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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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Contemporaneamente si impose l’ideale cavalleresco elaborato da Scipione<br />

Ammirato, che proponeva l’immagine <strong>del</strong>la dama cui il privilegio nobiliare<br />

conferiva anche spazi <strong>di</strong> iniziativa autonoma, pur nell’accettazione <strong>del</strong>la<br />

subor<strong>di</strong>nazione all’uomo 83 . Ciò si tradusse nella pratica <strong>di</strong> molte gentildonne<br />

napoletane che ebbero un ruolo nella politica matrimoniale <strong>del</strong> casato o<br />

nell’opera <strong>di</strong> valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio feudale, come sarebbe accaduto<br />

anche a Sinforosa Mastrogiu<strong>di</strong>ce. L’obbe<strong>di</strong>enza restava, tuttavia, il principale<br />

valore da inculcare nelle giovani. In tale contesto la famiglia era investita <strong>di</strong> un<br />

ruolo fondamentale in quanto referente privilegiata <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong><br />

messaggio religioso <strong>del</strong>la Chiesa. Il controllo <strong>del</strong>la sfera sessuale costituiva il<br />

principale obiettivo <strong>del</strong>l’educazione femminile. Non prima <strong>di</strong> aver compiuto il<br />

<strong>di</strong>ciottesimo anno d’età, come raccomandavano i testi religiosi, la fanciulla<br />

poteva contrarre matrimonio 84 . Istruite al messaggio religioso le donne,<br />

nell’ambito <strong>del</strong> matrimonio, erano portatrici <strong>del</strong>la <strong>di</strong>gnità <strong>del</strong>la famiglia e la<br />

pace e la concor<strong>di</strong>a all’interno <strong>di</strong> essa venivano fatte <strong>di</strong>pendere esclusivamente<br />

dalle virtù femminili, tra le quali la capacità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione e l’indulgenza erano<br />

considerate basilari. La conservazione <strong>del</strong>l’onore e l’acquisizione <strong>di</strong> tali virtù<br />

potevano attuarsi anche in ambiti istituzionali <strong>di</strong>versi dalla casa paterna quali,<br />

ad esempio, i monasteri. In tali luoghi le fanciulle destinate alla carriera<br />

monastica, e anche le loro sorelle o nipoti accoltevi temporaneamente per<br />

svolgere un periodo <strong>di</strong> educandato, partecipavano alla vita religiosa, scan<strong>di</strong>ta<br />

dalle regole conventuali e si avvicinavano al mondo <strong>del</strong>la cultura e dei libri. «Di<br />

norma tutte le giovani <strong>di</strong> alto rango acquisivano, infatti, sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una<br />

maestra, le abilità alla lettura e alla scrittura, finalizzate da un lato alla<br />

acculturazione e alla riflessione <strong>del</strong>lo spirito e, dall’altro, al <strong>di</strong>sbrigo <strong>del</strong>la<br />

contabilità e <strong>del</strong>le pratiche amministrative <strong>del</strong> monastero» 85 .<br />

Il monastero <strong>di</strong> S. Potito era tra le comunità benedettine in cui a Napoli si<br />

raccoglieva il fior fiore <strong>del</strong>l’aristocrazia femminile <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong> Regno. In<br />

83<br />

E. Novi Chavarria, Sacro, pubblico e privato, Donne nei secoli XV-XVIII, Napoli, Guida,<br />

2009, p. 141.<br />

84<br />

A tal proposito S. Sei<strong>del</strong> Menchi, La fanciulla e la clessidra. Nota sulla perio<strong>di</strong>zzazione <strong>del</strong>la<br />

vita femminile nelle società preindustriali, in S. Sei<strong>del</strong> Menchi, A. Jacobson Schutte, Th. Kuehn<br />

(a cura <strong>di</strong>), Tempi e spazi <strong>di</strong> vita femminile, Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 105-156.<br />

85<br />

E. Novi Chavarria, Sacro, pubblico e privato, cit., p. 146. Sull’educazione <strong>del</strong>le donne si<br />

veda, inoltre, <strong>del</strong>la stessa autrice L‟educazione <strong>del</strong>le donne tra Controriforma e riforme, in A.<br />

Bianchi, G. Rocca (a cura <strong>di</strong>), Educazione femminile tra „500 e „700, in «Annali <strong>di</strong> Storia<br />

<strong>del</strong>l’Educazione e <strong>del</strong>le Istituzioni scolastiche», XIV, 2007, pp. 17-28.<br />

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