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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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avete fatto?”“ Ha ammazzato <strong>un</strong>o, commissà…” si giustificò Giacca Armani.“ Dev’essere <strong>un</strong> <strong>per</strong>icolosissimo…”caricò l'altro.“ Sì, adesso avete trovato <strong>un</strong> serial killer!” ribatté il mio compagno di scuola “ È aposto, lo conosco io.” disse all<strong>un</strong>gando <strong>un</strong>a mano <strong>per</strong> avere le chiavi delle manette.“ Un negro che ha ammazzato <strong>un</strong> cinese, dottore…può essere collegato a…”“ Ma che negro, sì sarà negro, ma è <strong>un</strong> italiano!” li assalì la preside “lavora <strong>per</strong> lamia scuola, come mediatore culturale, <strong>un</strong>a bravissima <strong>per</strong>sona!Bravissima <strong>per</strong>sona lei,la prof Carla Alberta Virili.“Mi... Buonasera preside, mitrova <strong>un</strong> po’ impicciato…”Non era stupita, sembrava solo volesse scusarsi. “Mi scusi lei se sono venutacosì,senza avvertire, mi serviva il suo aiuto…”“ Come vede non posso fare il mediatore culturale, adesso.”“ Lei chi è” volle sa<strong>per</strong>e Baccellieri che ancora non aveva ottenuto la sua chiave.“ Sono la preside Virili, dell’istituto comprensivo don Milani” lo guardòminacciosa sporgendosi dai tacchi altissimi “mi vuole interrogare sulle scale?”Giacca Armani guardò prima la preside, poi me, infine il commissario.La situazione gli sfuggiva di mano e rischiava di <strong>per</strong>dere anche il divertimentoserale.“E’ davvero italiano?”“Italiano figlio di <strong>un</strong> italiano. Non gli avete nemmeno visto i documenti? Si chiamaSteve Graziani.” poi aggi<strong>un</strong>se “ Andavamo a scuola insieme.”I due si lanciarono <strong>un</strong>’occhiata e Frezza Bianca lasciò cadere le chiavi delle manettenel palmo della mano del commissario.“ Chi credevate di aver arrestato, Osama bin Laden? L'hanno già fatto fuori.”I due agenti distolsero lo sguardo.“ Rimanete <strong>un</strong>o davanti alla porta ed <strong>un</strong>o al portone finché non vengono a prenderela vittima. Ci aveva chiamati lui, stavo venendo io <strong>per</strong>sonalmente.”Guardò la preside che si era appoggiata al muro, nell’angolo delle scale. “Voidovete andarvene.”“ Vuole che le procuri <strong>un</strong> avvocato?” la preside Virili si rivolse a me ignorando ilcommissario. “Le posso mandare l'avvocato Agati, che ha difeso mio figlio, primache lo facessero finire come Cucchi.”“ Non si preoccupi <strong>per</strong> me, preside, ci sono abituato…faccia come le dice, <strong>per</strong>l’avvocato è ancora presto.”Si ricordò di <strong>per</strong>ché era venuta.“ Il fatto è…Hanno rapito <strong>un</strong>a mia bambina.”Si spiegava sempre troppo la mia preside.“ E viene a dirlo a lui?” la assalì Baccellieri.“ Visto che voi della polizia non fate niente!” gliele cantò “So che il signorGraziani, oltre a prestar servizio volontario presso la mia scuola si intende di questecose…Ha <strong>un</strong> master ...”“ Non ha la licenza <strong>per</strong> intendersene, si faccia identificare dal mio collaboratore evada via che ora il suo mediatore serve a noi.”“State attenti a quello che fate! Immaginate che ne direbbe Cécile Kyenge!”volleavere l'ultima parola Carla Alberta.La guardarono impassibili. I due agenti e la preside mai abbastanza presto, si

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