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[84117] Supplemento n. 1 al Bollettino n. 17 del 23/04/2013

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<strong>Supplemento</strong> n. 1 <strong>al</strong> B.U. n. <strong>17</strong>/I-II <strong>del</strong> <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> / Beiblatt Nr. 1 zum Amtsblatt vom <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> Nr. <strong>17</strong>/I-II 54<br />

la Fàm" o "Om s<strong>al</strong>vadek", che pose un piede su quel masso e, poiché era grande e<br />

grosso, vi fece un buco. Puntò poi il suo bastone poco oltre e pose l'<strong>al</strong>tro piede ove ora<br />

sorge il santuario <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong>l'Aiuto: si dice che poi abbia orinato nell'Avisio da in<br />

mezzo <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>le. Aspetto interessante è il fatto che le pastorelle avevano l'abitudine un<br />

tempo di misurare la grandezza <strong>del</strong> loro piede nella "peca" affermando "varda che<br />

granda". È questo un momento quasi ritu<strong>al</strong>e, che sembra re<strong>al</strong>izzare un legame con l'età<br />

<strong>del</strong> Bronzo o <strong>del</strong> Ferro, laddove la riproduzione <strong>del</strong>l'aspetto "pediforme" corrisponde <strong>al</strong><br />

passaggio <strong>del</strong>l'età adolescenzi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la piena maturazione fisica <strong>del</strong>l'individuo. Accanto <strong>al</strong><br />

"Sas da la Pèca" esisteva un tempo anche il "Sas da 'l baston" ora tolto per re<strong>al</strong>izzare<br />

una strada. Entrambi facevano parte dei "massi coppellati", presenti anche in <strong>al</strong>tri luoghi<br />

<strong>del</strong> territorio di V<strong>al</strong>da, posti in corrispondenza di antichi tracciati forse legati <strong>al</strong> Monte<br />

Castion. Del resto il gigante "Om S<strong>al</strong>vadek" assume le forme di un viandante,<br />

caratterizzato d<strong>al</strong> bastone. Il "Sas de la Pèca" fu oggetto di <strong>al</strong>cuni studi a partire d<strong>al</strong><br />

1985, e ne fu accertata la presenza di coppelle re<strong>al</strong>izzate intenzion<strong>al</strong>mente. Emerse<br />

inoltre qu<strong>al</strong>che aspetto inedito rispetto ad <strong>al</strong>tre tipologie di massi in provincia con<br />

l'identificazione ad esempio <strong>del</strong>la provenienza erratica. Lo studio apparve anche su<br />

Archeo<strong>al</strong>p nel luglio 2002.<br />

Faver<br />

Il pittore Albrecht Dürer e Faver<br />

Albrecht Dürer (1471-1528) noto artista pittore e incisore tedesco, nel suo primo viaggio<br />

in It<strong>al</strong>ia ebbe a passare attraverso Faver. Da Norimberga, sua terra natia, nel 1494 partì<br />

verso Venezia, e il suo cammino si può ripercorrere con una certa precisione seguendo i<br />

paesaggi ad acquerello che lo documentano, in particolare si può tracciare un passaggio<br />

d<strong>al</strong>la V<strong>al</strong>le <strong>del</strong>l'Adige verso la V<strong>al</strong>le di Cembra e il Castello di Segonzano. È possibile<br />

che il passaggio <strong>del</strong> pittore in V<strong>al</strong>le di Cembra sia avvenuto appunto in un paio di giorni<br />

nell'autunno <strong>del</strong> 1494. Si motiva la deviazione d<strong>al</strong>la via imperi<strong>al</strong>e nella V<strong>al</strong>le <strong>del</strong>l'Adige,<br />

con una piena <strong>del</strong> fiume a S<strong>al</strong>orno, e quindi con l'impossibilità di proseguire lungo l'asta<br />

atesina verso Trento. V<strong>al</strong>e <strong>al</strong>lora la pena di ricordare che la scorciatoia rispetto <strong>al</strong>la V<strong>al</strong>le<br />

<strong>del</strong>l'Adige per raggiungere Venezia e Roma, percorsa durante il medioevo dai pellegrini<br />

germanici, toccava san Floriano presso S<strong>al</strong>orno, Cembra, Albiano, Civezzano. Faver era<br />

dunque fuori da quell'itinerario, ma <strong>al</strong>cuni, come il Rusconi, sostengono che il giovane<br />

pittore desiderasse trovare assistenza nei feudi <strong>del</strong> Conte <strong>del</strong> Tirolo: il Castello di<br />

Segonzano e il Castello di Pergine erano dunque le mete progettate, <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i era stato<br />

raccomandato da Willb<strong>al</strong>d Pirckhemer, il cui padre era stato per vari anni consigliere <strong>del</strong><br />

Duca Sigismondo. S<strong>al</strong>endo dunque d<strong>al</strong>la V<strong>al</strong>le <strong>del</strong>l'Adige da Pochi di S<strong>al</strong>orno e d<strong>al</strong><br />

Sauch il grande artista tedesco Albrecht Dürer sarebbe giunto a Cembra dove, raggiunto<br />

il margine <strong>del</strong>la Campagna Rasa, poco lontano d<strong>al</strong> luogo dove sarebbe poi sorta la<br />

chiesa di San Rocco, fu colpito d<strong>al</strong>la zona di Segonzano e la riprese nel celebre<br />

acquerello "Welsch Pirg - Paesaggio Alpino". In questo tracciò con larghe e rapide<br />

pennellate anche il piano <strong>del</strong> villaggio di Faver. Il lavoro, di dimensioni 21x31,20, è<br />

conservato <strong>al</strong>l'Ashmolean Museum di Oxford. Da Cembra Dürer seguì la strada<br />

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