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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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otto a complimento promette e s’obbliga corrispondere, e pagare, nel ventuno<br />

mese <strong>di</strong> Gennaio 1735». Anomalo era il fatto che si trattasse <strong>di</strong> «un fon<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

un membro sottano sito, e posto, dentro detta terra <strong>di</strong> Pietracatella nel luogo<br />

detto sotto il palazzo marchesale» 269 . Perché, prorio in quel momento, Sinforosa<br />

decideva <strong>di</strong> vendere una parte <strong>di</strong> quel palazzo che con così tanta solerzia stava<br />

cercando <strong>di</strong> ampliare? L’unica risposta plausibile è che ella stesse tentando <strong>di</strong><br />

liberarsi <strong>del</strong>le parti inutilizzate ed inutilizzabili in una più ampia ottica <strong>di</strong><br />

razionalizzazione dei volumi e <strong>del</strong>la planimetria <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mora che si apprestava<br />

ad ospitare il futuro marchese Giuseppe Maria Ceva Grimal<strong>di</strong>, suo figlio<br />

primogenito, che avrebbe presto ere<strong>di</strong>tato tutti i beni feudali <strong>del</strong>la casata 270 .<br />

La stessa cosa, <strong>del</strong> resto, aveva fatto la duchessa Beatrice Caracciolo che,<br />

dopo la vedovanza, si era trasferita in provincia e da lì aveva intrapreso una<br />

profonda opera <strong>di</strong> rinnovamento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mora familiare sita nel Seggio <strong>di</strong><br />

Capuana a Napoli 271 .<br />

Dal canto suo, è ipotizzabile che Sinforosa stesse tentando, assemblando vari<br />

corpi <strong>di</strong> fabbrica, <strong>di</strong> mettere insieme un palazzo <strong>di</strong> più ampie <strong>di</strong>mensioni. In<br />

questo modo, incidendo sullo spazio citta<strong>di</strong>no, avrebbe rafforzato il prestigio<br />

familiare dei Ceva Grimal<strong>di</strong> nella capitale <strong>del</strong> loro dominio feudale 272 .<br />

Dietro le spese affrontate per migliorare e ampliare l’e<strong>di</strong>ficio si può<br />

in<strong>di</strong>viduare, pertanto, anche un preciso calcolo politico funzionale al lignaggio:<br />

Sinforosa risiedeva stabilmente altrove, ma il suo primogenito, Giuseppe Maria<br />

Ceva Grimal<strong>di</strong>, sarebbe stato obbligato a <strong>di</strong>morare a Pietracatella dopo aver<br />

ere<strong>di</strong>tato il titolo marchesale e le ricchezze <strong>del</strong>la madre 273 .<br />

Nel 1731, infatti, la Mastrogiu<strong>di</strong>ce, che avrebbe fatto testamento nel 1741,<br />

decise <strong>di</strong> acquisire un intero immobile confinanate con il palazzo <strong>di</strong><br />

Pietracatella 274 . Si trattava <strong>del</strong>la casa parentale <strong>del</strong>l’orfana Caterina Potetti<br />

269 Ivi, 1734, f. 138v.<br />

270 Giuseppe Maria Ceva Grimal<strong>di</strong> aveva sposato tre anni prima, il 25 aprile 1731, Angela<br />

Pisanelli dei duchi <strong>di</strong> Pesche. Cfr. APP, Atti <strong>di</strong> matrimonio, vol. II, p. 6.<br />

271 E. Papagna, Sogni e bisogni <strong>di</strong> una famiglia aristocratica, cit., p. 72.<br />

272 Nella città <strong>di</strong> Vasto, luogo strategico nell’ambito dei posse<strong>di</strong>menti feudali dei d’Avalos in<br />

Abruzzo, il palazzo baronale fungeva da centro <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>azione <strong>del</strong> potere e serviva a rimaracare<br />

la presenza sul territorio dei duchi che si trovavano spesso altrove. A tal proposito F. Luise, I<br />

D‟Avalos, cit., pp. 175-191.<br />

273 A tal proposito G. Labrot, Palazzi napoletani: storie <strong>di</strong> nobili e cortigiani, cit.<br />

274 L’attività <strong>di</strong> incremento <strong>del</strong>le ricchezze, che fosse finalizzata sia alla creazione <strong>di</strong> un piccolo<br />

patrimonio esclusivamente personale sia immobiliare da far confluire nei beni <strong>di</strong> famiglia, da un<br />

punto <strong>di</strong> vista femminile significava soprattutto la messa in atto <strong>di</strong> una precisa strategia. Le<br />

decisioni prese dalle donne in tal senso svelano l’uso dei beni per migliorare la socialità, e<br />

quin<strong>di</strong> le relazioni e il potere ad essa connessi. Non erano solo gli immobili e le proprietà<br />

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