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[84117] Supplemento n. 1 al Bollettino n. 17 del 23/04/2013

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<strong>Supplemento</strong> n. 1 <strong>al</strong> B.U. n. <strong>17</strong>/I-II <strong>del</strong> <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> / Beiblatt Nr. 1 zum Amtsblatt vom <strong>23</strong>/<strong>04</strong>/<strong>2013</strong> Nr. <strong>17</strong>/I-II 99<br />

montano (<strong>al</strong>le quote inferiori) e <strong>del</strong> faggio e <strong>del</strong> peccio (<strong>al</strong>le quote superiori); il pino si<br />

rinnova con difficoltà ma t<strong>al</strong>volta è presente in misura significativa (soprattutto nelle<br />

chiarie o nelle aperture). Nelle zone più asciutte o laddove il rimboschimento è più<br />

recente, questi processi non sono ancora avviati e il piano inferiore è occupato da<br />

ginepro, erica, c<strong>al</strong>luna e da vegetazione erbacea (per lo più graminacee e felci).<br />

E. Formazioni miste <strong>del</strong> piano montano inferiore: si tratta di lembi boscati, di dimensioni<br />

limitate dislocati nella fascia occupata da coltivazioni agricole o dai prati circostanti gli<br />

abitati o a carattere di maggiore continuità nei versanti più ripidi digradanti verso<br />

l’Avisio. Sono formazioni miste dove prev<strong>al</strong>gono roverella, carpino nero, ornello, tiglio,<br />

acero montano, rovere, faggio. Il faggio è gener<strong>al</strong>mente la componente princip<strong>al</strong>e<br />

nelle formazioni miste <strong>del</strong>la fascia montana medio-superiore.<br />

F. Formazioni miste <strong>del</strong> piano montano superiore: sono in prev<strong>al</strong>enza popolamenti misti<br />

nei qu<strong>al</strong>i ha importanza la presenza <strong>del</strong> faggio cui partecipa in misura variabile ma<br />

significativa l’abete rosso. Specie consociate (presenti per <strong>al</strong>tro in numero sovente<br />

elevato) sono il larice, la betulla, il pioppo tremulo, il sorbo degli uccellatori, l’abete<br />

bianco.<br />

G. Abetine miste <strong>del</strong> piano montano: sono situate soprattutto in <strong>al</strong>cuni settori <strong>del</strong>la parte<br />

sommit<strong>al</strong>e e nelle zone più fresche e profonde <strong>del</strong>le v<strong>al</strong>le <strong>del</strong> Rio Molino; qui la<br />

presenza <strong>del</strong>l’abete rosso assume un ruolo significativo, mentre l’abete bianco ed il<br />

faggio si inseriscono in misura variabile in relazione <strong>al</strong>le caratteristiche stazion<strong>al</strong>i ed in<br />

funzione dei trattamenti selvicoltur<strong>al</strong>i passati. Il faggio assume un ruolo spesso<br />

secondario nella composizione specifica e struttur<strong>al</strong>e soprattutto per il trattamento che<br />

in passato ha inciso su questa specie, utilizzata per legna da ardere.<br />

L’abbandono dei prati nelle zone superiori ha creato i presupposti per formazioni<br />

infraperte con larice prev<strong>al</strong>ente sotto cui si sta insediando, sempre più<br />

prepotentemente, l’abete rosso.<br />

H. Prati <strong>al</strong>berati: queste formazioni occupano ampi settori soprattutto nella parte<br />

sommit<strong>al</strong>e <strong>del</strong>l’<strong>al</strong>topiano: rappresentano in particolare l’espressione cultur<strong>al</strong>e legata <strong>al</strong><br />

tradizion<strong>al</strong>e utilizzo di queste aree, un tempo f<strong>al</strong>ciate durante la stagione estiva. In<br />

<strong>al</strong>cuni casi l’abete rosso costituisce un piano praticamente ininterrotto sotto il larice.<br />

Attu<strong>al</strong>mente si osserva la presenza di formazioni più o meno rade, in prev<strong>al</strong>enza<br />

costituite da larice cui si associano, in misura più o meno significativa, l’abete rosso, il<br />

pino silvestre ed il faggio. Raramente costituiscono formazioni chiuse e solo nelle aree<br />

che sono state abbandonate da maggior tempo la vegetazione ha avuto modo di creare<br />

una copertura irregolarmente continua. In <strong>al</strong>cune zone (gener<strong>al</strong>mente meno fertili o poste<br />

in promontorio) la vegetazione prev<strong>al</strong>ente è tipicamente rappresentata da specie pioniere<br />

(pino silvestre, pioppo tremulo, betulla, sporadico larice) che costituiscono strutture<br />

irregolari, a densità disforme (<strong>al</strong>ternanza di nuclei fitti e di aree vuote) cui si associano<br />

(loc<strong>al</strong>mente) singole piante di faggio e di peccio (in relazione <strong>al</strong> grado di evoluzione dei<br />

terreni che le specie pioniere hanno contribuito a creare).<br />

Le zone umide: il Dossone di Cembra è quel complesso montuoso lungo e stretto che<br />

va d<strong>al</strong> Passo di San Lugano a Nord, fino <strong>al</strong>la Sella di Giovo, nella bassa V<strong>al</strong> di Cembra,<br />

a Sud; di natura porfirica, degrada dolcemente da Nord a Sud e divide la V<strong>al</strong> d'Adige da<br />

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