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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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In un legato specifico, inoltre, era in<strong>di</strong>cato che anche la secondogenita <strong>di</strong><br />

Don Luigi, Fulvia Mastrogiu<strong>di</strong>ce, era impossibilitata ad avanzare, così come la<br />

sua <strong>di</strong>scendenza, alcuna pretesa sulle decisioni paterne relative al medesimo<br />

fedecommesso.<br />

Infine, con la firma <strong>del</strong>l’atto da parte dei testimoni Carolo Tartaglia <strong>di</strong><br />

Sant’Elia, Nicola Solelli <strong>di</strong> Napoli, Domenico Fiorilli <strong>di</strong> Bonefro, Tommaso<br />

Iantomaso e Nicola <strong>di</strong> Marco <strong>di</strong> Montelongo, la quantificazione economica <strong>del</strong><br />

“valore <strong>del</strong>la sposa” giungeva a conclusione, per cui l’alleanza tra le due<br />

famiglie era ratificata.<br />

Generalmente il momento successivo a quello <strong>del</strong>la stipula <strong>del</strong> contratto<br />

dotale era quello riservato agli sponsali, che rappresentavano una tappa<br />

interme<strong>di</strong>a tra il contratto stesso e la celebrazione <strong>del</strong> rito. Gli sponsali<br />

riguardavano il processo <strong>di</strong> formazione <strong>del</strong>la coppia e comportavano in pieno il<br />

coinvolgimento <strong>del</strong>le famiglie nei rituali <strong>di</strong> avvicinamento e conoscenza dei<br />

futuri sposi. Fu in questa fase che, probabilmente, Sinforosa e Giovan Francesco<br />

si conobbero più a fondo. Da quel momento in poi è lecito supporre che gli<br />

incontri pubblici <strong>del</strong>le due famiglie <strong>di</strong>vennero frequenti, e gli sponsali relativi al<br />

cosiddetto “tocco <strong>del</strong>la mano” e alla consegna <strong>del</strong>l’anello furono concentrati in<br />

pochi mesi.<br />

II.3 Il rito<br />

Prima <strong>del</strong> Concilio <strong>di</strong> Trento i riti nuziali non prevedevano una cerimonia<br />

religiosa vera e propria. La coppia poteva, nei giorni successivi alla<br />

celebrazione <strong>del</strong> matrimonio, assistere alla messa nuziale ma si trattava appunto<br />

<strong>di</strong> una funzione che non coincideva con il momento e non era obbligatoria.<br />

Stabilire, dunque, quale fosse il momento in cui si formava il vincolo<br />

matrimoniale era <strong>di</strong> grande rilevanza perché consentiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere il<br />

matrimonio da altri rapporti casuali e <strong>di</strong> attribuirvi gli effetti giuri<strong>di</strong>ci <strong>del</strong>la<br />

legittimazione dei figli e <strong>del</strong>la trasmissione dei beni 124 . Non erano necessarie<br />

forme solenni e pubbliche <strong>di</strong> celebrazione e non era richiesta la presenza <strong>di</strong> un<br />

124 Per un approfon<strong>di</strong>mento G. Da Molin, Famiglia e matrimonio nell‟Italia <strong>del</strong> Seicento, Bari,<br />

Cacucci, 2002; M. De Giorgio, C. Klapisch-Zuber (a cura <strong>di</strong>), Storia <strong>del</strong> matrimonio, Roma-<br />

Bari, Laterza, 1996; G. Zarri, Recinti, cit.<br />

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