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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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Il periodo <strong>di</strong> educandato <strong>di</strong> Sinforosa Mastrogiu<strong>di</strong>ce durò due anni. Di lì a<br />

poco, infatti, la giovane primogenita dei marchesi <strong>di</strong> Montorio avrebbe contratto<br />

matrimonio con Giovan Francesco Ceva Grimal<strong>di</strong>.<br />

Nato dall’unione <strong>del</strong> terzo marchese <strong>di</strong> Pietracatella, Giuseppe, con Giulia<br />

Montalto, figlia <strong>di</strong> Ludovico e Beatrice Sanseverino, Giovan Francesco era il<br />

terzo <strong>di</strong> quattro fratelli, due femmine e due maschi, nati tutti a Pietracatella nel<br />

seguente or<strong>di</strong>ne 89 :<br />

- Teresa Orsola Clara Agnese Agata Rosa, nata il 5 marzo 1669 90 ;<br />

- Anna Beatrice Orsola Clara Rosa, nata il 21 giugno 1670;<br />

- Giovanni Francesco Maria Nicolò Domenico Pio Antonio Emanuele Gaetano,<br />

nato il 17 gennaio 1673;<br />

- Ludovico Maria Donato Nicolò Angelo Pio, nato il 15 settembre 1675 91 .<br />

I destini <strong>del</strong>le due famiglie si incrociarono attraverso le nozze dei<br />

primogeniti <strong>del</strong>le casate, celebrate nell’anno 1700.<br />

Non sappiamo dove, e se, prima <strong>del</strong> matrimonio Giovan Francesco e<br />

Sinforosa si fossero conosciuti. Certo, dovettero incontrarsi durante i riti<br />

riservati agli sponsali preliminari, ma quel che è certo è che non furono i due<br />

giovani a condurre le trattative per la stipula <strong>del</strong>l’accordo relativo alla loro<br />

unione 92 .<br />

89 APP, Atti <strong>di</strong> battesimo, vol. III, pp. 161, 166, 181; vol. IV, p. 3.<br />

90 Teresa contrasse matrimonio a Pietracatella nell’Oratorio <strong>del</strong> palazzo marchesale in data 5<br />

giugno 1689. APP, Atti <strong>di</strong> matrimonio, vol. I, p. 10. Il supporto cartaceo <strong>del</strong>l’atto è, in parte,<br />

deteriorato. Non è stato possibile, pertanto, reperire le informazioni sul nome <strong>del</strong> marito <strong>del</strong>la<br />

stessa. La sorella minore Anna Beatrice entrò in convento a Napoli. In quella città, in particolare<br />

nel Monastero <strong>di</strong> S. Francesco, ella svolse un primo periodo <strong>di</strong> educandato unitamente alla<br />

sorella maggiore, per poi <strong>di</strong>ventare monaca il 9 gennaio 1687. Cfr. ASDN, Vicario <strong>del</strong>le<br />

monache, S. Francesco <strong>del</strong>l’Osservanza, b. 83-A, fasc. 181.<br />

91 Nel Seicento, nel meri<strong>di</strong>one d’Italia, era <strong>di</strong>ffusa la prassi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare i primogeniti dei<br />

gran<strong>di</strong> lignaggi verso carriere ecclesiastiche. Tale politica era funzionale alla stabilità <strong>del</strong> gruppo<br />

familiare che si raggiungeva anche me<strong>di</strong>ante il rallentamento <strong>del</strong>lo sviluppo demografico <strong>del</strong>le<br />

linee primarie. Nel Settecento, invece, i maschi cadetti erano soliti intraprendere la vita militare<br />

che, conservando il celibato, permetteva il “recupero” dei figli in caso <strong>di</strong> necessità per lo<br />

svolgimento <strong>del</strong>la funzione <strong>di</strong> erede. È in quest’ottica che va letta la scelta <strong>di</strong> Ludovico Ceva<br />

Grimal<strong>di</strong>, fratello minore <strong>di</strong> Giovan Francesco, che <strong>di</strong>venne cavaliere gerosolimitano. La prassi<br />

descritta trova numerosi esempi nella casistica esposta da G. Delille, A. Ciuffreda, Lo scambio<br />

dei ruoli: primogeniti-e, e cadetti-e, cit., pp. 507-525. Sul celibato forzato si veda, inoltre, J. C.<br />

Bologne, Storia <strong>del</strong> celibato e <strong>degli</strong> scapoli, Roma, Casini E<strong>di</strong>tore, 2005. Non era raro, tuttavia,<br />

che i figli minori si ribellassero alle strategie familiari che li escludevano dal mercato<br />

matrimoniale ricorrendo in gran segreto a nozze o unioni clandestine. È questo il caso <strong>di</strong><br />

Ludovico Ceva Grimal<strong>di</strong> il quale ebbe una figlia da una donna <strong>di</strong> Napoli, Rosa Vitale. La<br />

bambina venne riconosciuta e portò il cognome paterno. Il suo nome era Emanuela e nacque a<br />

Pietracatella l’8 marzo 1715. Cfr. APP, Atti <strong>di</strong> nascita, vol. V, p. 4.<br />

92 Sugli sponsali <strong>di</strong> nozze attuati nei riti d’élite si rimanda a D. Lombar<strong>di</strong>, Storia <strong>del</strong> matrimonio<br />

dal Me<strong>di</strong>oevo a oggi, Bologna, Il Mulino, 2008, pp. 21-26.<br />

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