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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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CXIV. Come li sacramenti non si debbono vendere né comprare, e come quelli<br />

che el ricevono debbono sovenire li ministri de le cose temporali, quali essi<br />

ministri debbono dispensare in tre parti.<br />

— Voglio che siano larghi e non avari, cioè che per cupidità e avarizia vendano la grazia<br />

mia dello Spirito sancto. Non debbono fare, né Io voglio che faccino cosf : anco, come di dono e<br />

larghezza di caritá hanno ricevuto da la bontá mia, cosi in dono e in cuore largo, per affecto d'amore<br />

verso l'onore mio e salute de l'anime, debbono donare caritativamente a ogni creatura che ha in sé<br />

ragione, che umilemente l’adimandi. E non (230) debbono tollere alcuna cosa per prezzo, però che<br />

non l'hanno comprata, ma ricevuta per grazia da me perché ministrino a voi; ma ben possono e<br />

debbono tollere per limosina. E cosí debba fare il subdito che riceve: che debba da la parte sua,<br />

quando egli può, dare per limosina; però che essi debbono essere pasciuti da voi delle cose<br />

temporali, sovenendo alla necessità loro. E voi dovete essere pasciuti e notricati da loro della grazia<br />

e doni spirituali, cioè de' sancti sacramenti che lo ho posti nella sancta Chiesa, perché ve li<br />

ministrino in vostra salute.<br />

E fovi a sapere che, senza veruna comparazione, donano piú a voi che voi a loro; però che<br />

comparazione non si può ponere da le cose finite e transitorie, delle quali sovenite loro, a me, Dio,<br />

che so' infinito, el quale per mia providenzia e divina caritá ho posti loro che il ministrino a voi. E<br />

non tanto di questo misterio, ma di qualunque cosa si sia, e da qualunque creatura vi fusse<br />

ministrato grazie spirituali, o per orazione o per alcuna altra cosa; con tutte le vostre substanzie<br />

temporali non agiongono né potrebbero agiognere a quello che ricevete spiritualmente, senza<br />

veruna comparazione.<br />

Ora ti dico che la substanzia, che essi ricevono da voi, essi sonno tenuti di distribuirla in tre<br />

modi, cioè farne tre parti l'una per la vita loro, l'altra a' poveri e l'altra mettere nella Chiesa nelle<br />

cose che sonno necessarie; e per altro modo no. Facendone altrementi, offenderebbero me.<br />

CXV. De la dignità de' sacerdoti, e come la virtú de' sacramenti non diminuisce<br />

per le colpe di chi gli ministra o riceve. E come Dio non vuole che li secolari s'<br />

inpaccino di corrèggiarli.<br />

— Questo facevano e' dolci e gloriosi ministri, de' quali Io ti dixi ché volevo che vedessi<br />

l’excellenzia loro, oltre a la dignità che Io l'avevo data avendoli facci miei cristi, si come Io ti dixi.<br />

Exercitando in virtú questa dignità, sonno vestiti di questo dolce e glorioso Sole el quale Io lo' diei a<br />

ministrare. Raguarda (231) Gregorio dolce, Silvestro e gli altri antecessori e subcessori che sonno<br />

seguitati doppo el principale pontefice Pietro, a cui furono<br />

date le chiavi del regno del cielo da la mia Verità, dicendo: «Pietro, Io ti do le chiavi del regno del<br />

cielo; e cui tu scioglierai ín terra sarà sciolto in cielo, e cui tu legarai in terra sarà legato in cielo ».<br />

Attende, carissima figliuola, che, manifestandoti l’excellenzia delle virtú di costoro, lo piú<br />

pienamente ti mostrarrò la dignità nella quale Io ho posti questi miei ministri. Questa è la chiave del<br />

sangue de l'unigenito mio Figliuolo. La quale chiave diserrò vita etterna, che grande tempo era stata<br />

serrata per lo peccato d'Adam; ma poi che Io vi donai la Verità mia, cioè il Verbo de l'unigenito mio

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