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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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pannelle. La semina <strong>del</strong> grano d’In<strong>di</strong>a non si trascura. L’industria <strong>del</strong>l’api è<br />

scarsa, ma non ci manca. E ciò in quanto al mezzodì <strong>del</strong> Contado» 220 .<br />

III.2 Usi e abusi: i rapporti con le comunità locali<br />

La gestione <strong>di</strong>retta <strong>del</strong>la proprietà da parte dei nobili provocò un mutamento<br />

<strong>del</strong>la natura <strong>del</strong> gruppo. Lo status <strong>del</strong>le famiglie aristocratiche iniziò a<br />

<strong>di</strong>pendere, sempre più, dalla capacità <strong>di</strong> acquisire per incrementare le ren<strong>di</strong>te, in<br />

un’ottica basata sulla percezione sempre più <strong>di</strong>ffusa che le scelte materiali<br />

fossero fatti rilevanti <strong>del</strong> carattere e <strong>del</strong>la sensibilità nobiliari. Ne derivò,<br />

soprattutto nel XVIII secolo, che le <strong>di</strong>fferenze economiche contavano molto più<br />

che in precedenza. In quanto gruppo sociale, che con<strong>di</strong>videva fonti <strong>di</strong> ricchezza<br />

omogenee - i feu<strong>di</strong> - i nobili abbandonarono il controllo sulla popolazione,<br />

pre<strong>di</strong>ligendo concettualmente la campagna. Questo è ciò che Dewald definisce<br />

«il costo <strong>del</strong>la sostituzione <strong>del</strong>la signoria con la proprietà» 221 .<br />

Il fenomeno comportò la partecipazione alla politica locale dei signori i quali<br />

erano chiamati, quoti<strong>di</strong>anamente, a fronteggiare le comunità in cui erano i loro<br />

posse<strong>di</strong>menti e nelle quali arrivarono a trascorrere la maggior parte <strong>del</strong> tempo.<br />

Le gran<strong>di</strong> famiglie lottavano per il potere e per i benefici materiali che questo<br />

apportava, cercando la supremazia locale e il rispetto <strong>del</strong> popolo. A contare sul<br />

piano politico e sociale erano, nel microcosmo a gestione aristocratica, un<br />

numero limitatissimo <strong>di</strong> persone. Gli uomini e le donne che vi vivevano si<br />

conoscevano tutti e prestavano molta attenzione agli affari <strong>del</strong>la famiglia che li<br />

governava, dalla quale si aspettavano che dominasse le istituzioni locali a<br />

conferma <strong>del</strong>l’alto rango e <strong>del</strong>la potenza. Ed era proprio per riba<strong>di</strong>re tali assunti<br />

che, spesso, si determinavano i conflitti i quali, a partire dalla seconda metà <strong>del</strong><br />

Seicento, <strong>di</strong>vennero sempre più frequenti.<br />

In tale contesto i <strong>di</strong>ritti <strong>del</strong>le popolazioni venivano, in genere, salvaguardati<br />

perché la sopravvivenza dei vassalli era in<strong>di</strong>spensabile alla formazione <strong>del</strong>la<br />

ren<strong>di</strong>ta signorile. D’altra parte, terraggio e affitto, prima <strong>di</strong> definire i rapporti <strong>di</strong><br />

220 Viaggio per lo Contado <strong>di</strong> <strong>Molise</strong>, F. Longano; a cura <strong>di</strong> R. Lalli, Isernia, Libreria e<strong>di</strong>trice<br />

Marinelli, 1979, p.70. Sulla storia <strong>del</strong>l’economia molisana si veda anche I. Zilli, Come l‟acqua<br />

che scorre. Territorio e risorse in <strong>Molise</strong>, Campobasso, Quaderni <strong>del</strong> Centro <strong>di</strong> cultura, 2003.<br />

221 J. Dewald, La nobiltà europea in età moderna, cit., p. 152.<br />

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