Dipartimento di - Università degli Studi del Molise
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item la decima, che può essa signora marchesa <strong>di</strong>sporre per <strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>di</strong> legge sopra le sue doti, ed argomento <strong>di</strong> quelle, giusta li capitoli<br />
matrimoniali, da quali si può calcolare tal rata.<br />
Item docati cinquemila e cinquecento restano netti ed a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
detta signora marchesa, come pervenutili dalle doti materne dalla quondam<br />
marchesa donna Beatrice Carmignani, sua madre, ascendentino all’intiera<br />
somma <strong>di</strong> ducati undecimila, otto, e grana ventisette, come espressi, dedotta<br />
la quarta parte: l’istessa a se medesima assignata in argomento <strong>di</strong> dote, una<br />
con la mettà <strong>del</strong>l’intiera decima. Nec non la legittima spettante alli Signori<br />
figli e figlie <strong>di</strong> essa signora marchesa, quale deduzioni così fatte resta <strong>di</strong> netto<br />
l’espressata somma <strong>di</strong> ducati cinquemila e cinquecento.<br />
Item docati dugento da essa signora marchesa pagati <strong>di</strong> suo proprio<br />
danaro alle sue signore sorelle monache nel monastero <strong>di</strong> San Potito in Napoli<br />
con averli <strong>di</strong> loro contentamento, e contengono legato <strong>di</strong> messe perpetue ed<br />
anniversarij <strong>di</strong> cui ne ha essa signora marchesa costituito cappella nella sua<br />
terra <strong>di</strong> Montorio, partecipandone, <strong>di</strong> tal suffragio, ad ratam le suddette sue<br />
sorelle. Quali ducati dugento erano in obbligo pagarsi dall’erede <strong>di</strong> detto fu<br />
marchese don Luiggi suo padre, secondo il tutto apparisce da istrumento <strong>di</strong><br />
istanza <strong>di</strong> renuncia fatta ad essa signora marchesa dalle suddette sue sorelle<br />
per mano <strong>di</strong> Regio Notar <strong>di</strong> Napoli 311 .<br />
Lungo era, poi, il decalogo <strong>degli</strong> oggetti preziosi che la marchesa lasciava al<br />
figlio primogenito. In essi si celava il simbolo <strong>del</strong> rango nobiliare <strong>del</strong> casato a<br />
cui Giuseppe Maria apparteneva 312 . Tra gli oggetti, in particolare, tutto l’argento<br />
e il rame <strong>di</strong> famiglia, nonché i preziosi gioielli personali <strong>di</strong> Sinforosa:<br />
item libre settanta in circa d’argento lavorato sistenti nell’infradetti<br />
pezzi:<br />
un bacile coll’acqua a mano col suo bocale;<br />
due sottocoppe;<br />
quattro piatti mezzani; se<strong>di</strong>ci piatti piccoli<br />
una sfrattatavela;<br />
una giara indorata per acqua;<br />
un sicchietto liscio; un bicchiero;<br />
due cocchiaroni <strong>di</strong> scalcarla; do<strong>di</strong>ci posate colli loro coltelli con manico<br />
d’argento;<br />
otto can<strong>del</strong>ieri con due smoccolatori d’argento;<br />
due salere;<br />
quattro chiccare coi loro piattini;<br />
un barilotto piccolo;<br />
un piattino con tutti li finimenti da scrivere, un calamaro, polverino e<br />
campanello;<br />
sei giare con sei cocchieri.<br />
Item l’infrascritto oro lavorato, e gioie consistenti cioè:<br />
quattro fila <strong>di</strong> cateniglia d’oro;<br />
una crocetta ed un paio <strong>di</strong> orecchini <strong>di</strong> <strong>di</strong>amanti;<br />
311 Ivi, 1741, f. 45v.<br />
312 A tal proposito G. Calvi, I. Chabot (a cura <strong>di</strong>), Le ricchezze <strong>del</strong>le donne. Diritti patrimoniali<br />
e poteri familiari in Italia (XIII-XIX secc), Torino, Rosenberg & Sellier, 1998; R. Ago, Il gusto<br />
<strong>del</strong>le cose. Una storia <strong>degli</strong> oggetti nella Roma <strong>del</strong> Seicento, Roma, Donzelli, 2006; S. Cavallo,<br />
I Chabot (a cura <strong>di</strong>), Oggetti, Roma, Viella, 2007.<br />
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