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DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Altervista

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divina unita con la natura vostra umana, questi la dànno a tanta miseria. O abominevole (265) e<br />

miserabile uomo, non uomo, ma animale, che la carne tua, unta e consacrata a me, tu la dài alle<br />

meritrici e anco peggio!<br />

A la carne tua e di tucta l'umana generazione fu tolta la piaga, che Adam l'aveva facta per lo<br />

peccato suo, in sul legno della sanctissima croce col Corpo piagato de l'unigenito mio Figliuolo. O<br />

misero! Egli ha facto a te onore; e tu gli fai vergogna! Egli t'ha sanate le piaghe col sangue suo, e<br />

piú, ché ne se' facto ministro; e tu el percuoti con lascivi e disonesti peccati ! li pastore buono ha<br />

lavate le pecorelle nel sangue suo; e tu gli lordi quelle che sonno pure, tu ne fai la tua possibilità di<br />

mecterle nel letame. Tu debbi essere specchio d'onestà; e tu se' specchio di disonestà. Tucte le<br />

membra del corpo tuo hai dirizzate in adoperarle miserabilemente, e fai el contrario di quello che<br />

per te ha facto la mia Verità. Io sostenni che li fussero fasciati gli occhi per te illuminare; e tu con<br />

gli occhi tuoi lascivi gitti saette avelenate ne l'anima tua e nel cuore di coloro in cui con tanta<br />

miseria raguardi. lo sostenni che Elli fusse abeverato di fiele e d'aceto; e tu, come animale<br />

disordinato, ti dilecti in cibi delicati, facendoti del ventre tuo Dio. Nella lingua tua stanno disoneste<br />

e vane parole; con la quale lingua tu se' tenuto d'amonire il proximo tuo e d'anunziare la parola mia<br />

e dire l’Offizio col cuore e con la lingua tua, e lo non ne sento altro che puzza, giurando e<br />

spergiurando come se tu lussi uno baractiere, e spesse volte bastemiandomi. lo sostenni che li<br />

fussero legate le mani per sciogliere te e tucta l'umana generazione dal legame della colpa, e le mani<br />

tue unte e consacrate ministrando el sanctissimo Sacramento; e tu laidamente le exerciti in<br />

miserabili toccamenti. Tucte le tue operazioni, le quali s'intendono per le mani, sonno corrocte e<br />

dirizzate nel servizio del dimonio. Oh! misero, e Io t'ho posto in tanta dignità perché tu serva<br />

solamente a me, te ed ogni creatura che ha in sé ragione!<br />

Io volsi che gli fussero conficti e' piei, facendoti scala del Corpo suo; e il costato aperto,<br />

acciò che tu vedessi el secreto del cuore, Io ve l'ho posto per una bottiga aperta dove voi potiate<br />

vedere e gustare l'amore ineffabile che lo v'ho, trovando e vedendo la natura mia divina unita nella<br />

natura vostra umana: (266) ine vedi che ‘l Sangue, il quale tu ministri, Io te n' hoe facto bagno per<br />

lavare le vostre iniquità. E tu del tuo cuore hai facto tempio del dimonio. E l'affecto tuo, il quale è<br />

significato per li piei, non tiene né offera a me altro che puzza e vitoperio; e' piei de l'affecto tuo<br />

non portano l'anima altro che ne' luoghi del dimonio. Si che con tucto el corpo tuo tu percuoti el<br />

Corpo del Figliuolo mio, facendo tu el contrario di quello che ha facto Egli e di quello che tu e ogni<br />

creatura sète tenuti e obligati di fare. Questi strumenti del corpo tuo hanno ricevuto in male il<br />

suono, perché le tre potenzie de l'anima tua sonno congregate nel nome del dimonio; colà dove tu le<br />

debbi congregare nel nome mio.<br />

La memoria tua debba essere piena de' benefizi miei, e' quali tu hai ricevuti da me; ed ella è piena di<br />

disonestà e di molti altri mali. L'occhio de l'intelletto el debbi ponere col lume della fede ne<br />

l’obiecto di Cristo crocifixo unigenito mio Figliuolo, di cui tu se' facto ministro; e tu gli hai posto<br />

dinanzi delizie, stati e ricchezza del mondo con misera vanità. L'affecto tuo debba solamente amare<br />

me senza alcuno mezzo; e tu l'hai posto miseramente in amare le creature e nel corpo tuo, e i tuoi<br />

animali amarai piú che me. E chi mel dimostra? la tua impazienzia che tu hai verso di me quando Io<br />

ti tollesse la cosa che tu molto ami, e il dispiacimento che tu hai al proximo tuo quando ti paresse<br />

ricevere alcuno danno temporale da lui, e odiandolo e bastemmiandolo ti parti dalla caritá mia e sua.<br />

Oh! disaventurato te! se' facto ministro del fuoco della divina mia carità; e tu, per li tuoi propri e<br />

disordinati dilecti e per picciolo danno che ricevi dal proximo tuo, la perdi.<br />

O figliuola carissima, questa è una di quelle tre miserabili colonne che Io ti narrai.

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