09.06.2013 Views

Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

l’età moderna erano rimaste ai vertici <strong>del</strong>la gerarchia feudale <strong>del</strong> Regno 164 .<br />

Titolari <strong>di</strong> signorie con almeno 20.000 vassalli, spesso <strong>di</strong>stribuite in più<br />

province, alcune centinaia <strong>di</strong> famiglie in gran parte esponenti <strong>del</strong>la nobiltà<br />

provinciale o dei livelli me<strong>di</strong>o-alti <strong>del</strong> clero e dei togati, esercitavano la<br />

giuris<strong>di</strong>zione solo su poche centinaia o qualche migliaio <strong>di</strong> vassalli» 165 .<br />

Era questo lo scenario nel quale si trovò ad agire la marchesa Sinforosa<br />

Mastrogiu<strong>di</strong>ce quando, dopo essere rimasta vedova <strong>di</strong> Giovan Francesco Ceva<br />

Grimal<strong>di</strong> ed aver successivamente ricevuto i beni feudali paterni, iniziò ad<br />

amministrare i posse<strong>di</strong>menti dei due lignaggi. Se, generalmente, l’accesso <strong>del</strong>le<br />

donne alle risorse familiari durante la vita coniugale <strong>di</strong>pendeva grandemente dal<br />

regime matrimoniale e successorio, nel Regno <strong>di</strong> Napoli le norme non<br />

penalizzavano drasticamente le figlie anche perché, come aveva fatto Luigi<br />

Mastrogiu<strong>di</strong>ce, si faceva spesso ricorso alla coutume matrimoniale conforme<br />

all’«uso <strong>di</strong> Proceri e Magnati» che tendeva a valorizzare la posizione <strong>del</strong>la<br />

sposa. Grazia a questo Sinforosa, probabilmente, poté <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere in<br />

grado <strong>di</strong> amministrare i propri beni e anche quelli <strong>di</strong> Giovan Francesco, quando<br />

questi venne a mancare. Tuttavia, data l’intraprendenza che, come vedremo,<br />

caratterizzò la politica feudale <strong>del</strong>la marchesa, l’importante ruolo che ella<br />

assunse nelle vicende familiari non dovette essere determinato dalla sola<br />

con<strong>di</strong>zione vedovile nella quale si trovò suo malgrado. Né potè essere frutto <strong>del</strong><br />

caso l’abilità con cui pianificò gli affari <strong>del</strong>la casa. Non è infatti da escludere<br />

che Sinforosa, già prima <strong>di</strong> perdere il marito, avesse acquisito competenze che<br />

avrebbe poi utilizzato durante la lunghissima vedovanza. Non si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />

informazioni dettagliate sulla vita matrimoniale dei coniugi Ceva Grimal<strong>di</strong>, ma<br />

si può ipotizzare si fosse instaurato tra loro un rapporto solidale e rispettoso e<br />

che la sposa godesse <strong>di</strong> un certo margine decisionale, che le permise <strong>di</strong><br />

sostituirsi al marito nella conduzione <strong>degli</strong> affari in più <strong>di</strong> una occasione e<br />

allorché, ad esempio, Giovan Francesco si allontanò da casa, a seguito <strong>del</strong>la sua<br />

partecipazione alla celebre Congiura <strong>di</strong> Macchia 166 .<br />

164 A tal proposito A. Spagnoletti, Gran<strong>di</strong> famiglie napoletane nel tramonto <strong>del</strong> sistema<br />

imperiale spagnolo, in G. Galasso, A. Musi (a cura <strong>di</strong>), Italia 1650. Comparazioni e bilanci,<br />

Napoli, Cuen, 2002, pp. 87-100.<br />

165 A. Massafra, Una stagione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sulla feudalità nel Regno <strong>di</strong> Napoli, in P. Macry, A<br />

Massafra, Tra storia e storiografia. Scritti in onore <strong>di</strong> Pasquale Villani, Bologna, Il Mulino,<br />

1994, pp. 103-129, p.113.<br />

166 I Gambacorta avevano vestito l’abito <strong>di</strong> Malta fin dal 1391 per poi venire nel Regno <strong>di</strong><br />

Napoli al tempo <strong>degli</strong> Angioini. Al feudo <strong>di</strong> Macchia, <strong>di</strong> cui furono titolari i Ceva Grimal<strong>di</strong><br />

66

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!