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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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stanno in detta terra fuochi numerati ottantuno, de quali l’<strong>Università</strong> né<br />

asserisce effettive ottanta<br />

Dentro <strong>del</strong> murato <strong>di</strong> detta terra vi sono tre chiese, l’arcipretale detta la<br />

chiesa madre sotto il titulo <strong>del</strong>l’Ascenzione, che consiste in una nave grande<br />

coperta a tetto con tre cappelle fondate, co altari coverti a lamia e un altro sopra<br />

posto, cappella maggiore coperta a lamia, dove vi sta quadro grande <strong>di</strong> buona<br />

<strong>di</strong>pintura, altra cappelletta, sacristia. Vi è pulpito <strong>di</strong> legniame e organo<br />

scomodato, campanile grande con quattro campane. E’ guarnita <strong>del</strong>l’utensili<br />

necessari per più sacerdoti. Tiene d’entrade ciascuni per uso <strong>del</strong>la chiesa fra<br />

decime e terraggi, ut meliorius censi circa annui docati cinquanta et <strong>di</strong> grana<br />

circa se<strong>di</strong>ci.<br />

Un’altra Chiesa sotto titolo <strong>del</strong>la ss.ma Annunziata che consiste in un<br />

altarello avanti, et doppo (sic) sui que una nave grande rispettive coverta a tetto<br />

con intempiatura <strong>di</strong> tavole, con una cappella in testa coverta a lamia, […],<br />

quattro grande sopra tavole <strong>del</strong>la s.ma Annunziata <strong>di</strong> buona pintura. Vi sta a<br />

sinistra pulpito e hanco (sic) detta chiesa ha campana piccola sostenuta da<br />

pilastro e arco. Tiene d’entrade annui circa docati trenta cinque, <strong>di</strong> terraggi circa<br />

tomola trenta, d’industria circa trentacinque baule, e <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> grano circa<br />

tomola trecento<br />

L’altra terza chiesa sotto il titolo <strong>del</strong> Glorioso s. Antonio da Padua consiste<br />

in una cappella grandetta con post’allamia con altra cappella in testa, che si<br />

<strong>di</strong>vidono per palaustrate, con orne <strong>di</strong> ligniame, con statua <strong>di</strong> detto santo in<br />

mezzo. Vi sta una piccola sampana. Tiene de entrade circa annui docati tre<strong>di</strong>ci e<br />

anche fa industria con venti vacche.<br />

Oltre <strong>del</strong>le predette tre chiese fuori dal murato <strong>di</strong> detta terra ve ne sono altre.<br />

Una piccola poca <strong>di</strong>scosto da dette mura sotto titolo <strong>di</strong> s. Sebastiano coverta a<br />

tetto con un altare, campana. Tiene d’industria due vacche solamente.<br />

L’altra <strong>di</strong>stante circa un miglio sotto il titolo <strong>di</strong> s. Angelo coperta a tetto con<br />

un altare, stanta per l’abitazione <strong>del</strong>l’heremita. Tiene d’entrade <strong>di</strong> censi circa<br />

tarì quattro annui con terraggio circa tomola cinque rendendo al reverendo<br />

seminario <strong>del</strong>la citta <strong>del</strong>l’Arino. Non molto lontano dalla mentovata chiesa <strong>di</strong> s.<br />

Sebastiano vi è un’altra chiesa grandetta <strong>del</strong>la quale al presente altro non vi<br />

sono, che parte <strong>del</strong>le mura, e tiene d’entrade docati tre l’anno.<br />

Parimenti fuori <strong>del</strong> murato <strong>di</strong> detta terra non molto <strong>di</strong> lungi vi sono due<br />

fontane, dove acquano tutti gl’habitatori, una copiosa d’acqua buona fluente,<br />

che viene per condotta sotterranea e si porta al bevitoio grande <strong>di</strong> pietra forte<br />

manufatta, e l’altra forte e piccola d’acqua fluente bensì racchiusa <strong>di</strong> fabbriche<br />

per como<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavapanni<br />

Gode detta terra bona e ventilata aria, stando, come su detto, in sito<br />

eminente a veduta <strong>di</strong> molte terre e città anche <strong>di</strong>stanti per decine <strong>di</strong> miglia,<br />

veduta <strong>di</strong> porzione <strong>del</strong> mare Adriatico, verso Tremiti. Perciocché coloro vi<br />

habbitano stando <strong>di</strong> buon colore e ve ne sono <strong>di</strong> vecchi.<br />

L’ahabbitanti poi sono poveri bracciali, ma faticatori e taluni ve ne sono con<br />

qualche como<strong>di</strong>tà e si esercitano solamente nell’agricoltura de territori <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>stretto, per essere quelli produttivi e fertili e ad effetto tengono circa cinquanta<br />

buoi propri per uso <strong>di</strong> massaria, circa cento vacche per industria, e porci quanto<br />

bastano per uso <strong>di</strong> loro cose. E maschi e femmine vestono ruvi<strong>di</strong> panne, pochi<br />

dormono sopra matarazzi <strong>di</strong> lana e per il resto supra paglia e alcune poche<br />

donne tengono qualche cosella dabigliamento (sic) d’oro. Anco vi sono un<br />

arciprete e due preti che officiano nelle predette chiese. L’arciprete tiene <strong>di</strong><br />

prebenda più dannui (sic) docati ottanta, per preti circa annui ducati sessanta per<br />

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