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Dipartimento di - Università degli Studi del Molise

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Frentani nel quale, durante i primi decenni <strong>del</strong> Settecento, si verificarono<br />

profonde trasformazioni. In massima parte ciò fu dovuto al fenomeno <strong>del</strong>la<br />

colonizzazione feudale che nello stesso periodo assunse <strong>di</strong>screte <strong>di</strong>mensioni con<br />

importanti risvolti sul piano economico e politico, oltre che sociale. Su questo<br />

processo agirono fattori <strong>di</strong>versi, il più importante dei quali furono le esigenze<br />

<strong>del</strong>la feudataria volte alla riqualificazione <strong>del</strong>la ren<strong>di</strong>ta in una congiuntura<br />

caratterizzata dalla crescita <strong>del</strong>la domanda cerealicola 197 . Ciò spinse Sinforosa a<br />

valorizzare aree marginali e incolte, convertendole alla produzione granaria e<br />

facendo ricorso ad una nuova forza lavoro a basso costo <strong>di</strong>sponibile alla<br />

migrazione. La cosiddetta licentia populan<strong>di</strong> si <strong>di</strong>ffuse molto in quel periodo e a<br />

Montorio portò ad<strong>di</strong>rittura al ripristino <strong>di</strong> intere aree <strong>di</strong>roccate <strong>del</strong> centro storico<br />

e alla costruzione <strong>di</strong> nuove abitazioni 198 . In questa sua politica <strong>di</strong> sviluppo<br />

economico la marchesa non fu esente da rischi in quanto è lecito supporre che<br />

ella avesse impiegato in tale operazione la gran parte dei capitali tanto<br />

strenuamente e <strong>di</strong>fficoltosamente accumulati. In un tale scenario solo chi era<br />

dotato <strong>di</strong> spirito impren<strong>di</strong>toriale e godeva <strong>di</strong> maggiore liqui<strong>di</strong>tà poteva<br />

permettersi <strong>di</strong> agire, ma se l’azione <strong>di</strong> nuovo popolamento fosse andata a buon<br />

fine il controllo sociale sul territorio da parte <strong>del</strong> barone avrebbe previsto<br />

l’assoggettamento quasi completo <strong>del</strong>la popolazione, le cui sorti erano legate<br />

alla produzione generata dagli investimenti <strong>di</strong> capitali 199 .<br />

Sul finire <strong>degli</strong> anni venti <strong>del</strong> Settecento la marchesa avviava, quin<strong>di</strong>, una<br />

volontaria azione <strong>di</strong> promozione e finanziamento <strong>di</strong> attività agricole e<br />

manifatturiere che richiamarono braccianti ed artigiani dai centri limitrofi, i<br />

quali si stabilirono definitivamente a Montorio che, non a caso, fece registrare<br />

197 Montorio nei Frentani si trova in una zona pianeggiante <strong>del</strong>la Capitanata, a confine con il<br />

Tavoliere <strong>del</strong>le Puglie. Particolarmente adatta alla coltivazione <strong>di</strong> cereali, tale zona non fu scelta<br />

a caso da Sinforosa per i suoi più consistenti investimenti. A tal proposito P. Macry, Mercato e<br />

società nel Regno <strong>di</strong> Napoli, cit.; S. Russo, Grano, pascolo e bosco in Capitanata tra Sette e<br />

Ottocento, Bari, E<strong>di</strong>puglia, 1990; E. Papagna, Grano e mercati nella Puglia <strong>del</strong> Seicento, Bari,<br />

E<strong>di</strong>puglia, 1990; A. Di Nunzio, G. Vincelli, Un centro <strong>di</strong> altura <strong>del</strong> <strong>Molise</strong> orientale, cit.; I.<br />

Zilli, Non <strong>di</strong> solo pane. I consumi <strong>del</strong>la famiglia Japoce <strong>di</strong> Campobasso (1743-1793), Napoli,<br />

Esi, 2004; M. Tanno, Grano e civiltà rurale <strong>del</strong> <strong>Molise</strong>, cit..<br />

198 Un fenomeno analogo, ma con <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> gran lunga superiori rispetto a quelle <strong>del</strong><br />

piccolo centro bassomolisano, si registrò tra il XVI e il XVIII secolo in Sicilia dove si contarono<br />

circa 120 centri <strong>di</strong> nuova fondazione. A tal proposito, e per una comparazione tra le due aree<br />

territoriali, si veda L. Scalisi, La Sicilia dei Moncada: le corti, l‟arte e la cultura nei secoli<br />

XVII-XVIII, Catania, D. Sanfilippo, 2006; D. Ligresti, Sicilia aperta: mobilità <strong>di</strong> uomini e idee<br />

nella Sicilia spagnola (XVI-XVII secolo), Palermo, Associazione Me<strong>di</strong>terranea, 2006. R.<br />

Cancila, Merum et mixtum imperium nella Sicilia feudale, cit., pp. 496-500.<br />

199 A tal proposito A. Musi, Il feudalesimo nell‟Europa moderna, cit, pp. 164-165; L.<br />

Pinzarrone, Le fondamenta <strong>del</strong>la nobiltà. La colonizzazione <strong>del</strong>la mìlicia e la nascita <strong>di</strong> Altavilla<br />

nel XVII secolo, in «Me<strong>di</strong>terranea. Ricerche storiche» Anno VII – Agosto 2010, pp. 253-278.<br />

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