Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

soliti dare alle fanciulle i nomi delle nonne materna e paterna 136 . Anche in casa
Ceva Grimaldi, dove palesemente era presente tale atteggiamento, dunque, era
esclusa a priori la possibilità che le donne fossero destinate alla successione
feudale.
Mentre gli eredi di casa Ceva Grimaldi venivano al mondo si delineavano,
altresì, i destini successori delle casate genitoriali. E, infatti, Giuseppe Ceva
Grimaldi, terzo marchese di Pietracatella e suocero di Sinforosa Mastrogiudice,
morì il 16 settembre 1707 all’età di 76 anni in Pietracatella, dove venne sepolto
nella chiesa di San Nicola 137 . Questi, nel 1705, aveva fatto dono dei feudi di
Macchia e Gambatesa al figlio Giovan Francesco che ereditava, ora, anche il
feudo di Pietracatella, di cui suo padre era rimasto titolare fino alla morte 138 .
Nello stesso anno, ma mancano fonti che attestino quando e dove, venne a
mancare anche Giovan Francesco Ceva Grimladi 139 . Successivamente al 1707,
infatti, la marchesa viene identificata negli atti come vedova e la figura di
Giovan Francesco non compare più negli atti notarili relativi alle vicende
patrimoniali del tenimento feudale di Montorio che lui stesso, fino ad allora,
aveva curato personalmente. Ciò si evince, ad esempio, dagli atti relativi ad una
dura disputa per i confini, scoppiata tra lo stesso marchese e l’Università di
Ururi 140 . La lite tra il signore e l’Università era cominciata nel 1704, quando i
guardiani marchesali avevano sorpreso dei buoi appartenenti a cittadini di Ururi
che pascolavano illecitamente nelle terre feudali. Adirato Giovan Francesco
Ceva Grimaldi aveva ordinato “l’arresto” degli animali, scatenando le ire della
136 A tal proposito C. Klapisch-Zuber, Albero genealogico e costruzione della parentela nel
Rinascimento, in «Quaderni storici», 86, 2, 1994, p. 407, al quale si rimanda anche per un’ampia
casistica di comparazione. Sull’abitudine di attribuire alle figlie femmine il nome delle nonne
paterna e materna si veda, inoltre, G. Sellan, Il nome della terra: procedure di classificazione in
una società del Nord Italia, Padova, CLEUP, 1983.
137 APP, Atti di morte, vol. I, p. 74. Nello stesso registro, alla pagina 97, è annotata anche la
morte della moglie Giulia Montalto avvenuta in Pietracatella il 2 settembre 1712, all’età di 63
anni, e sepolta accanto al marito in San Nicola.
138 Si è già trattata la donazione tra vivi dei feudi di Gambatesa e Macchia da parte di Giuseppe
Ceva Grimaldi al figlio Giovan Francesco. A tal proposito si rimanda alle pp. 24-25 del presente
lavoro e al documento conservato in ASNA, Regia Camera della Sommaria – Relazioni per la
registrazione nei Regi Quinternioni (Refute), b. 210, allegato al fasc. 11.
139 Negli atti di morte conservati nell’Archivio parrocchiale di Pietracatella mancano notizie in
merito, né sappiamo dove la salma fu sepolta.
140 Dai carteggi risulta, infatti, che la contesa nel 1708 non si era ancora conclusa mentre a
gestirla era subentrata Sinforosa Mastrogiudice.
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