ti contiai della beatitudine che l'anima<br />
riceveva in me. Questo è quello stato excellentissimo che, essendo anco mortale, gusta tra gl'<br />
inmortali. Unde spesse volte viene a tanta unione, che a pena che egli sappi se egli è nel corpo o<br />
fuore del corpo, e gusta l'arra di vita etterna si per l'unione che ha fatta in me e si perché la volontà è<br />
morta in sé, per la quale morte fece unione in me, che in altro modo perfettamente non la poteva<br />
fare. Adunque gustano vita etterna, privati de lo 'nferno della propria volontà, la quale dá una arra<br />
d'inferno a l'uomo che vive a la volontà sensitiva, si come Io ti dixi.