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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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soma, la detta molitura debbasi sod<strong>di</strong>sfare prò rata, senza che l’affìttatori<br />

prò tempore <strong>di</strong> detto molino già mai ed in futurum possono per qualsivoglia<br />

causa riscuotere magior quantità <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> sopra espressata. Ben vero si è<br />

convenuto, che nel caso detti citta<strong>di</strong>ni controvenissero al presente capitolo<br />

ed andassero a macinare ne molini esteri, in tal caso siano tenuti e debbano<br />

per ciascuna volta che controverranno pagare la solita pena <strong>di</strong> carlini due<br />

all’affittatore <strong>di</strong> quello, o pure a chi detta signora marchesa e suoi successori<br />

possessori in detto feudo vorranno applicarla; a riserva però <strong>di</strong> quanto<br />

mancasse l'acqua o per qualsivoglia altro <strong>di</strong>fetto per cui detto molino non<br />

servisse, ne producesse buona farina, ne potesse essere sufficiente o atto a<br />

macinare per il vitto, commodo e mantenimento de’ citta<strong>di</strong>ni, li quali<br />

avessero un giorno e una notte <strong>di</strong> trattenimento in detto molino, nel quale<br />

caso li sia permesso a loro piacere andare a travagliare per il vitto ed altrove<br />

portare a macinare detto grano e vittovaglia; e parimente si è convenuto che<br />

non siano tenuti li citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> detta terra dare la giornata a fuoco secondo il<br />

solito, per rimettere l'acqua in detto molino e fare nel medesimo altre<br />

fatiche, ma quelle in tutto si debbano far fare a spese <strong>di</strong> detta signora<br />

marchesa.<br />

Undecimo. Anche per esecuzione <strong>del</strong> sudetto decreto emanato dal<br />

detto signor consigliere Porcinari commissario, si è convenuto e stabbilito<br />

che detta signora marchesa e suoi successori possono fidare ne’ loro<br />

territorii e per tutto il demaniale <strong>di</strong> detta terra a chi le pare e piace, non<br />

impe<strong>di</strong>to però l’uso de’ citta<strong>di</strong>ni.<br />

Duodecimo. Si è convenuto e stabbilito che li territorij Macchia<br />

Palomba, Padulo <strong>di</strong> Lillo, Piana e Vigna <strong>del</strong>la Corte e siccome sta<br />

espressato nell'istanza <strong>del</strong> curatore li terreni nominati Padulo <strong>di</strong> Lillo, e<br />

Colle <strong>di</strong> Pietro Surdo, Macchia Palomba, le Grotti, Cacchieta e Vigna <strong>del</strong>la<br />

Corte da oggi avanti ed in futurum rimangono e debbono andare comprese<br />

nella Difesa Grande <strong>di</strong> detta <strong>Università</strong>, la quale <strong>Università</strong> sia tenuta ed<br />

obbligata come li sudetti magnifici <strong>del</strong> governo in detto nome promettono e<br />

si obbligano in ogn’ anno ed in futurum dare a detta signora marchesa e suoi<br />

successori il terzo de frutti e ren<strong>di</strong>te, cioè <strong>di</strong> grani, orzi, avena ed ogn’altra<br />

sorta <strong>di</strong> vittovaglia, ghianda, erba, spica ed ogn’altro frutto che percepir si<br />

potesse in futurum da detta <strong>di</strong>fesa, come anche <strong>di</strong> tutti li danni che si<br />

facessero in detta <strong>di</strong>fesa, anche in quanto agl alberi ed erbe che in ogni anno<br />

si raccoglieranno, si faranno e si percepiranno da detta <strong>di</strong>fesa, siccome si è<br />

costumato per lo passato ed al presente si costuma per li frutti, ren<strong>di</strong>te e<br />

danni <strong>di</strong> detta <strong>di</strong>fesa grande e l’altre due terze parti debbano rimanere in<br />

benefìcio <strong>di</strong> detta <strong>Università</strong>.<br />

Decimoterzo. Si è convenuto e determinato, siccome col presente si<br />

conviene e stabilisce dalle sudette parti ne nomi sudetti, che oltre all’annui<br />

docati sette che detta <strong>Università</strong> paga alla marchesal corte per causa <strong>del</strong><br />

corpo <strong>del</strong>la zecca e portolania, sia tenuta e debba detta <strong>Università</strong> come<br />

promettono e si obligano li sudetti magnifici <strong>del</strong> governo, nel nome e per<br />

parte <strong>del</strong>la medesima <strong>Università</strong>, pagare alla sudetta signora marchesa altri<br />

carlini trenta uno grana tré e cavalli otto da oggi avanti ed in futurum, e ciò<br />

stante detto corpo <strong>di</strong> zecca e portolania debba rimanere in benefìcio <strong>di</strong> detta<br />

<strong>Università</strong>, senza che essa signora marchesa e li suoi ere<strong>di</strong> e successori<br />

possano pretendere altra somma sotto qualsivoglia pretesto e [colore], con<br />

<strong>di</strong>chiaratione che li sudetti carlini trent’uno grana tré e mezzo uniti a docati<br />

sette, in unum sono docati <strong>di</strong>ece, grana tredeci e cavalli otto e questi uniti<br />

colli docati cinquantanove grana ottantasei e cavalli quattro per causa de<br />

fiscali e li docati quaranta per la colta <strong>di</strong> San Pietro, in unum sono docati<br />

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