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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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possono dà hora intistarseli à loro beneficio, riservato solamente li frutti <strong>di</strong><br />

detta quarta parte <strong>del</strong>li docati undecimila otto e grana ventisette durante la<br />

sua vita […] 116 .<br />

La trasmissione <strong>di</strong> beni in “linea femminile” non riguardò solamente Beatrice<br />

Carmignani e sua figlia Sinforosa Mastrogiu<strong>di</strong>ce. Anche le nonne materna e<br />

paterna <strong>del</strong>la sposa ebbero, seppur in<strong>di</strong>rettamente, un ruolo importante nelle<br />

trattative e contribuirono alla composizione <strong>del</strong> capitale. All’atto <strong>del</strong>la redazione<br />

dei capitoli matrimoniali, infatti, si stava aspettando il pronunciamento dei<br />

tribunali napoletani su due proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong>stinti che riguardavano la<br />

famiglia Mastrogiu<strong>di</strong>ce: il recupero <strong>del</strong>la dote <strong>di</strong> altri 11.000 ducati, <strong>di</strong> cui era<br />

titolare Aloise Carmignani, nonno materno <strong>di</strong> Sinforosa e l’assegnazione <strong>di</strong> un<br />

fedecommesso sulla terra <strong>di</strong> Massafra, istituito nella prima metà <strong>del</strong> Seicento da<br />

Aloise Castelletti, <strong>di</strong> cui dovevano essere beneficiari i suoi <strong>di</strong>scendenti, primo<br />

fra tutti Luigi Mastrogiu<strong>di</strong>ce figlio <strong>di</strong> Sinforosa Castelletti. Se i tribunali<br />

avessero dato ragione ai Carmignani e agli ere<strong>di</strong> <strong>del</strong> Castelletti, Giovan<br />

Francesco Ceva Grimal<strong>di</strong> avrebbe potuto riscuotere le relative consistenti<br />

somme, <strong>di</strong>venentandone titolare 117 .<br />

È un processo che ricalcava la trasmissione <strong>del</strong>la proprietà da padre in figlio,<br />

dettata dalla primogenitura agnatizia, ma che si qualificava in linea<br />

esclusivamente femminile e connotava anche in senso matrilineare gli accor<strong>di</strong><br />

per le nozze <strong>di</strong> Sinforosa con Giovan Francesco 118 .<br />

Rispondente alle coutumes dotali adottate nel Regno <strong>di</strong> Napoli, anche il<br />

contratto matrimoniale <strong>di</strong> Sinforosa prevedeva che i beni venissero restituiti alla<br />

famiglia <strong>del</strong>la sposa «in caso che si separasse detto matrimonio per morte<br />

d’alcuno»:<br />

et più detto signor marchese <strong>di</strong> Pietracatella, tanto in suo proprio nome<br />

quanto in nome et parte <strong>di</strong> detti signori don Giovan Francesco suo figlio et<br />

ciascheduno <strong>di</strong> essi, in solida promette a tempo si contraherà detto<br />

matrimonio e hanca la causa <strong>del</strong>l’assegnamento <strong>del</strong>la suddetta terra e altro<br />

ut sopra assegniato in dote cautelare, sincome mò per allora contracto sarà<br />

detto matrimonio, detta signora donna Sinforosa <strong>del</strong>l’intiere doti predette e<br />

<strong>di</strong> quelle bene e <strong>di</strong>ligente tenere, e custo<strong>di</strong>re, conservare e far cautelare e<br />

salve sopra tutti e quali siano loro in solidu beni mobili e stabili,<br />

burgensatici e feudali, etiam titulati <strong>di</strong> qualsiasi titolo presenti e futuri, ad<br />

opus et in stantia. Et per nome e parte <strong>di</strong> detta signora donna Sinforosa e<br />

116<br />

ASCB, Protocolli notarili, piazza <strong>di</strong> Sant’Elia a Pianisi, Notaio De Vivo Antonio, 1700, f.<br />

38r.<br />

117<br />

Ivi, 1700, f. 39r-v.<br />

118<br />

A tal proposito M. A. Visceglia, Il bisogno <strong>di</strong> eternità, cit. p. 87.<br />

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