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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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Il sito, che sorge su <strong>di</strong> una rupe <strong>di</strong> tufo a 666 metri s.l.m., deve il suo nome<br />

all’aggregazione <strong>di</strong> comunità appartenenti a due <strong>di</strong>stinti casali. Il feudo <strong>di</strong> Petra<br />

era stato assegnato a Riccardo De Guasto nel 1053 e, in seguito ad alcuni eventi<br />

calamitosi, gli abitanti dei vicini feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Catello e Colle Guar<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> cui erano<br />

titolari i De Catellis, vi si trasferirono dando vita nel XIV secolo al centro <strong>di</strong><br />

Pietracatella. Nel 1387 Re La<strong>di</strong>slao <strong>di</strong> Durazzo concesse il feudo a Tommaso,<br />

appartenente all’antica famiglia normanna dei Boccapianola. Tale casato era<br />

ascritto al Seggio <strong>di</strong> Capuana ed ebbe come titolari <strong>di</strong> Pietracatella lo stesso<br />

Tommaso e poi via via Francesco, Giovanni, Bertraimo, e la figlia <strong>di</strong><br />

quest’ultimo, Roberta, che nel 1483 sposò il Principe <strong>di</strong> Riccia Bartolomeo <strong>di</strong><br />

Capua portandogli in dote il posse<strong>di</strong>mento. Così Pietracatella passò in dominio<br />

alla casa <strong>di</strong> Capua che la tenne fino al 1564, anno in cui subentrò il patrizio<br />

genovese Cristoforo Ceva Grimal<strong>di</strong>.<br />

Questi nel 1566 aveva infatti acquistato, per 20.000 ducati, il feudo da<br />

Giovanni <strong>di</strong> Capua Conte <strong>di</strong> Altavilla, per poi rilevarne dalla Regia Corte anche<br />

la portolania nel 1574 32 .<br />

Cristoforo Ceva Grimal<strong>di</strong>, che era stato insignito dopo il trasferimento <strong>del</strong>la<br />

famiglia a Napoli anche <strong>del</strong> posse<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Telese, morendo <strong>di</strong>spose che il suo<br />

secondogenito Giovanni Antonio avesse tale feudo e che al primo erede, Giovan<br />

Francesco, dovesse toccare Pietracatella.<br />

A partire dal 1606, con l’intitolazione <strong>del</strong> Marchesato nel Contado <strong>di</strong> <strong>Molise</strong><br />

al giovane Giovan Francesco Ceva Grimal<strong>di</strong>, la stirpe si <strong>di</strong>vise in due rami<br />

<strong>di</strong>stinti, dei quali quello molisano gestì i posse<strong>di</strong>menti fino all’eversione <strong>del</strong>la<br />

feudalità.<br />

Il primo marchese <strong>di</strong> Pietracatella Giovan Francesco, così come aveva fatto il<br />

padre Cristoforo, acquistò dai <strong>di</strong> Capua alcuni posse<strong>di</strong>menti: si trattava <strong>di</strong><br />

Campo<strong>di</strong>pietra e <strong>di</strong> Matrice. Il primo dominio uscì presto dal novero dei titoli <strong>di</strong><br />

casa Ceva Grimal<strong>di</strong> in quanto fu venduto nel 1629 ai Carafa; Matrice, invece,<br />

restò al lignaggio fino agli inizi <strong>del</strong> XVIII secolo.<br />

A Giovan Francesco seguì il figlio Francesco Aleramo, chiamato Diego, il<br />

quale cedette il titolo al proprio quartogenito maschio Giuseppe Ceva Grimal<strong>di</strong>,<br />

che lo ere<strong>di</strong>tò a partire dal 1678 e, negli ultimi anni <strong>del</strong> secolo, attuò una politica<br />

<strong>di</strong> profondo sfruttamento dei feu<strong>di</strong> vendendone alcuni, preparandosi all’acquisto<br />

32 Ivi, vol.VII, p. 188.<br />

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