10.07.2015 Views

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Prima della scuola c’è <strong>un</strong> negozio di pizza napoletana a taglio, Pizza Pazza a Pezzi,ma mamma mi da sempre <strong>un</strong> panino fatto da lei e <strong>per</strong> la pizza ci sarà tempo.Arrivo presto, <strong>per</strong>ché mamma deve andare dal Generale molto presto, che anche lasignora Simona deve andare a lavorare, ed entro in classe <strong>per</strong> prima.-Mentre attraversavo l’Appia, che è <strong>un</strong>a strada dove le auto corrono come fulmini, eio passo sempre sulle strisce o ai semafori, <strong>per</strong>ché ho tanta paura, ho sentito <strong>un</strong>asfuriata di clacson. Ho visto <strong>un</strong>a palla di pelo grigio che passava davanti allemacchine e loro frenavano e la gatta saltava quasi <strong>per</strong> aria e riattraversavadall’altra parte ma c’era <strong>un</strong>’altra macchina che si fermava ad <strong>un</strong> palmo e lei parevamorta di paura, ferma in mezzo alla strada come se ci avesse piantato le radici.Così ho mandato giù la mia paura e sono andata a prenderla e mi ha graffiatoprima di calmarsi <strong>un</strong> po’ nelle mie braccia. E le macchine suonavano suonavano,che sono ritornata anch’io di corsa sul marciapiede, che <strong>per</strong> poco ci mettevanosotto a tutte e due.Ci mi ha chiesto come facevo a sa<strong>per</strong>e che era <strong>un</strong>a gatta femmina ed ho dovutospiegarle la faccenda, che lei mi è sembrata indietro con alc<strong>un</strong>e cose che miamadre mi ha spiegato da <strong>un</strong> sacco di tempo, anche <strong>per</strong>ché aveva paura che cipotesse capitare qualcosa, come stavamo.Mi son fatta dare <strong>un</strong> po’ di latte dal cameriere che era venuto sulla porta del bar elei se l’è leccato dalle mie mani.Si stava facendo tardi <strong>per</strong> la scuola, così l’ho messa nel sacco dei libri, e lei se neè stata buona buona e sono andata di corsa alla suola che stavolta sono arrivataappena in tempo.Siccome non me la sentivo di lasciarla fuori del cancello ho s<strong>per</strong>ato che, impauritase ne stesse buona buona, ma mi è andata male <strong>per</strong>ché, proprio quando è venutala preside Virili a vedere come c’eravamo sistemati in classe, quella si mette amiagolare e tutti mi guardano, <strong>per</strong>ché il suono veniva dalla mia borsa.Come gatta faceva proprio schifo! Sporca, rognosa, <strong>un</strong>o scheletro, i grandi occhigialli che le mangiavano il musetto.La professoressa prima l’ha accarezzata ma poi ha guardato la preside e mi hadetto subito che bisognava lasciarla andare.Lo sapevo benissimo, magari se non c’era la preside si poteva tentare diconvincerla ma con la capa davanti!Questa preside Virili è piccolina, mi arriva alla spalla, tanto curata, tantoelegante, con tacchi altissimi e gli occhiali a catenella <strong>per</strong> vedere da vicino. Miimmagino fosse così la fatina della servetta sporca di cenere. E ho capito subitoche era <strong>un</strong>a buona donna quando ha detto alla professoressa se non era stata lei adirle che aveva visto <strong>un</strong> topo prima che cominciassero le lezioni, che i topi eranosporchi, <strong>per</strong>icolosi, portavano tante malattie, che potevano mordere e tante altrebelle cose.Si erano guardate in <strong>un</strong> certo modo ed ho capito benissimo che lo facevano <strong>per</strong>me, non solo <strong>per</strong> la gatta, che mi volevano fare felice.-Questa gattina sarà la nostra fort<strong>un</strong>a, -dice la preside-s<strong>per</strong>o che la potremoconsiderare <strong>un</strong> altra al<strong>un</strong>na della classe.Abbiamo tutti urlato di gioia.Se ci volevano fare felici devo dire che ci sono riuscite, anche se <strong>per</strong> tutto il giornodi scuola si è fatto pocoOra L<strong>un</strong>a è la gatta della classe, tutti gli porteranno da mangiare a rotazione e nelgiardino, sotto l’angolo interno del portico c’è la sua cuccia, al riparo dell’acqua,che a Roma, mi hanno detto, piove poco ma quando piove fa i famosi goccioloni.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!