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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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anche lì la tentazione era difficilmente governabile.L’altra scrittura che mi concedevo nella mia città ctonia era la costruzione di app<strong>un</strong>tisulla mia situazione mentale. Qualsiasi generico cambiamento fisico o psichicoprocura <strong>un</strong>a reazione tipica di adattamento del corpo e seguiamo diversi cicli, dalrilassamento allo stato di allarme e poi tensione e reazione alla situazione diallarme. Va male quando ci si blocca o si indugia troppo su <strong>un</strong>a qualsiasi delle fasi.Per diverse <strong>per</strong>sone lo stesso stress agisce in modo diverso, non solonegativamente, <strong>per</strong> alc<strong>un</strong>i anche positivamente ed ogn<strong>un</strong>o ha livelli di stressdifferente, <strong>per</strong>ché lo stress è, a sua volta, influenzato da come ci rapportiamo conlui. Pensieri differenti, emozioni e comportamenti differenti. Sicuramente i mieiguai erano aggravati anche da <strong>per</strong>sonali stimoli stressanti interni. E il mio lavoronon aiutava la faccenda, e i pasticci in cui m’ero cacciato di recente invece distarmene quieto, men che meno.La via chimica alla salvezza mi intrigava, potevo ben comprendere come l'organismo reagisse allo stress aumentando la secrezione di certi ormoni einibendone altri, come pure che intervenissero cambiamenti fisici nel cervello e nelcorpo. Quello che da dilettante freudiano mi turbava era il fatto che la fatica, l 'ansietà, la depressione, i disturbi del sonno, fossero causati da malf<strong>un</strong>zionamentichimici del cervello, in particolare <strong>per</strong> quanto riguardava le sostanze messaggerecome la serotonina, la noradrenalina e la dopamina, che sono le prime sostanzechimiche che iniziano a f<strong>un</strong>zionare male. In quel momento dovevo avere <strong>un</strong>acattiva produzione di queste sostanze. Chi lo sa se vivere sottoterra, tra buio e luceartificiale poteva avere qualche effetto aggi<strong>un</strong>tivo.Una simpatica metafora mi avvertiva che avere bassi livelli di noradrenalina eracome cercare di avviare <strong>un</strong> ' automobile con la batteria scarica.Aspettavo Ute ma quest’altro incontro, che all'inizio mi trovava <strong>un</strong> po' scettico miscosse, anche se non posso dire che m’abbia dato subito <strong>un</strong>a carica o che mi abbiarisvegliato la voglia di vivere che avevo dimenticato.Un’idea si insinuò tra le mie dis<strong>per</strong>azioni. Potevo aspettare di morire epreoccuparmene <strong>un</strong> po' meno o provare a p<strong>un</strong>tare sulla voglia di vivere di cui lapaura, in fondo era espressione. Dovevo cercare di ritrovare le emozioni che datroppo tempo avevo dimenticato. Poi ti dovevo scrivere Carlo, non appena avessimesso ordine tra i miei pensieri.

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