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[84117] Supplemento n. 1 al Bollettino n. 17 del 23/04/2013

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<strong>Supplemento</strong> n. 1 <strong>al</strong> B.U. n. <strong>17</strong>/I-II <strong>del</strong> <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> / Beiblatt Nr. 1 zum Amtsblatt vom <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> Nr. <strong>17</strong>/I-II 55<br />

princip<strong>al</strong>e e giunse quindi a Faver. Una volta passato il villaggio per l'antica e stretta via<br />

che andava fra le case verso nord, rimase impressionato d<strong>al</strong> complesso <strong>del</strong> Castello di<br />

Segonzano. Schizzò subito a rapidi colpi di pennello i filari dei campi e sulla destra il<br />

profilo di un grande <strong>al</strong>bero di noce. Al centro s'inn<strong>al</strong>za lo sperone porfirico coronato dagli<br />

edifici merlati. L'acquerello di cm 19,10x13,90, intitolato "Ein welsch Schloss", è<br />

conservato <strong>al</strong> Gabinetto <strong>del</strong>le Stampe di Berlino. Da Faver il pittore si diresse verso il<br />

castello e la strada che porta <strong>al</strong> ponte di Cantilaga detta <strong>del</strong>la "Corvaia". Iniziata la<br />

discesa e superate un paio di curve si incontra sulla destra a margine di un prato una<br />

baita rur<strong>al</strong>e in muratura che i loc<strong>al</strong>i chiamano "Bàit de 'l Lonèr". Tra gli acquerelli <strong>del</strong><br />

Dürer che sono conservati <strong>al</strong>l'Ambrosiana di Milano ve n'è uno di cm. 37,20x26,60 che<br />

rappresenta una capanna <strong>al</strong>pestre in rovina che, viste le linee essenzi<strong>al</strong>i <strong>del</strong> lavoro e<br />

vista la pietra porfirica, potrebbe essere inserito negli appunti di viaggio <strong>del</strong> Dürer nel suo<br />

viaggio in V<strong>al</strong>le di Cembra.<br />

La strada <strong>del</strong>la Corvaia: la storia passo passo<br />

La strada detta "<strong>del</strong>la Corvaia" deve il suo nome <strong>al</strong>le "corvée" che gli abitanti di Faver<br />

erano obbligati a impiegare nei fondi <strong>del</strong> signore <strong>del</strong> Castello di Segonzano in antico<br />

regime. Questa strada, princip<strong>al</strong>e collegamento fra una sponda e l'<strong>al</strong>tra <strong>del</strong>la v<strong>al</strong>le e, in<br />

caso di piene nella v<strong>al</strong>le <strong>del</strong>l'Adige, <strong>del</strong> passaggio nord-sud, portava sino a Cantilàga.<br />

Questo ponte era certamente presente nel periodo feud<strong>al</strong>e, anche se un vero accenno lo<br />

si ha nel 1472 quando vien nominato il "pontem per quem itur cymbriam". Altro cenno <strong>al</strong><br />

ponte si ha nel 1541 quando un'eccezion<strong>al</strong>e piena ne minacciò la distruzione. La storia<br />

<strong>del</strong> ponte è più puntu<strong>al</strong>e a partire dai primi anni <strong>del</strong> '600, come nel 1609 quando si trova<br />

come fosse coperto da una tettoia o nel 1630 quando venne distrutto per evitare il<br />

contagio <strong>del</strong>la peste a Faver e sulla sponda destra <strong>del</strong>la v<strong>al</strong>le. Verso la metà <strong>del</strong> XVII<br />

secolo i comuni di Lisignago, Cembra, Faver, V<strong>al</strong>da e Grumes, che dovevano contribuire<br />

a metà <strong>del</strong>la spesa <strong>del</strong>le ricostruzioni <strong>del</strong> ponte, chiesero di essere liberati da quell'onere<br />

ma nel 1675 il conte Wolkenstein sentenziò che entrambe le sponde dovevano<br />

contribuire <strong>al</strong> 50%. I ricorsi <strong>al</strong>l'Imperatore furono senza esito e anche nel 1876 e nel 1897<br />

il riparto fu il medesimo. Durante le guerre napoleoniche Cantilaga fu smontato per<br />

ostacolare il passaggio ai francesi, fatto che purtroppo avvenne ugu<strong>al</strong>mente nel mattino<br />

<strong>del</strong> 20 marzo <strong>17</strong>97, giorno <strong>del</strong>la battaglia di Cembra. Nel 1903 Segonzano propose di<br />

ricostruire il ponte in muratura rendendolo carrozzabile, addossandosi la spesa <strong>del</strong> 66%<br />

a patto che Faver e i comuni <strong>del</strong>l'<strong>al</strong>tra sponda sistemassero la strada <strong>del</strong>la Corvaia. Non<br />

si arrivò mai ad un accordo e nel 1903 il carpentiere D<strong>al</strong>monego lo riparò cambiando i<br />

"frizoni" e garantendone il passaggio a piedi per 15 anni. Nella ricostruzione <strong>del</strong> 1938 si<br />

garantì il passaggio con carri, poi nel 1964 fu posizionato un ponte in ferro. Nel 2007<br />

venne costruito il nuovo ponte oggi esistente.<br />

Toponimi storici di interesse<br />

Toponimi faorani riferiti <strong>al</strong>la flora<br />

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