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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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§ Capitolo 30CorrispondenzaIo sarei <strong>un</strong> narratore di secondo grado, quello che com<strong>un</strong>ica le vicende al narratoredi primo grado che rielabora la storia ed ha rapporti di com<strong>un</strong>icazione col lettore.Sai che penso dopo aver parlato con Tommaso il Saggio? La mia narrazione, che è<strong>un</strong>a specie di cronaca, ma non riesco a farla solo tale, è fondata su storie chesaranno pur vere ma non sono verosimili, mi paiono, dati i soggetti el’ambientazione inautentiche, se ci fai caso sono eccessive, come quelle dei gialli disecond’ordine, saranno anche assistite dal fatto che succedono veramente ma nonsono rispondenti ad <strong>un</strong> genere realista come quello che vorresti rappresentare,<strong>per</strong>ché impossibili da racchiudere nella convenzione del genere, non plausibili comele storiacce del melodramma, Ti ricorsi quando a scuola ci dissero che l’attentato alpapa non sarebbe mai stato incluso, prima del medesimo, in <strong>un</strong>a storia dispionaggio? Storie eccessive, forse è questo che mi compromette i rapporti e michiude in <strong>un</strong>a solitudine senza rimedio.Ma anche tu non te la passi affatto bene.Cercano di uccidermi ma tu forse sei già morto.C’è <strong>un</strong>a trasformazione della figura dell’autore che, come tale muore e rinasce come<strong>per</strong>sonaggio di fiction a tutti gli effetti, anche fosse <strong>un</strong> autore senza libri e <strong>un</strong>oscrittore senza scritti.Nella mia cronaca, nei miei app<strong>un</strong>ti, sei così, si dice che sei <strong>un</strong> autore, <strong>un</strong> giallista,ma a parte me, chi legge i tuoi libri? La gente che conosco che ne sa di quello chehai già scritto? E che diavolo vuol dire questa guerra privata? Di me contro tutti?Magari volevi fare, ora che ci penso, <strong>un</strong> giallo che sia anche <strong>un</strong>’o<strong>per</strong>ametabiografica, <strong>per</strong> questo insisti <strong>per</strong>ché io parli male del mio incolpevole padre, tiserve materiale <strong>per</strong> parlar male del tuo… o magari farci pace prima che sia troppotardi! Ma non ci riesco.Bisogna che ci mettiamo d’accordo, non posso collaborare così al buio.E tu devi essere più onesto…rivivere la tua vita in forma di fiction narrativa…magari senza l’obbligo pulire gli angolini più interni, senza violare la più intimaprivacy <strong>per</strong> sfociare nella reinvenzione totale dell’autore.Metti e leva è questo che si ottiene. E’ <strong>un</strong> privilegio di autori e scrittori. Piacerebbea tutti, non solo a voi ricostruire la realtà dove si vive, anzi costruirla!GrazianiCaro Stiv,Come cronista ed anche come mio <strong>per</strong>sonaggio già stai rompendo.Un malato di sclerosi multipla, malattia te lo ricordo incurabile, si secca quando glidici che è già morto.Conan Doyle, ad esempio è morto in <strong>un</strong>a giornata dell’estate inglese del 1930, aCrowborough, nel SussexLa sua fama letteraria è dovuta ad <strong>un</strong>o dei suoi <strong>per</strong>sonaggi, Sherlock Holmes.

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