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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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sapientiae acumine nimio.Il bambino era socievole, avevano certo già fatto <strong>un</strong> bel lavoro, mi indirizzò <strong>un</strong>aspecie di pallonetto e <strong>per</strong> stoppare il bicchierino mi procurai <strong>un</strong> dolore insopportabileche mi fece cadere in ginocchio.“Chiedo la lettiga!Una sostituzione, esco dal campo!” finsi di lamentarmi <strong>per</strong>nascondere il vero infort<strong>un</strong>io.“Adesso schiacciamo <strong>un</strong> bicchiere di carta.”propose l’insegnante si sostegno.Mentre mi massaggiavo il polpaccio le vidi schiacciare tre malcapitati bicchieri. Nonera particolarmente divertente ma il figlio della signorina Yue rideva, fare le cose deigrandi ha sempre il suo fascino.Carla mi guardò e fece <strong>un</strong> cenno alle sue collaboratrici. Comparvero nuovibicchieri.“Ed ora sputiamo in <strong>un</strong> bicchiere di carta.”Il bambino scoppiò a ridere, era piegato su se stesso dalle risate, ci mise <strong>un</strong> po’ primadi ricomporsi e riuscire a sputare.Mi guardarono <strong>per</strong> vedere se poteva bastare. Andava benissimo. Quando il bambinose ne andò, recu<strong>per</strong>ai il bicchiere con i guanti e lo misi in <strong>un</strong> contenitore da analisipreso in farmacia.“Era <strong>un</strong> po’ che non la vedevo. Ora zoppica? Deve farsi vedere quella gamba,davvero non posso aiutarla?”“L’ha fatto, avevo bisogno assoluto di questa saliva.”Mi chiese se avevo bisogno di soldi o di qualcos’altro e mi salutò affettuosamente.Avevo <strong>un</strong>a voglia matta di rivedere qualche mio gatto ma passai lontano da casa,trascinandomi fino alla fermata Colli Albani della linea A della Metro.Tornai alla stazione Termini <strong>per</strong> telefonare a Anna. La trovai a casa <strong>per</strong> pura fort<strong>un</strong>a.“Mi fa male la gamba, da non resistere.”“Ti sei già curato da solo?”chiese subito. Mi conosceva.“Sì, non passa. ”“Che <strong>per</strong>sonaggio!Allora chiami la tua sciamana <strong>per</strong> la medicina dell’uomo bianco?Sei sempre lo stesso, non cambi mai.”“Ho già sentito queste parole. Non posso cambiare. Sto nei guai, Anna. Sono o no iltuo paziente preferito?”“Sei proprio <strong>un</strong> <strong>per</strong>sonaggio!Com<strong>un</strong>que io te lo dico. Devi farti l’ecodoppler agli artiinferiori, potrebbe essere <strong>un</strong> processo trombotico..”“Non ho tempo <strong>per</strong> le analisi, figurati, Pacifico, non ho tempo neanche <strong>per</strong> lachemio.”“Potrebbe esser stata quella, <strong>un</strong> trombo. Interrom<strong>per</strong>la va pure bene. Se vuoi <strong>un</strong>adiagnosi squillo, potrebbe essere proprio <strong>un</strong> trombo.”“ E che sarebbe?”Sentii la sua voce farsi dura. “Non è detto che tu indovini già di che devi morire, <strong>un</strong>trombo va benissimo, se ce l’hai e ti si stacca dalla gamba e se ti va al cervello o aipolmoni…ti sei liberato della preoccupazione del cancro.”“Hai già fatto la diagnosi senza l’ecodoppler?”“Diagnosi squillo...Sto solo pensando al peggio che ti potrebbe esser capitato, cono latua sfiga vado sul sicuro.”“Allora a che serve l’ecodoppler? Sto in fuga, mi cercano vogliono darmi altre

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