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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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quella che brucia e se ne sbatte delle ceneri, ma è così che finirà.”“Orazio, <strong>un</strong> poeta antico che mi piace amava il Soratte. E pensava spesso allavecchiaia, al tempo che passa, in fondo alla morte che si avvicina; così adesso mipare il momento adatto, mi pare <strong>per</strong> ricordarselo. Se non ora quando?”Ci stava pensando alla sua professionalità in <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> la mia religione. Roteò gliocchi.“Se non posso esercitare magari posso insegnare l’arte, che ne dici?Potrestiessere il mio primo studente.”“Io?La corteccia di <strong>un</strong> albero non si attacca ad <strong>un</strong> altro.”Mi guardò seccato.“Però...Sono sicuro, <strong>per</strong>ò, che sai <strong>un</strong> sacco di trucchi utili.” lo lusingai.Rise.“ Te ne dico <strong>un</strong>o. Ferma <strong>un</strong> attimo.Accostai e fermai.“Se ti minaccio con la pistola così, tu che fai?“ Chiudo gli occhi e mi preparo all’ultimo viaggio.”“ Mai senza provarci <strong>per</strong> l’ultima volta.”Anche questo era vero.“Impugna tu la pistola che ti faccio vedere. Sparami pure che è scarica.”Aspettò il momento giusto.Mosse la mano prima che potessi far scattare il grilletto,tirò indietro l'otturatore impedendomi di sparare e con lo stesso gesto mi storsedelicatamente l'arma tra le dita.“ Così gli puoi rom<strong>per</strong>e il dito e il resto te lo puoi inventare da solo.E' <strong>un</strong> buontrucco, non l'ho fatto mai, non mi sono mai trovato in <strong>un</strong>a situazione così brutta..”Ero intontito dalla velocità.“ Dubito che <strong>un</strong>o scherzo del genere mi possa servire nella vita. E poi non sarei maicapace di essere tanto svelto.Kennedy Mwagona alzò le spalle e caricò le due pistole che aveva tra le mani.”Civuole <strong>un</strong> rametto qualsiasi <strong>per</strong> fare il manico della migliore ascia 18 .” Mi mise <strong>un</strong>apistola nella tasca, assieme a <strong>un</strong> caricatore di riserva e si infilò la sua nella fondinache portava insellata nei calzoni dietro la schiena.“ Lasciami andare avanti. Ti fermi in vista del posto, magari sulla strada asfaltata, eio lo raggi<strong>un</strong>go da dietro, come nella caccia quando si va senza che l’odore arrivialla preda.Sincronizziamo gli orologi.”Il mio Casio col cinturino di gomma andava come al solito sei minuti avanti.Rispetto al suo Rolex erano cinque. Faticai a convincerlo che preferivo lasciarlocosì e tener conto a mente della differenza.“Sei tutto matto! Allora vado?”“ Va bene vai, ma stai attento, non sono professionisti e potrebbero faresciocchezze.”“Tieni questo cellulare. Sincronizzato col mio” sorrise mentre lo diceva “ Ti faccio<strong>un</strong>o squillo appena sono pronto, tu arrivi come <strong>un</strong> cretino, suoni alla porta o bussi eio li prendo da dietro. Dai riparti piano piano.”“Va bene, facciamo come dici tu, che sei <strong>un</strong> professionista. ma non suono, mi facciosolo sentire e mi tengo <strong>un</strong> po’ al co<strong>per</strong>to, se non ti dispiace.”18Proverbio Ba lla.(Africa)

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