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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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Lasciai a<strong>per</strong>te le artigianali gattarole, presi la pistola, mi vestii al meglio imbracciail’ombrello di Libia 3 e mi tirai appresso la porta di casa.Ansia e depressione mi davano <strong>un</strong> gran freddo. Con la testa piena di incubi, debole,impaurito, <strong>per</strong>seguitato, malato mi avviai verso l’ignoto. Braccio al collo e gamba aletto, dicevano e già rimpiangevo il lettone mio. Non c'era letto <strong>per</strong> il doloretto cheavevo alla gamba.Senza s<strong>per</strong>anze, senza prospettive me ne andavo.Una voce mi prese alle spalle.” Steve?Vuoi <strong>un</strong> passaggio, Steve?, vado in centro.Era Tommaso il Saggio Tortelli. Avevo fatto già piani e itinerari ma era tanto chenon ci parlavo <strong>un</strong> po’. Aveva lasciato l’attrezzo che nei momenti d’entusiasmochiamava macchina in mezzo alla strada.Montai a bordo, lanciai dietro il borsone e rimise in moto.“ Ho risolto, eh!”Devo aver lanciato <strong>un</strong>’occhiata al cranio calvo.“ Faccio ancora la chemio, altre due botte, ma è già regredito.”Sospirai. Aveva risolto. Non era di quello che avrei voluto parlare quel giorno e inquel momento. “ Bene, ti puoi o<strong>per</strong>are?”“ Regredito, ti dico che è regredito. All’analisi non si vede. Anche se c’è. Dovevai?”“ Puoi portarmi verso la Stazione?”“ Ti porto dove ti pare. Si sono stupiti di come ho reagito bene, cioè, l’organismo.”“ Sai, non t’ho chiesto niente <strong>per</strong>ché non …alle volte non volevi che si sapesse…”“ E certe cose so’ come la tosse, non le nascondi.” si toccò la testa” Adesso possofare pure <strong>un</strong>a cura di anticorpi, hanno verificato che <strong>per</strong> quello che è venuto a me,f<strong>un</strong>ziona. Una bella fort<strong>un</strong>a, no?”Tommaso il Saggio Tortelli. Non gli risposi.Normalmente, <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sona di solito è in grado di reagire a temporaneipeggioramenti d'umore, trovando dentro di sé le risorse <strong>per</strong> affrontare il problema.Tommaso il SaggioTortelli era <strong>un</strong>a roccia di resistenza.Insisté <strong>per</strong> parlarmi della mia depressione. Nella depressione mi disse, ilpeggioramento dell'umore tende a prol<strong>un</strong>garsi nel tempo, influenzando in negativoil comportamento della <strong>per</strong>sona.E la sua salute complessiva, cancro compreso.“ Ho trovato pure <strong>un</strong>a dottoressa che è <strong>un</strong>a favola. Lo sai cos’è la resilienza Steve?”“ Non ne ho idea.” confessai“ La parola «resilienza» indica la capacità dei metalli di resistere agli urti.” insegnò“I nostri maestri di pensiero della scuola hanno trasferito il concetto, in ambitopedagogico, <strong>per</strong> parlare della capacità, da parte degli studenti, di farcela a scuolaanche se si trovano in oggettive situazioni di deprivazione sociale, di disagio, didifficoltà <strong>per</strong>sonali. ”“ E con questa metafora, a scuola, riuscite a lavorare meglio?”“No, certo. Parlavo di noi.”Non è facile capirmi quando faccio l’ironico.“ Noi siamo tumorosi timorosi ed è la seconda parola che non va.Chiamala come tipare ma questa attitudine ad affrontare e contrastare situazioni difficili come lapovertà, la violenza, i lutti e la malattia c’è, lo vedi quando le <strong>per</strong>sone sviluppano

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