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[84117] Supplemento n. 1 al Bollettino n. 17 del 23/04/2013

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<strong>Supplemento</strong> n. 1 <strong>al</strong> B.U. n. <strong>17</strong>/I-II <strong>del</strong> <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> / Beiblatt Nr. 1 zum Amtsblatt vom <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> Nr. <strong>17</strong>/I-II 63<br />

percorso e qui i menadori ossia gli operai che guidavano la “menàda” e il “condutor de la<br />

menàda” facevano una sosta (nell'archivio parrocchi<strong>al</strong>e di Sover sono segnati addirittura<br />

dei "conduttori de la menàda” come padrini di <strong>al</strong>cuni battezzati). Poi la "menàda"<br />

proseguiva fino <strong>al</strong> deposito dei Vodi a Lavis. I "conduttori" erano necessari perché senza<br />

che essi aiutassero o spingessero i tronchi, con notevole equilibrio, sul torrente, questi<br />

sarebbero rimasti impigliati lungo le rive o fermi nei siti di ristagno (loc<strong>al</strong>mente “möie”). A<br />

volte i tronchi <strong>del</strong>le “menade” si congiungevano tra loro formando <strong>del</strong>le dighe che<br />

rompendosi formavano ondate di piena distruttici e anche il ponte fra Sover e Grumes<br />

subì vari e notevoli danni. Non erano solo le "menàde" a rovinare il ponte fra Grumes e<br />

Sover, ma piuttosto le ricorrenti piene che ingrossavano il Torrente Avisio.<br />

Il ponte "de la Rio": l'importanza dei passaggi sul Torrente Avisio<br />

Il "Pont de La Rio" si colloca su di un passaggio che fu di grande importanza fin d<strong>al</strong><br />

primo medioevo. La via che da S<strong>al</strong>orno, attraverso il Passo Potzmauer e il Ponte de La<br />

Rio, raggiungeva la V<strong>al</strong>sugana e la penisola it<strong>al</strong>iana era un percorso molto frequentato <strong>al</strong><br />

verificarsi di inondazioni nella V<strong>al</strong>le <strong>del</strong>l'Adige, in t<strong>al</strong> caso i viaggiatori che provenivano da<br />

nord verso sud sceglievano questo percorso <strong>al</strong>ternativo.<br />

Il ponte fu ripetutamente distrutto o gravemente lesionato da piene <strong>del</strong>l'Avisio nel 1493,<br />

nel 1599, nel 1649, nel 1665, nel 1686, nel <strong>17</strong>48, nel <strong>17</strong>57, nel <strong>17</strong>74, nel <strong>17</strong>89, nel 18<strong>17</strong>,<br />

nel 18<strong>23</strong>, nella grande <strong>al</strong>luvione <strong>del</strong> 1882 e quindi nell'<strong>al</strong>luvione <strong>del</strong> 1966.<br />

Le distruzioni e le lesioni provocate d<strong>al</strong> tempo richiedevano continue manutenzioni, che<br />

fino <strong>al</strong> XVII secolo erano sostenute per due terzi d<strong>al</strong>la comunità di Sover e per un terzo<br />

da quella di Grumes, i soverini infatti per il passaggio verso nord erano costretti ad<br />

utilizzare il ponte. Nel '600 sorsero <strong>del</strong>le controversie fra le due comunità riguardo <strong>al</strong><br />

ponte. Sover, affiancato d<strong>al</strong> suo feudatario, il Capitolo <strong>del</strong> Duomo di Trento, ricorse <strong>al</strong><br />

giudizio <strong>del</strong> vicario <strong>del</strong>la giurisdizione vescovile di Grumes che emise sentenza<br />

favorevole ai soverini, Grumes <strong>al</strong>lora ricorse <strong>al</strong> signore di Königsberg. Ma a quel punto, il<br />

31 marzo 1674, le due comunità, per conservare buoni rapporti, decisero di giungere a<br />

un compromesso: Sover si accollava definitivamente la manutenzione <strong>del</strong> ponte, mentre<br />

Grumes avrebbe versato una sola volta la somma di 125 fiorini <strong>del</strong> Reno. Gli abitanti di<br />

Grumes non avevano però il denaro necessario, e furono dunque autorizzati a pagare la<br />

quota con cento some di seg<strong>al</strong>a. Con la seg<strong>al</strong>a gli abitanti di Sover fecero tanti gnocchi,<br />

e da questo avvenimento deriva il soprannome soverino di "màgnagnòchi".<br />

Con la costruzione <strong>del</strong>la strada carrozzabile sulla sponda destra tra la fine <strong>del</strong> XIX e<br />

l'inizio <strong>del</strong> XX secolo il ponte fra Grumes e Sover divenne estremamente necessario per<br />

gli spostamenti dei soverini verso la città di Trento o verso i lontani luoghi d'emigrazione,<br />

e continuò a svolgere il suo ruolo di fautore di legami e collegamenti fra comunità diverse<br />

sino <strong>al</strong> 1966, quando la grande <strong>al</strong>luvione cancellò l'antico passaggio eretto dai<br />

longobardi. Il ponte venne ricostruito e inaugurato nel 2009.<br />

Gli asini e le "musse"<br />

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